La scogliera delle fate… J.V. Sinclair

Finalmente! Sì comincio così la mia recensione. Questo è il libro che J.V. Sinclair che volevo leggere, ne ho sentito parlare troppo e in modo molto entusiasmate per non avere la giusta curiosità di dare anch’io una mia opinione.

Certo quanto più alte sono le aspettative spesso vengono disilluse, questa era il mio peggior timore ecco perché ho deciso di conoscere lo stile del autor* attraverso altri suoi romanzi prima di buttarmi su questa lettura.

Ecco… è un ni, nel senso che non si può negare che la storia sia scritta bene, con personaggi molto ben caratterizzati e una profondità, in alcuni passaggi, che mi ha toccato davvero delle corde emotive nella totalità l’ho trovato troppo “dispersivo” e “lungo”. Un’opinione puramente personale, quindi può darsi che un altro lettore non riscontri questa nota stonata.

Però continuo a dirlo: quest’autor* mi piace. Scrive in modo scorrevole, i suoi romanzi sono molto ricercati, soprattutto questo che si svolge alla fine degli anni novanta nella aristocrazia inglese e irlandese, quasi mai dispersivi.

Davvero vi consiglio di leggere i romanzi di J.V.Sincleir perché merita davvero tanto.

Alla prossima!

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Adrenalina by Daniela Barisone e Koorime Yu… salti temporali ma quelli belli.

Personalmente è il primo libro che leggo di Daniela Barisone, un’autrice che seguo da un po’ di tempo sui social (ma chiamarla solo autrice lo trovo riduttivo) ma di cui non ho mai letto niente. Ho cominciato da questo libro, che è stato messo free nel periodo di Natale. Ammetto che i libri BSDM non sempre riscontrano il mio favore, gusto puramente personale che non va a influire sul mio parere: se un libro è bello lo leggi lo stesso. Questo è un gran bel libro.

Ammetto che ero scettica su questi passaggi temporali ma covelletti se le autrici sono riuscite a far funzionare benissimo l’insieme. Il libro è godibilissimo, anche se le scene di sess* sono forti (sempre parere personale) non mi sono ritrovata a saltarle.

Io lo consiglio se siete amanti di libri erotici ben scritti.

Alla prossima^^

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Un finale diverso di J.V.Sinclair… autore che sto amando!

Amo i romanzi di J.V.Sinclair, mi piace il suo stile e come mi coinvolge a livello emotivo, quindi non posso che ringraziare per aver messo i suoi romanzi gratis nel periodo di Natale.

Questo libro è una storia nella storia, non posso spiegarla in modo diverso senza spoilerare la trama che per me va letta così senza leggere le recensioni. Mi è piaciuto tanto il dramma che vive il protagonista, un uomo che attraversa quella fase della vita in cui fare i bilanci fa parecchio male ed è impossibile non rimpiangere le scelte sbagliate.

Un romanzo nel romanzo, ma soprattutto l’evoluzione dei protagonisti “secondari” che si evolvono e puntano i piedi per avere il loro… finale diverso.

Ve lo consiglio. Anzi vi consiglio di leggere i libri di questo autore perché davvero merita.

Alla prossima^^

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Tokyo a mezzanotte… nuova recensione!

Ragazz* so che sono sparita ma il Natale non è mai un periodo facile, in verità sono mesi che non ho momenti facili. Purtroppo gli impegni si sono triplicati e il tempo è diminuito ma non voglio chiudere il blog anche se lo aggiorno di rado.

Grazie al periodo natalizio ho fatto incetta di ebook, gli autor* sono stati molto generosi nel mettere tanti loro libri gratis e io li ho presi quasi tutti. Quindi preparatevi a un bel periodo di recensioni. Anzi incominciamo con un libro che so apprezzato da molti.

La cosa più interessante di questo romanzo, oltre la cover, è che si svolge a Tokio ma per il resto è davvero un cliché di quelli potenti e strausati e letti.

Hailey è la classica: vorrei essere ma in realtà sono, protagonista femminile che appare cazzuta a tratti ma in realtà è un concentrato di tutte le paranoie femminili.

Naoki è il classico: io sono io e voi non siete nessuno, salvo poi trasformarsi nella brutta copia di Mister Gray.

La parte migliore del libro sono le serate a kabukicho e la vita delle Hoss che ammetto sono la cosa più originale del romanzo, peccato che io ho letto manga più interessanti su questo.

Nell’insieme il libro non è male ma è troppo prevedile, non c’è mai un guizzo. Anche la storia dei debiti del fratello parte come chissà cosa e si perde e risolve in battito di ciglia, siamo proprio nel surreale.

Di solito non demolisco mai un libro, i gusti sono gusti, ma ammetto che leggendo le recensioni mi aspettavo molto di più ma evidentemente ormai sono assuefatta a questi romance che più ne leggo più diventano tutti uguali.

Ovviamente se avete voglia di un romanzo abbastanza carino, che scorre bene, ve lo consiglio

Aspetto la vostra opinione!

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The Crown ultima stagione, parliamo dei primi episodi!

Ragazz* finalmente una serie tv di cui riesco a vedere gli episodi senza mollare. Non è così scontato con una come me che si annoia facilmente. Ma come, forse saprete, la casa reale inglese mi ha sempre appassionato e quindi anche stavolta ho subito l’immenso fascino della corona. Come sempre andiamo per gradi.

Di imperfezioni nella serie ce ne sono tante, bisogna dire che è parecchio romanzata ma, se per la prima parte non ero in vita per poter dare un oggettivo parere, quest’ultima stagione posso dire: io c’ero! Per verità così si capisce che sono vecchiotta ma i funerali di Diana, se pur piccola, li ho visti in diretta.

Come ho detto nella precedente analisi della 5stagione, il fascino della storia viene surclassato dal gossip. Siamo negli anni dei paparazzi, degli scatti rubati a ogni costo, i giornali vendono l’esclusive come se non ci fosse un domani. In questo scenario di scandali tra Diana e Carlo, la corona perde il suo fascino ma non solo diventa il “cattivo” della situazione.

Nel bene, soprattutto nel suo male, Diana cambia le carte in tavola e se prima lo fa senza “esperienza” poi poi consapevolmente senza pensare alle conseguenze dei sue gesti. Prima amica della stampa a cui concede e si concede e dopo nemica giurata di una privacy riscoperta. Purtroppo il gioco è sempre quello: vi prendete quello che vi do quando voglio darvelo, ma ovviamente è una causa persa.

I primi quattro episodi rilasciati da Netflix rendono l’idea dell’inferno da cui Diana era assediata, mi è venuta la nausea a guardare quelle immagini. Mi sono immaginata rinchiusa, spiata, imprigionata e non è stato per niente piacevole. Gli ultimi istanti della principessa sono così “strani” ma credo che lei desiderasse davvero stare solo con i suoi figli.

Per fortuna la serie non mostra l’incidente, lo tiene sullo sfondo, non mostra neanche la principessa nell’obitorio (avrei preferito fosse fatto lo stesso per Dodi). Mostra un Carlo distrutto, verità? Chi può dirlo? La morte ti mette davanti ai sentimenti, rimpianti, bisogni. L’unica cosa che vorresti è avere ancora una possibilità di rivedere chi non c’è più. Carlo ha pagato molto “Diana” in senso di odio pubblico e questo mi dispiace perché in lui non ho mai percepito voglia di distruggerla. Ma questa è solo una mia idea.

Un’altra cosa che mi ha fatto stringere lo stomaco è William e Henry. Non so se hanno visto o vedranno ma non credo che per lo sia facile vedersi “rappresentati” soprattutto messi in scena nel momento più tragico, mai dimenticato, della propria vita. Henry si salva un pochino mentre Willian viene proprio sfacciatamente messo su piazza, vero che era più grande ma parliamo di un ragazzo che ha perso una madre e questo non mi è piaciuto.

Poi c’è lei, la regina che per anni si è vista puntare il dito per questa morte. Non sapremo mai cosa nascondeva Elisabetta nel suo animo, è stata di ferro e ha protetto il suo retaggio io non la condanno, saranno i suoi stessi nipoti a dire che lei li ha voluti proteggere da quello che avrebbero trovato a Londra. Una nonna regina. Una regina madre. Una donna regina… chissà se in fondo al suo cuore quel REGINA non le sia costato una vita in silenzio.

Quali sono le vostre opinioni su THE CROWN?

Fatemelo sapere

Alla prossima!

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Quando hai tanti libri ma nessuno ti conquista!

Ragazz* November Rain è arrivato, non amo particolarmente questo mese, anzi direi che non c’è mai stato grande feeling tra di noi, quindi il mio umore diventa ingestibile.

Proprio per questa mia condizione di odio profondo per il mese, mi rifugio nella scrittura o nella lettura. La scrittura purtroppo sono in fase di editing e quindi non riesco a mantenere una concentrazione su una nuova storia. La lettura… mamma mia non azzecco un titolo neanche a pagare il libro in oro.

Non sono una che si fa condizionare dal primo capitolo, ma se arrivata al decimo ancora non mi ha preso vuol dire che sto leggendo la cosa sbagliata. Vero che la lettura è soggettiva, che dipende anche dalla condizione d’animo, ma davvero è tutto scritto uguale e di una lentezza da taglio vena.

Io scrivo, almeno ci provo, con il tempo sono arrivata a limare, in parte, la lentezza nel testo perché non mi piace e in automatico non la voglio nei miei romanzi, ma qui parliamo di autor* pluriconosciuti e con tante pubblicazioni alle spalle.

Sommersa da libri ma senza uno da leggerne, ecco come mi sento quando sono lì a scegliere quale incominciare. Ormai ho capito che non importa quanta ricerca fai, recensioni leggi, o consigli ascolti: trovare un buon libro sta diventando davvero difficile.

Comunque spero di finire a breve quello che mi sto sforzando di finire, cioè parliamo di recensioni entusiaste ma io ancora non ho capito di cosa!

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AI per creare cover… ma quanto mi sto divertendo?

Ragazz* ho trovato una nuova passione, peccato che è a pagamento dopo i pochi crediti iniziali, ovvero creare immagini con l’Intelligenza Artificiale.

Vero che bisogna fare tremila prove per vederne una buona, ha la testa dura l’AI, ma quando poi si trova la chiave di lettura giusta diventa una droga. Scrivendo di personaggi immaginari riuscire ad avere davvero i due soggetti che voglio lo trovo bellissimo, anche se questo non può prendere il posto dei disegnatori. Paliamoci chiaro: è si bello ma comunque non è al cento centro quello che uno vorrebbe, quindi almeno che sia a pagamento dopo un tot di tentativi non mi dispiace.

Questo è uno dei tanti tentativi, che mi piace un sacco ma non va per niente bene.

Come sapete sto editando un romanzo, sì finalmente ritorno su piazza, ma quello che serve a un buon romanzo, dopo un accurato editing, è una grande cover. Quindi mi sono detta per non utilizzare questa famosa AI di cui tutti parlano?

Ebbene ho la cover che volevo per il mio prossimo romanzo.

Cosa ne dite: Ai grande invenzione o solo fuffa?

Alla prossima

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La dura vita da Self al Salone del Libro di Torino!

Ragazz* oggi voglio sfogarmi con voi della dura vita da self publisher. Per mia fortuna ho avuto modo di lavorare con una CE, nel campo degli MM, molto conosciuta e sebbene le vendite non siano andate bene l’esperienza è stata bellissima. Nell’anno 2022 ho passato molto tempo a chiedermi: ma chi me lo fa fare di continuare a scrivere?

Questo perché non ho mai visto grandi risultati. Ma poi ho incontrato la mia attuale editor e lei mi ha indirizzato, non solo sulla scrittura ma anche su un approccio diverso con il pubblico. Ecco perché ho deciso di non mollare ma, prima di ripropormi a una CE, voglio farmi le ossa e trovare il mio pubblico e quindi la decisione di pubblicare in self i miei prossimi lavori.

Ma chi me lo ha fatto fare?

Non so come lavorano gli altri Self, anche se ne conosco molti che lavorano bene, ma ci sono dei costi molto alti da affrontare (ne ho già parlato) per portare sul mercato un prodotto che merita di essere acquistato e letto. Capirete che non sempre si rientra dei costi, almeno per me ora è tutto molto investimento ma non perdo la speranza il mio ultimo libro è andato abbastanza bene.

Proprio in virtù dell’immenso lavoro che c’è dietro una pubblicazione in self non sono d’accordo con la decisione presa dal Salone del Libro di Torino, che ha ben deciso di piazzare i Self in una zona ben definita (ma che siamo appestati?) 150titoli (come verranno scelti?) e solo 25copie per autore (dovessi venderne di più?) ma non si vende il giovedì e il venerdì (caso mai credi di far cassa tutti i giorni con 25copie all’attivo)

Non capisco questa direzione che hanno preso e le spiegazioni date mi sanno tanto di presa per i fondelli. L’editoria è affossata di suo, si scrive il doppio ma si legge per un terzo e molti libri vanno per direttissima al macero, perché non puntare sul mercato del Self. Come si fa a chiudere la porta a chi lavora seriamente e a spalancarla alle CE a pagamento che frega niente basta che l’autore paga e mettono sul mercato pure la munnezza.

Quest’anno, come l’anno scorso, ho deciso di non andare alla fiera proprio perché, un giorno decidessi di presentarmi come Self vorrei avere gli stessi diritti delle CE altrimenti i miei soldi li spendo altrove.

Voi cosa ne pensate?

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Ma vi ho parlato della mia prossima pubblicazione?

Quando latito sul blog è solo per due motivi: problemi familiari o impegni, ma stavolta non è nessuno dei due. Sono in piena fase creativa.

https://fb.watch/nybKFrIIpm/

Come dal link che vi ho postato, sto lavorando all’editing di un nuovo romanzo. Questa storia mi sta particolarmente a cuore perché sono legata al luogo in cui si svolge.

bty

Ehhh si vi ho dato un bell’indizio con questa foto presa dal mio archivio personale. Il faro in questione è un pezzo importante della storia ma non è l’unico. Per la prima volta mi solo lanciata in un age gap, ma non è la sola particolarità del mio prossimo romanzo.

Lui è Haris. Chi è? Qual è la la sua storia?

Non c’è Haris senza Ryan. Lui è davvero un personaggio controverso, non vedo l’ora di farvelo conoscere.

C’è anche un altro personaggio importante che vorrei farvi conoscere ma me lo riservo per altri tempi. La pubblicazione è prevista per 2024, ma non so di quale mese ^^

Vi ho incuriosito?

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Minerve di Giuditta Ross… una garanzia!

Anche oggi mi ritrovo a recensire un romanzo che giaceva nascosto nel mio Kindle, ma perché mi dimentico dei libri che acquisto >_<

Bando alle ciance che il tempo stinge, oggi recensisco un’autrice che non ha bisogno di presentazioni… Giuditta Ross.

Un romanzo ambientato nell’epoca vittoriana, Londra con il suo fascino senza tempo dove Minerve è la protagonista di una storia d’amore a tre. Premesso che non sono una grande fan dell’amore a tre, quattro, cinque… ammetto che l’autrice è in grado di rendere tutto molto credibile e sotto alcuni aspetti profondo. La storia, sotto il mio punto di vista, è un romance dove ci sono accenni a temi che mi sarebbe piaciuto più approfonditi (la guerra tra tutti). Ho amato l’ambientazione steampunk, credo sia uno dei migliori letti da quel punto di vista.

Ovviamente ci sono state delle lunghe pause nella lettura, che a tratti non mi prendeva o diventava poco scorrevole ma nell’insieme ne esco molto soddisfatta.

Consigliatissimo!

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Recensione El Condor J. V. Sinclair… le belle letture!

Non è che mi sono data solo a film o serie tv sono, resto, una grande lettrice. Certo non è facile, nella giungla di libri, trovare una lettura che appassiona ma soprattutto ti coinvolge tanto da finire in poco tempo il romanzo. J.V. Sinclair sta diventando una piacevole scoperta come autor*

Questo romanzo l’ho preso in promo gratis, ammetto che mi è dispiaciuto perché meritava l’acquisto. E’ la seconda opera che prendo e devo dire che anche questa volta non sono stata delusa, anzi.

Come sapete non amo le recensioni dettagliate, bisogna leggere il romanzo senza spoiler, ma anche dare giudizi che non siano puramente PERSONALI. Quindi parlando a titolo personale: questa avventura ai confini tra il Messico e gli Stati uniti, con un pizzico di “vecchio” western ma senza scadere troppo nel mito holliwodiano vale la pena di leggerlo.

I personaggi sono ben strutturati, l’eroe ti coinvolge e l’eterna lotta tra il bene e male anche se con qualche cliché non diventa mai banale. Scrittura scorrevole, più nella seconda parte, la definirei: bella.

Consiglio! Non solo il libro l’autor* va messo tra i preferiti.

Alla prossima!

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Rosso Bianco e Sangue Blu… recensione film!

Capita di rado che leggo prima il libro e poi guardo il film, stavolta è una di quelle rare eccezioni.

La recensione sul libro la trovate nella sezione apposita (https://anninar.altervista.org/recensione-rosso-bianco-sangue-blu-di-casey-mcquiston/) e non ho cambiato idea neanche guardando il film.

Ma procediamo per gradi: le cose che mi sono piaciute è uno smorzamento della trama, spesso nel libro si trascina per pagine e pagine di nulla. La storia appare più semplice e meno costruita e forse per questo molto più godibile. Gli attori Nicholas Galitzine, principe Henry, Taylor Perez, Alex Claremont, rendono benissimo sullo schermo e hanno un’alchimia unica.

Il cast è stato sicuramente la punta di forza della pellicola, gli attori hanno saputo prendere il meglio dei singoli personaggi e trasportarli fuori dalla carta stampata in modo fantastico.

Passiamo alla parte trama: se il libro spesso procede verso una lentezza snervante, nel film abbiamo una velocità che spesso guasta l’insieme della storia. Nel libro vengono trattati alcuni argomenti che nel film sfiorano soltato. La parte più bella: quella dell’intrigo di chi spiattella ai giornali la storia di Henry e Alex non è assolutamente menzionata, si opta per una più facile soluzione; questo non è mi è piaciuto. La parte del tormento di Alex non c’è, lui SA di essere bisex nel film ma nel libro ci arriva in un certo modo.

Le scene di sesso non mancano nel libro, sono belle spinte e molto presenti ma nel film ammetto che come hanno reso la loro prima volta è stato molto dolce e “pulito”. Hanno dato un assaggio e questo credo sia la scelta migliore.

E’ stata una bella visione, lo ammetto mi è piaciuta. Quindi stavolta la consiglio.

Alla prossima recensione

Di cosa parlerò? Un libro che ho letto!

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In ferie senza neanche avvisare! Chiedo venia. Pronti per la recensione di Barbie?

Ragazz* lo so che non si fa, almeno un piccolo aggiornamento avrei potuto lasciarlo ma quando le vacanze chiamano si deve rispondere. Io ho risposto subito, anche perché avevo bisogno di un bello stacco dal periodaccio che stavo passando.

Ma bando alle ciance riprendiamo dalla recensione rimasta in sospeso: il film di Barbie!

Non mi stupisce il successo a livello mondiale del film, stiamo parlando della bambola più conosciuta di generazione in generazione. Anche per il solo fatto che è il modello di perfezione che si è sempre voluto raggiungere, ma anche l’odio viscerale per tutte le paranoie che si porta dietro.

Il film è un susseguirsi di stereotipi che non vogliono essere stereotipi ma che sono stereotipi… insomma una caciara di politicamente corretto che vuole essere politicamente scorretto.

Margot Robbie fa un certo effetto nel ruolo, bellissima e brava, non posso criticarle niente ma c’è qualcosa di forza nel perenne sorriso che le dipingeva il volto forse per questo rende Barbie più “umana”

Ken, ho adorato Ryan Gosling, credo che sia stato perfetto nel ruolo. Come ha raffigurato il compagno di Barbie, perché non c’è Ken senza Barbie, sia stato fenomenale. Ammetto che faticavo anche a stargli dietro a volte.

Il discorsone di America Ferrara, ho faticato a riconoscerla, non fa altro che mettere in piazza quello che pensiamo in ogni momento: il politicamente corretto ha rotto. Non devi essere perfetta ma devi esserlo. Non devi essere magra ma devi esserlo.

Non boccio il film, nell’insieme è stato divertente guardarlo.

La prossima recensione mi sta a cuore… avete visto il film di Bianco Rosso e Sangue Blu?

Io ho letto il libro e ho ben chiaro quello che dirò.

Alla prossima!

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The Witcher… quando qualcosa di cui conosci solo il videogioco riesce a catturarti.

Sono una profana di The Witcher conoscevo solo i videogiochi, vi dirò: ho anche provato a giocare ma troppo negata. Quindi quando è uscita la serie ero completamente a secco di info sui libri da cui è tratta.

No mi dispiace non li ho letti, come per GOT sono refrattaria a farlo.

Il Geralt interpretato da Henry Cavill lo trovo perfetto, cavoli lo guardi ed è come vedere quello del videogioco quindi tanto di capello all’attore.

Voglio continuare a essere onesta: ho cominciato la serie perché ero annoiata e avevo bisogno di distrarmi. Lo ammetto la prima è stata davvero in grado di conquistarmi, benché ci siano stati quei salti temporali che non ti facevano capire un tubo (almeno per me è servita una rivisione), fatta bene gli attori sul pezzo e la grafica abbastanza apprezzabile.

Nella seconda ho cominciato a vedere un certo declino sia per l’insieme della grafica quanto per la storia. C’era qualcosa che non riusciva a conquistarmi com’è accaduto per la prima, un declino evidente è il ruolo di Jennifer, maestosa l’attrice pessima scrittura per il personaggio.

Nella terza il declino è stato totale. Forse quello che salvo nella terza serie è Ranuncolo, nell’insieme il suo personaggio continua a evolversi.

Non so quanto abbia influito tutte le polemiche dovute all’abbandono di Henry Cavill, dalla sua interpretazione traspare una sorta di malinconia che pregna il personaggio e gli fa perdere quella verve che avevo avvertito nella prima stagione. Geralt sembra spinto dagli eventi, non li comanda più, e questo lo fa apparire piatto. Cirilla è il personaggio che più brilla in questa stagione e credo sia ampiamente voluto, in quanto anche Jennifer ha perso la grandezza che la differenziava dalle altre streghe.

Il cambiamento di rotta a livello narrativo è visibile anche per una che non sa niente dei libri, anche un ceco vedrebbe come hanno impostato la terza stagione come se fosse una puntata di GOT. Di Game of Throne ce ne uno, non puoi chiudere dei personaggi così attivi in semplici giochi di potere dove diventano delle marionette. Tanto da dire che l’episodio più emozionante è quello dello scontro tra Elfi e Maghi.

Il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca, non so come avverrà la sostituzione di uno dei personaggi centrali della storia. Non so quanto il sostituto sarà in grado di reggere un bagaglio come quello lasciato dal Cavill ma IO CONTINERO’ A GUARDARLA. Anche solo per maledire quegli sceneggiatori che devo andare per forza fuori trama quando basterebbe prendere spunto da quella già scritta.

Alla prossima con la recensione del film Barbie.

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Indiana Jones… perché rifiuti la pensione?

Diciamolo a gran voce: già il Teschio di Cristallo era un grande No, questo è proprio da un super NO.

Ho amato il personaggio di Indiana Jones, l’archeologo avventuriero interpretato da un grandissimo attore. Il mio film preferito resta L’ultima Crociata, affiancato da un grandissimo nome del cinema: Sean Connery, un gioiello che avrebbe dovuto restare ultimo film di questo personaggio sin troppo perfetto. Ma l’industria del cinema, a corto di vere idee, ricicla e lo fa nel modo peggiore.

Non è la decadenza fisica di un Harrison Ford che resta comunque un grande attore, ma la decadenza di un personaggio che ormai ha detto tutto quello che poteva dire. Potevano lasciarlo nella gloria del suo essere professore, archeologo e avventuriero scopritore di tesori invece di trasformarlo in un nonnetto pensionato, ubriacone e depresso.

Il ruolo della figlioccia poi è spiegato male, nell’insieme non si capisce lei cosa vuole e cerca. Se la volete tutta è il personaggio che più mi sta sulle pa**le.

Mads Mikkelsen, il cattivo per eccellenza nei film qui sembra solo un burattino senza personalità. la sua impronta graffiante viene lasciata nel ricordo dei suoi passati film. Quando davvero poteva essere IL CATTIVO cancellando i predecessori.

Non sto dicendo che è un film brutto ma non mi ha lasciato nulla, il personaggio e tutto il suo contorno ormai non hanno più nulla da dire. Sono entrati nella storia e lì resteranno come icone del passato. Quindi sono più che contenta che Harrison Ford abbia detto che questo è l’ultimo, forse anche lui ha capito che già si è spinto oltre il “ridicolo”.

Come sempre questa è una mia semplice opinione non una verità assoluta.

Alla prossima^^

indizio sulla prossima recensione: The Witcher e non sarò clemente neanche qui.

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Il film sui Cavalieri dello Zodiaco… di cui avremmo fatto a meno, almeno io!

Vorrei incominciare con un sospiro, forse perché trovare le parole è troppo difficile… o facile. Dipende dai punti di vista e il mio, allo stato attuale, non è per niente positivo.

Sono della “vecchia” generazione, quella che guardava le puntante giorno dopo giorno e aspettava… aspettava di vedere quelle scale del Grande Tempio finire per vedere la prossima “casa”. Sono della generazione di OdeonTV, quando tutta gasata nello scontro tra Ioria e Pegasus arriva Cassios… poi il vuoto. Non si capiva perché o per come non li trasmettevano più ma tu continuavi ad aspettare e li ritrovavi quando stavano a scongelare Cristal nella casa della Libra.

Sono della generazione che per anni ha perso lo scontro più figo della serie del Grande Tempio: Virgo contro Phoenix. L’apoteosi dei dialoghi e due mostri sacri del doppiaggio.

Lo so sto allungando ma era doveroso per farvi capire che questo film per me non si doveva fare.

Lui ci prova ed anche carino come attore ma non ha nulla del carisma di Pegasus, sembra una copia sbiadita e senza “cosmo” anche se poi alla fine lo trova ormai io ero stanca di aspettarlo.

Lei… ecco lei la preferisco di gran lunga nell’anime o manga, giuro a un certo punto ho sperato che non fosse la rincarnazione di Atena ma la classica bimba minkia che passava di lì.

Lei è interessante come personaggio, ammetto che ha catturato il mio interessa peccato che resta sullo sfondo e non si capisce bene cosa vuole.

Lui il più figo, cioè ha fatto il salto di qualità a 360°. Lo adorato, talmente surreale da non essere il Mylock dei Cavalieri dello Zodiaco e forse talmente fuori personaggio manga che ha spiccato su chiunque.

Cassion con questo film ha avuto quello che l’anime e il manga gli hanno sempre negato, quindi non me la sento di inveire contro di lui.

Lui dovrebbe essere il “mio” Phoenix. Niente da dire molto caruccio e cazzuto, ammetto che il suo ruolo è stato nascosto fino a un certo punto poi lo fanno sgamare senza patos.

Lui, un attore come lui. Ho maturato l’idea che ha accettato la parte solo per non perdere la sua abituale passione per i personaggi “morenti.”

Non voglio stroncarlo ma sembrano pupazzi senza anima, Castalia su tutti. L’unica cosa che salvo è: si sono passati una mano sulla coscienza e non si sono sentiti Fulmini di Pegasus o Ali della Fenice, e per questo… solo per questo… ma si vale la pena di guardarlo.

Alla prossima!

spoiler: pronti per la mia recensione su Indiana Jones?

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La Sirenetta cartone animato… intoccabile!

Sarà l’età? Può essere.

Sarà la malinconia? Ci può stare.

Sarà che ero al cinema quando uscì? Assolutamente sì.

Sarà che è stato l’ultimo album di figurine? Non posso negarlo.

Per quanto non voglia fare la boomer della situazione la Sirenetta del 1989 è inarrivabile. Questo è l’ultimo film della Walt Disney che mio padre ci ha portato, a me e mia sorella, a vedere al cinema prima di fancularci con un bel: ora siete grandi! Cosa non affatto vera.

Sta di fatto che questo live action rispetto agli altri non mi è arrivato. Facciamo cadere ogni polemica: non me ne frega niente di Ariel Afro o Eric principe avventuriero, alla fine il politicamente corretto è questo o ve lo prendete come ve lo propongono oppure gli fate la guerra spietata.

Nell’insieme la parte infondo al mare è quella che mi ha convinta di meno, come se si vedesse troppo la finzione. Non so come spiegarmi ma il corpo sembra scollegato, insomma si vede che è tutto fatto al computer… male. Soprattutto Sebastian che non è paragonabile a quello del cartone, capisco anche che la lotta con il cuoco era impossibile da gestire.

Lei è il personaggio migliore. Oddio un pochino troppo DragQueen ma effettivamente spicca su tutti, anche per la voce che resta identica al cartone. Che però perde la sua verve nel momento in cui si trasforma in umana, per la verità quella parte è fatta proprio male e non so per montaggio o altro ma è confusa.

Nell’insieme non boccio il film, gli attori sono bravi e le canzoni molto belle. Certo chi come me ha vissuto l’uscita al cinema è difficile vederlo come La Sirenetta ma è un buon prodotto per le nuove generazioni… si sono una boomer.

Alla prossima^^

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Quando la vita prende troppo spazio!

Rieccomi qui! Lo so il mio ultimo aggiornamento sembra così lontano, neanche tanto, ma per me è stato un periodo davvero frenetico.

Chi mi segue su Facebook sa di cosa sto parlando, mentre per chi non lo fa: mia madre ha subito un operazione importante. Ho messo in standby la mia vita, in tutti i sensi, ogni cosa ruotava intorno a casa, lavoro, papà, sorella e soprattutto mia madre. Non vedevo altro e non sentivo altro. In questo mese sono diventata la copia sbiadita di me stessa e purtroppo sarà così ancora per un po’, però all’improvviso mi sono guardata alla specchio e quello che ho visto non mi è piaciuto.

Quindi ho deciso di riprendere in mano la mia vita, non come ha fatto Bridget Jones qui gli uomini non c’entrano e neanche i chili di troppo, e tronare a rilanciare la mia “scarsa” vita da scrittrice.

Al momento i miei personaggi scappano da me, mi sembra giusto quando bussavano loro io gli ho chiuso la porta in faccia, quindi andando con ordine riprenderò il blog con le mie recensioni.

Parto con il dirvi che non ho letto molto ma alcuni libri di cui non vi ho ancora parlato.

Ma siamo anche in pieno periodo di serie tv, quelle ne ho vite alcune: And just like that, The Witcher, Glamorous. Film: La sirenetta, Indiana Jones, Cavalieri dello Zodiaco, Mission Impossible.

Insomma ho tanto bel materiale e non vedo l’ora di farvi leggere le mie opinioni. parto domani con un film che è la quinta essenza del ricordo

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Parliamo di antologie… Short But Sweet!

Come un po’ tutt* gli autori che cercano di farsi conoscere ho partecipato a qualche antologia gratis, le mie storie free le trovate sui portali Wattpad o Ao3 ma penso che le metterò anche sul blog, Short but Sweet è una serie di antologie a cura di Cathlin B., e prende il nome dal suo gruppo FB Short but Sweet – un insolito angolo tranquillo.

La prima che posto è quella Maschere, una serie di storie incentrate proprio su quella copertura che mettiamo o sul volto o sul nostro io per non mostrarci. Ogni autrice che ha partecipato ha portato un piccolo gioiello che vi consiglio di leggere.

Nel mio piccolo ho preso spunto dal mio primo romanzo Profumo di Stella e ho portato la mia personale visione di Maschera. https://www.wattpad.com/story/143949542-mille-maschere-un-solo-profumo

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It ends with us… recensione!

Mi farò dei nemici? Probabilmente sì ma chi non risica non rosica… diciamo anche che io e il politicamente corretto non andiamo per nulla d’accordo. Meno male!

Ho preso questo libro perché lo vedevo in ogni dove: Instagram, TikTok, Facebook, librerie addirittura sotto la fermata del tram a Basilea(lasciano libri o oggetti che possono servire/volere qualcun altro) qui capirete che quando mi è stato proposto l’acquisto a pochi euro mi sono fiondata.

Una caduta libera senza paracadute… ahh com’è stato pesante leggerlo.

Non mi ha conquistato il modo di scrivere di Coleen Hoover, c’è qualcosa nel suo modo di scrivere che mi ha reso pesante (stressante) la lettura. La trama è abbastanza scontata e il tema trattato (la violenza) non è stato per nulla approfondito o delineato. Mi dispiace ma qualsiasi libro dove si tratta argomenti “seri” per quanto romance non possono essere trattati con leggerezza; ci vuole tatto e conoscenza. Inoltre il perdono? Non fa per me: la violenza non è perdonabile.

Non voglio parlare delle incongruenze che ci sono, i personaggi che non appaiono mai delineati ma sembra sempre che gli manchi qualcosa.

E’ il primo libri che ho letto di questa autrice, non voglio stroncarla magari ho scelto la storia sbagliata. Non tutti i libri vengono “vissuti” allo stesso modo, quindi può darsi che acquisterò ancora qualcosa di suo.

Lo consiglio? No, ma chi sono io per impedirvi di comprarlo?

Alla prossima!

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Memoria delle Piume – Il risveglio del Drago! – romanzo free per chi vuole conoscermi

Wattpad: https://www.wattpad.com/1188924904-memorie-delle-piume-il&#8230;

Buon 1 Maggio!
Cavoli siamo arrivati già a maggio e io sono indietro con tutto, quando dico tutto intendo proprio che ho la vita in standby. Purtroppo questa stop forzato è dovuto a una serie di problematiche, che non mi va di spiegare.
Quindi siccome le letture latitano, anche se voglio scrivere una recensione su un libro che in molti hanno apprezzato (io no) per ora invece parlo di altro.
I romanzi free, storie non a pagamento su Wattpad, sono un'arma a doppio taglio in quanto, almeno le mie, non sono editate o betate quindi hai voglia di errori e incongruenze che ci posso essere. Però lo trovo un buon metodo per farsi conoscere, o odiare dipende dai punti di vista.

Voi cosa ne pensate?

Alla prossima^^
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Letture mese di Marzo, recensioni!

Sparisco e appaio che mago Merlino scansate proprio. Sono altalenante a portare avanti il blog perché sono in fase isterico andante, quindi mettermi a scrivere mi diventa motivo di altro stress.

Ma oggi ho voglia di “consigliarvi” alcuni libri che ho letto nel mese di marzo. Sono tutti romance MM e devo dire che alcuni autor* sono una bella scoperta.

https://www.amazon.it/Solo-andata-J-V-Sinclair-ebook/dp/B0B9BWM516/

Gianni, che è il personaggio che si prende la scena, e Brendan danno vita a un racconto intenso. Ecco leggendo è questo che ho sentito forte: intensità. I personaggi sono costruiti bene, non sono perfetti ma hanno quelle sfaccettature che li rendono reali e questo per me è fondamentale in una bella lettura.

La bella Calabria fa da sfondo alla vicenda che li vede coinvolti, con altri personaggi secondari si ma di grande spessore.

Come sapete non amo fare una recensione dettagliata, un libro va letto e questo ve lo consiglio vivamente.

https://www.amazon.it/gp/product/B076HXHM46/ref=dbs_a_def_rwt_hsch_vapi_tkin_p1_i6

Nuel è sempre una conferma di garanzia. Garanzia di una bella lettura, coinvolgente e di ritmo.

Ho avuto un particolare amore/odio per questo libro ma superato l’ostacolo iniziale, si proprio l’inizio che per gusto personale mi ha fatto storcere il naso, ho adorato i Ray e Jason. La loro è una storia travagliata intervallata da momenti di grande tensione, ma l’amore quando c’è si vede e riesce ad avere la meglio.

Bello. Bello. Lo consiglio.

https://www.amazon.it/CODICE-ROSSO-LORENZO-RICHARD-EMERGENCY-ebook/dp/B0BT8NMYX4/

VERONICA REBURN e ALICE V. LONGBOW la rivelazione. Credo, spero di non sbagliare, che questo sia il primo libro per queste due autrici di talento. Non è un genere che amo ma la lettura, andando sempre più avanti, mi ha preso tanto da farmi divorare le pagine senza rendermene conto. Quindi ambientazione medici e infermieri, fanno da sfondo alla storia tra Richard e Lorenzo ma ci sono altri personaggi, il libro fa parte di una serie quindi nei prossimi saranno sviluppati… almeno spero.

Per gli amanti di ER e affini lo consiglio. Loro hanno davvero stile, il libro è curato.

Bene queste sono le mie letture.

Come sempre non recensisco mai negativamente, anche perché quando il libro non mi prende resta non letto.

Alla prossima.

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Lo so! Vi sono mancata.

Quando la vita chiama bisogna rispondere, ovvero quando si hanno troppi pensieri scrivere è l’ultima cosa che ti passa per la testa.

In questo periodo ho avuto talmente tanto da fare da non riuscire a stare dietro a NULLA. Zero proprio. Ma ho tantissime novità di cui parlarvi.

La prima fra tutte che Il Principe Dimenticato, la mia ultima pubblicazione, sta andando davvero molto bene. Ben oltre le mie aspettative. Se avete voglia di leggerlo lo trovate qui, anche il Kindle Unlimited: https://www.amazon.it/gp/product/B0BTXLW7CW/

Leggetelo e fate un piccolo viaggio nelle terre baciate dal sole e per lo più coperte dal deserto.

Ma non solo questo, la mia collaborazione con la Triskell Edizione è cessata quindi mi sono tornati indietro i diritti del Il Ponte delle Danze Macabre. Piango tanto per la cover che non potrò usare più. Non disperate perché tornerà in una nuova versione molto presto.

Ci sono novità anche sul fronte letture ma qui voglio dedicare più tempo. Vi dico solo che nei prossimi aggiornamenti vi lascerò le recensioni dei romanzi Rainbow che ho letto in questo mese. Sono tanti perché ho avuto un mese gratis di KU su Amazon, quindi ne ho approfittato.

Bene vi lascio qui ma non per tanto^^

Alla prossima!

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Release Day… Il Principe Dimenticato è online!

https://www.amazon.it/Principe-Dimenticato-Annina-R-ebook/dp/B0BTXLW7CW

Ragazz* ci siamo il mio nuovo romanzo è online.

Posso ammettere che è sempre una grande emozione quando è in vendita, la paura che segue è adrenalinica quanto deprimente, dipende da come andrà.

Non voglio dire niente: se siete appassionati di scenari da Mille e una Notte, se quelle notti sanno di deserto e sole caldo, dove intrighi e amori si intrecciano tra loro in una ragnatela dove si rimane invischiati finché non si uccide il ragno tessitore… allora questo libro fa per voi.

Non dimentichiamo l’amore, Arad e Kian, che prova a vincere contro ogni ostacolo. Un pizzichino di Hot che ci vuole sempre… questo è molto altro nel IL PRINCIPE DIMENTICATO.

Alla prossima^^

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La recensione della mia Editor… Il Principe Dimenticato. Il 21 Febbraio si avvicina, ma è in preorder su Amazon.

Questa è la recensione che aspettavo. Lei conosceva bene il romanzo e lo ha letto quando ancora era ancora un ibrido con buone basi.

Nuel è stata la mia editor per Il Principe Dimenticato, ha un blog dove lascia molte recensioni di romanzi ed è lei stessa un bravissima autrice. Vi consiglio di seguirla.

Vi lascio il link della recezione, ma la metto anche qui ricordando sempre che il copyright appartiene al blog CHI FA DA SELF:

http://chifadaself.altervista.org/il-principe-dimenticato/

Il Principe Dimenticato, di Annina R, è un romance fantasy dall’ambientazione arabeggiante. Tra le sabbie del deserto si racconta di un principe senza nome, ma il principe guerriero Arad conosce la verità dietro la leggenda perché il Principe Dimenticato lui l’ha incontrato e se ne è innamorato.

Il principe in questione è Kian, un giovane algido, dalla bellezza straordinaria, tale da indurre il suo stesso padre a rinchiuderlo e ad abusare di lui sin da quando era un bambino.

L’amore tra i due giovani termina in modo tragico, per un tradimento. Arad rischia la morte; Kian viene abbandonato, l’amore si tramuta in odio.

La guerra, poi, li fa reincontrare. Kian e Arad sono stati vittime di un inganno, ma chi ha voluto separarli? E perché?

Intrighi, tradimenti, torbidi segreti, omicidi e amore si intrecciano nelle pagine di un romanzo dal sapore esotico pieno di avventura e mistero.

AMBIENTAZIONE:  E ½

La vicenda si svolge prevalentemente nel palazzo della città immaginaria di Ilàm. Prima di arrivarci l’autrice ci regala degli scorci di un’oasi e della città stessa, ma del palazzo vediamo poco. Avrei voluto leggere più dettagli per poter immaginare meglio gli ambienti, ma la storia è abbastanza densa da distogliere il lettore da questa mancanza e, comunque, quello che serve c’è.

PERSONAGGI: 

Oltre ai due protagonisti, ci sono quattro comprimari degni di nota. Confesso di aver faticato a empatizzare con Arad al principio: è una testa calda, irruento, uno che agisce d’impulso e ragiona poco. Arad è sanguigno e il suo aspetto riflette la sua indole. Inoltre è un figlio illegittimo ed è il più giovane dei figli del padre. Queste caratteristiche giustificano il suo comportamento a tratti inadatto a una corte, le libertà maggiori di cui ha goduto rispetti ai fratelli. Arad non è stato educato per diventare re, anche se forse ne avrebbe l’indole. Lui è il personaggio che maggiormente calamita l’interesse del lettore e ruba la scena e, ovviamente, non poteva che innamorarsi di qualcuno che è il suo opposto.

Kian è in apparenza freddo, privo di sentimenti, un bellissimo involucro che troppo spesso viene considerato vuoto. Ha subito gli abusi del padre fin da piccolo e per quanto il suo guinzaglio si sia allentato, le catene che lo legano fanno ormai parte di lui: potrebbe fuggire, ma non lo fa. Kian aspetta di essere salvato o di compiere il destino per cui è nato: essere schiavo di un padrone crudele. Eppure in lui ci sono orgoglio e dignità, un mix di fatalismo e desiderio di libertà che lo rendono un personaggio affascinante e sfaccettato.

E poi ci sono i fratelli e il migliore amico di Arad e il cugino di Kian. Sebbene non siano approfonditi come i protagonisti, sono personaggi interessanti, nel bene e nel male. I fratelli di Arad sono diversissimi tra loro eppure hanno in comune alcuni aspetti che derivano da una cultura e una educazione che li fa identificare come fratelli. Sono il prodotto di una terra brutale in cui bisogna essere capaci di uccidere per sopravvivere, guerrieri coraggiosi, ma anche strateghi dotati di ingegno.

Se Faraz ha spesso atteggiamenti sopra le righe, da fanfarone, gli fa da controparte Tispe, il fratello che, dopo un passato di ribellione, si è riconciliato col padre.

Naser, l’amico fidato di Arad, ricorda alcuni personaggi della commedia classica: è il servo furbo, trafficone, ma sempre dalla parte di Arad. A tratti diventa una spalla comica ed è fondamentale per mantenere leggero il clima della storia.

Infine c’è Hesìam, il cugino di Kian, il suo unico amico e confidente. Hesìam è un personaggio che passa inosservato o quasi per la maggior parte della storia. È il prototipo del perfetto servitore.

TRAMA: 

Nonostante qualche scelta un po’ scontata e alcuni passaggi un po’ troppo veloci, la trama del Principe Dimenticato è intrigante. Presenta più ingredienti del classico romance e li ha ben dosati e mescolati. In particolare ho apprezzato gli aspetti dell’intrigo, i personaggi doppiogiochisti e la sensazione, fin quasi alla fine, che qualcosa potrebbe andare storto per i protagonisti.

SCRITTURA: 

L’autrice ha lavorato parecchio su questo testo e si vede: la scrittura è chiara, scorrevole, abbastanza coinvolgente. Ci sono alcuni infodump e manca ancora qualcosa, ma è sulla buona strada e merita un incoraggiamento.

DIALOGHI: 

Qualche volta i dialoghi sono un po’ innaturali, troppo impostati, i personaggi sono estremamente assertivi, ma mi sembra una caratteristica in linea con la loro caratterizzazione. Sono principi, re, generali arroganti e abituati a dare ordini, a farsi strada con la forza bruta.

SCENE HOT:  E ½

Sono poche e poco descrittive, ma l’autrice riesce a costruire una buona tensione tra i protagonisti. Anche in questo caso non mi sarebbe dispiaciuto qualcosa di più, ma quel che c’è rende bene l’idea.

Il Principe Dimenticato è in vendita su: Amazon

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Altre recensioni in anteprima. Non manca molto al 21 febbraio… Il Principe dimenticato.

Ragazz* manca poco e altri due stimati blog hanno accettato di recensire in anteprima il mio romanzo: Il Principe Dimenticato. Vi lascio il link e la recensione, ovviamente il copyright va ai rispettivi blog che le hanno pubblicate.

La prima recensione è di NewBookink, Grazie Barbara

https://bookinkblog.blogspot.com/2023/02/recensione-in-anteprima-il-principe.html?fbclid=IwAR3p5ug9FaRAX_qNW0APgvOpwHY6qSFwQ3f8GlMp-a-Io2X6f9L5I979ep4#.Y–EZ0KOo4w.facebook


Gli pesava dichiarargli ancora una volta il suo amore. Un amore che nulla riusciva a spegnere. Non c’era orgoglio, silenzio, menzogna, lui lo amava e niente avrebbe cambiato quel sentimento.

Intrighi e passione!

Il principe dimenticato” è una storia di ossessione e lussuria, amore e brama.

In un lontano tempo, in un mondo dominato da re e potere, un uomo è solo un “possesso” che diviene il fulcro attorno al quale ruotano, come cani rabbiosi, egoismo e violenza.

Arad e Kian, due giovani che si sono incontrati per destino o pianificazione umana, due giovani che tra schermaglie e lotte iniziano a provare sensazioni nuove e insopprimibili, emozioni che divengono negli anni un amore totalizzante e incancellabile.

Arad è un principe guerriero “bastardo”, un uomo solare e socievole ma, allo stesso tempo, racchiude il cuore di un combattente che lotta per la giustizia, per scoprire la verità celata e per non dimenticare quell’amore da cui crede di essere stato tradito. 

Un assedio, una città che cade, un tradimento e un assassinio portano a un massacro, riportano alla superficie ciò che il cuore non riesce più a negare. 

Ritrovare colui che si è creduto perduto, colui che vive ancora prigioniero della perversione umana, lo portano a lottare per la verità.

Kian, un principe dimenticato, rinchiuso da sempre dall’ossessione malata di un padre abusante e perverso. 

Solo poche occasioni per riuscire ad evadere da una prigionia alienante, ore per respirare e sentirsi vivo. 

Una libertà che è amore verso quel giovane che ha infranto ogni sua mura difensiva. 

Un amore che risiede in un nome, Arad, un uomo che credeva perduto per sempre nella morte.

“Credimi, se c’è una cosa che ho compreso in questi giorni è che nulla è impossibile. Nessuno è innocente e alla fine chiunque può portare una maschera a nascondere il vero io.”

Annina R. ci trasporta in una terra lontana tra inganni e follia, intrighi e tradimenti. 

Ci intriga alla ricerca della verità lungo un cammino periglioso che può costare la vita a chi abbiamo imparato ad amare. 

Tra sotterfugi e macchinazioni mortali tentiamo di scoprire chi si cela dietro ogni inganno.

Riusciranno Arad e Kian a liberarsi dal giogo di una macchinazione infida e tagliente o soccomberanno nel provarci?

Il principe dimenticato” ci parla di un sentimento puro che tenta di sopravvivere nell’oscurità umana, di due giovani che desiderano solo vivere liberi, liberi di amarsi senza catene a trattenerli. 

Da leggere.

Cominciava a non sentirsi più come qualcuno che stava per annegare in un mare in tempesta, ma come un naufrago salvato da una nave di passaggio che gli aveva dato la possibilità di raggiungere la sua metà.

La seconda è del Il Mondo degli M/M. Grazie Milena G.

Recensione: “Il principe dimenticato” è un romanzo di fantasia, con personaggi, Arad e Kian, e ambientazioni di fantasia ma che, da come l’Autrice ce li ha descritti, sembrano tutti reali perché è riuscita a fare volare la mia di fantasia e penso che questo sia lo scopo principale sia per chi scrive che per chi legge.
È un racconto in cui nulla manca, gli intrighi, i segreti, la violenza, i sotterfugi ma anche, con evidenza, ci sono l’amore fraterno, il pieno appoggio dei migliori amici e soprattutto l’amore romantico per la persona che il cuore ha scelto e che nulla può reprimere, nè l’odio e nemmeno i dubbi. È un romanzo che si legge quasi con voracità, sia perché scritto in modo lineare, secondo il punto di vista di entrambi i personaggi, che rende la lettura fluida; pagina dopo pagina lascia sempre una certa curiosità sul dopo, e anche se a un certo punto si può intuire parte del mistero quello che incuriosisce è il perché di certe azioni che giustamente vengono rivelate solo nel finale.
Sicuramente consiglio la lettura di questo libro.

Milena G.

Ringrazio di cuore i blog che hanno letto in anteprima il mio romanzo.

Alla prossima^^

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Manca poco al 21 Febbraio, prima recensione!

Ragazz* ci siamo, ho l’emozione sale a mille^^

Oggi è arrivata la prima recensione in anteprima da parte di un blog che stimo molto e seguo da tempo Love Is All Around, che ha valutato il mio romanzo con una bellissima recensione a quattro stelle.

Vi lascio il link e vi copio la recezione, tutti i diritti vanno al blog Love Is All Around

Recensione in anteprima “Il Principe dimenticato” – Annina R.

Pubblicato il 

Titolo: Il Principe dimenticato
Autore: Annina R.
Genere: Fantasy, Royal
Casa Editrice: Self Publisher
Prezzo: 2,99€
Link all’acquisto: Il Principe dimenticato

SINOSSI

Arad e Kian rubano pochi istanti di passione sulle rive di un’oasi sperduta nel deserto di Aresia.
Kian è prigioniero di un padre crudele, la sua stessa esistenza è un segreto, il suo nome è condannato all’oblio, ma Arad è pronto a tutto per il suo amore, anche a sfidare la morte.
Ma quando Kian attenta alla sua vita, tutte le sue certezze vacillano.
Possibile che proprio Kian lo voglia morto? Chi altri conosce l’esistenza del principe dimenticato?
Un mistero si nasconde dietro il tradimento di Kian, e Arad vuole risolverlo a qualsiasi costo quando, con l’esercito del padre, conquista la città di Kian.
Antiche rivalità, scontri e vendette non basteranno a dividere i due principi, che metteranno in gioco le proprie vite per scoprire chi si cela dietro la maschera del traditore.
Chi odia tanto il principe dimenticato da ordire un piano tanto intricato per farlo soffrire?

Evelyne2

Il principe dimenticato” è la prima opera che leggo di Annina R. Quest’autrice mi aveva sempre incuriosita, ma non avevo mai avuto l’opportunità di leggere qualcosa di suo e con l’uscita di questo fantasy non potevo certo tirarmi indietro. Amo le storie con un tocco di originalità e questa lettura è arrivata proprio nel momento giusto.
Arad e Kian sono i protagonisti di questa storia, due giovani innamorati e costretti a separarsi a causa di un evento avvolto nel mistero. Arad è un principe forte e irruento, dolce e passionale, vede in Kian un uomo da amare e sostenere. Non è mai stato influenzato dal passato del giovane e lo ha sempre apprezzato per il suo carattere all’apparenza freddo e scontroso. Arad è l’esempio di come sia possibile amare nonostante i fraintendimenti e la lontananza. In lui ho rivisto molti dei protagonisti che in passato ho amato, perché la sua personalita è impossibile da dimenticare. Sincero fino all’ultimo e convinto delle proprie scelte, mi ha fatto sorridere in più di un’occasione per il suo modo di porsi verso i suoi sottoposti e il suo migliore amico. Sebbene abbia dovuto affrontare numerosi ostacoli e perdite, la speranza non lo abbandona mai, specialmente quando si tratta di aiutare l’uomo di cui è innamorato, che ha attentato alla sua vita. Utopistico forse, ma ammirevole.
Kian è il principe dimenticato, un personaggio che a volte rimane sullo sfondo a causa del suo carattere difficile, ma che conquista il lettore con la sua forza di volontà e la voglia di ricominciare nonostante la violenza subita in passato. È un uomo con un animo forte e una dolcezza nascosta sotto tanti strati di orgoglio e paura. Sicuramente la persona giusta per rimanere al fianco di Arad, che ha così tanto amore da dare.
Mentre proseguivo con la lettura mi sono chiesta più volte come mai l’autrice non si fosse soffermata di più per mostrarci come è nato l’amore. Abbiamo molto del presente, ma il passato rimanere spesso nell’ombra malgrado sia il centro di tutto. Quello che accade ora non può essere slegato dagli eventi che hanno portato il popolo di Arad a invadere la città di Kian. Alcuni passaggi ed evoluzioni mi sono sembrate superficiali, ma nel complesso è una storia che mi ha catturata e non ho mai interrotto la lettura dal primo momento in cui ho letto la pagina iniziale.
Non conoscevo ancora lo stile dell’autrice né la sua penna. Mi è piaciuto poter leggere una storia che sicuramente esce fuori dagli schemi e dà al lettore l’opportunità di immergersi in un mondo nuovo, con personaggi unici e intrighi, forse un po’ troppo scontati, ma pur sempre interessanti.

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Rullo di Tamburi… il 21 febbraio uscirà Il Principe Dimenticato!

Segnatevi la data il 21 febbraio sarà disponibile su Amazon la mia ultima fatica. Quando dico fatica non lo faccio così per dire, davvero questo romanzo è stato una grande fatica. Dalla stesura all’editing, dalle cover alla segnalazione dei blogger. Insomma è stato un surplus di emozioni che culmineranno il 21 febbraio.

Ovviamente ho una minima speranza di essere letta, come al solito, ma spero tanto che chi avrà voglia di acquistarlo mi lasci un piccolo feedback, senza insulti quelli già me li faccio da sola ^^

Il Principe Dimenticato è in preorder, vi lascio il link:

https://www.amazon.it/Principe-Dimenticato-Annina-R-ebook/dp/B0BTXLW7CW

Che altro dire, non amo auto celebrarmi ma lasciare libero il lettore di scegliere di leggermi.

Alla prossima^^

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Cover Reveal del Il Principe Dimenticato!

Ragazz* emozioni a mille, intoppi come sempre, ma eccoci alla presentazione della cover e quarta di copertina del mio prossimo romanzo.

Un fantasy, male to male, dal sapore Medio Orientale. Lasciatevi avvolgere dai profumi del deserto, dal calore del sole. Entrate tra le mura di Ilam, perdetevi tra inganni e passioni dove solo l’amore può vincere. Arad e Kian vi aspettano.

Arad e Kian rubano pochi istanti di passione sulle rive di un’oasi sperduta nel deserto di Aresia

Kian è prigioniero di un padre crudele, la sua stessa esistenza è un segreto, il suo nome è condannato all’oblio, ma Arad è pronto a tutto per il suo amore, anche a sfidare la morte. 

Ma quando Kian attenta alla sua vita, tutte le sue certezze vacillano

Possibile che proprio Kian lo voglia morto? Chi altri conosce l’esistenza del principe dimenticato? 

Un mistero si nasconde dietro il tradimento di Kian, e Arad vuole risolverlo a qualsiasi costo quando, con l’esercito del padre, conquista la città di Kian. 

Antiche rivalità, scontri e vendette non basteranno a dividere i due principi, che metteranno in gioco le proprie vite per scoprire chi si cela dietro la maschera del traditore. 

Chi odia tanto il principe dimenticato da ordire un piano tanto intricato per farlo soffrire? 

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Quanto mi è piaciuta la serie di Mercoledì?

Ragazz* perdonate l’assenza ma è stato un bel periodo pieno, però vi informo da oggi che i prossimi articoli saranno dedicati al mio romanzo in uscita^^ Un pochettino fatemi vantare della mia ultima fatica, anche se nu ve frega niente.

Ma passiamo all’argomento del giorno: Mercoledì, e non sto parlando del giorno, di metà settimana, che ti fa sentire più vicino al weekend, ma della serie di Netflix.

Purtroppo io sono una Mercoledì, senza Mano a sostenermi, e questo ha reso la visone della serie ancora più interessante. Il messaggio di base, gli emarginati, è attuale perché le persone “strane” (che poi non lo sono) vivono questa sorta di insofferenza in situazioni e con persone con cui non si ritrovano. Eppure è bello vedere come la diversità si mescola, il fatto che siano tutti ragazzini poi rende il messaggio ancora più forte.

Ok questa è la cosa che andava detta ma ora passiamo al resto.

Questo è il rapporto che mi è piaciuto di più, gli antipodi che si mischiano insieme senza perdere quel leggero astio che fa tanto amicizia vera. Insomma sotto sotto è affetto ma con una buona dose di distanza. I protagonisti maschili non mi hanno fatto impazzire, ma credo che sia perché nessuno di loro ha avuto un grande impatto, per me, come recitazione.

La trama è un NI, sono stati bravi a sviare un paio di volte sul vero cattivo e ammetto di aver urlato alla fine: ma che cavolo lo sapevo che era l**, quindi anche se molto basica bravi gli autori a tenermi incollata per capire il cattivone.

Nell’insieme la serie è godibile, ci sono dei bei momenti e questo dark gotico fa molti Tim Burton, che adoro. Quindi se non avete ancora visto Mercoledì ve consiglio. Ultima cosa: quanto era figo il vestito del ballo? Non ho più l’età ma… lo voglio!

Alla prossima

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La dura vita di un’autrice Self… quando sta per pubblicare!

Ragazz* non so come spiegarlo ma davvero sono stressatissima. Non potete immaginare, chi è autore lo sa, quanto sia difficile stare dietro a una pubblicazione in self, le piccole cose che devo essere incastrate una dietro l’altra come in una perfetta catena di montaggio… la mia purtroppo è saltata e questo mi ha fatto fare il doppio della fatica.

Devo ringraziare quella santa donna della mia editor per non aver fanculato tutto il progetto, quando si dice: avere un angelo al tuo fianco… però è anche diavolo perché è stata lei a insistere sulla pubblicazione. Quindi dovrei darle tutta la colpa? Ma anche no, sono felicissima, schizofrenia a parte, di presentarvi il mio prossimo romanzo.

Fatevi avvolgere dalle notti d’Oriente, tra spezie e bazar… no quello è un’altra cosa. Qui ci sono le notti dìOriente ma niente tappeti volanti, lampade magiche e desideri… più che altro ci sono intrighi di potere, vendetta e amore ma anche dolore, sopraffazione e umiliazione. Insomma una storia che spero vi lasci innamorati di Arad e Kian.

Gustevi il booktraiel e restate sintonizzati perché presto svelerò la data di uscita.

Alla prossima^^

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Potevo tornare solo il giorno della Befana!

Buona Epifania a tutt*, lo so che mi avrete pensato: ma questa che fine a fatto? Se non lo avete fatto almeno lasciatemelo credere. Posso dire che mi dispiace da morire aver abbandonato il blog ma il tempo a mia disposizione era davvero tirato, e fatto non trascurabile la stanchezza mi ha reso pigrissima quindi alla fine ho preferito il letto a qualsisia altra cosa. Almeno nei momenti in cui potevo permettermelo.

Passiamo alle cose serie: prima di tutto ho una grandissima NEWS, come vi ho aggiornato l’ultima volta il nuovo anno reca con se la mia prossima pubblicazione. Si, sebbene non fossi così convita di farlo alla fine Il Principe Dimenticato vedrà la luce. Quando? Sicuramente nel mese di febbraio ma il giorno ancora non posso dirlo. Vi lascio un piccolo assaggino.

Ma oltre a questo passiamo anche alle recensioni. Ho letto? Ma neanche mezza pagina, purtroppo il libro di cui volevo parlarvi giace fermo alla settima pagina. Mentre per le serie tv sto recuperando Mercoledì, spero a breve di lasciarvi la mio opinione. Vi anticipo anche che, da appassionata storica delle Royal Family, ho deciso di mettere qualche articolo di gossip che riguarda proprio la docuserie di Harry e Meghan e il libro che uscirà a breve.

Pensate che ho finito? Giuro che manca un’ultima cosa. Come sapete ho un profilo Wattpad dove posto quei romanzi, non editati, che non reputo da pubblicazione e oggi ho finalmente aggiornato sia un FM contemporaneo che un MM fantasy.

Memoria delle Piume – Il risveglio del Drago, Thriston è sempre più sofferente ma presto riceverà anche un altro colpo proprio nel momento più difficile.

Il segreto del mio insuccesso, daisy è sempre più spedita nel mettere in atto il suo piano per farsi valere sulle perfida cugina.

Mi sembra di avervi detto tutto, come sempre vi invito a scrivermi per farmi conoscere la vostra opinione.

Alla prossima

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Auguri di buon Natale!!

Sono viva, a metà, ma con tante nuove sorprese in arrivo. Spero già dalla settimana prossima di lasciarvi un piccolo assaggio della mia prossima pubblicazione.
Mi sarebbe piaciuto farvi un regalino di Natale, purtroppo i miei impegni sono stati troppi e anche questo momento me lo ritaglio tra mille "faccende".
Ragazz* vi auguro di passare un sereno Natale, per capodanno poi ci sentiamo ;) , di scartare i regali nel caldo abbraccio delle persone a voi care. Non sentitevi in colpa se mangiate un dolce in più e mi raccomando mantenete viva la tra dizione di "sbattere" il pandoro per mettere in modo uniforme lo zucchero a velo.
Alla prossima^^
Ricordatevi che Nathàn e Thriston, Ares e Daesy, vi aspettano ;)
AUGURI!!!

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La Biblioteca delle ultime opportunità… che libro!

Eccomi con una nuova recensione^^

Sempre più in ritardo ma i ritmi frenatrici del Natale non risparmiano neanche un Grinch come me!

Non so se avete già finito i regali, che sono un terno a lotto anche per chi si conosce alla perfezione, allora cosa c’è di meglio di un libro?

I libri sono mondi, ogni storia è un modo per scoprire se stessi soprattutto quando sono affini a chi li legge, ecco perché oggi voglio consigliarvi: la biblioteca delle ultime opportuna di Freya Sampson.

La storia di June Jones non è questa grande novità ma l’insieme corale del libro è un inno alla fiducia in se stessi, a non lasciarsi andare e che nascondersi non serve a niente… prima o poi la vita ti spinge a “uscire” fuori.

Ho adorato l’importanza che si da alle biblioteche comunali, di contea in questo caso, che suono luoghi dove lenire la solitudine e trovare qualcuno che può darti una mano.

Se avete voglia di libro che vi dia coraggio ve lo consiglio.

Alla prossima

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News! News! Prossima pubblicazione!

Lo so non lo stavate aspettando, effettivamente non vi ho dato nessun indizio, ma il 2023 vedrà nascere un mio nuovo romanzo. Si, dopo tanti tentennamenti e paure mi sono decisa a mettere in piazza i miei bimbi: Arad e Kian, che spero vi piacciano; io mi sono divertita tantissimo a scrivere di loro.

Parliamo di un MM, romance, fantasy con un tocco di dark che non gusta mai e tanti intrighi in cui si troveranno invischiati i nostri eroi.

Ma non mi dilungo troppo, questa era la notizia principale, restate sintonizzati per avere nuove news a riguardo anche su gli altri miei social, per quanto riguarda le recensioni presto arriverà quella sulla chiacchieratissima Mercoledì e un nuovo libro che ho appena finito di leggere. Quindi tranquilli che per Natale avrete miei notizie.

Per ora passiamo al pezzo forte, lo sapete quanto è figo, anche snervante, ascoltare il mio romanzo dalla voce metallica dell’applicazione di cui è dotato word? Mi diverto da matti e quindi vi lascio un bel video che trovate sul mio IG.

Purtroppo sono talmente impedita da non riuscire a mettere il link o il video XD

Fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo.

Alla prossima

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Finché il caffè (diventa indigesto) è caldo!

Eccomi con una nuova recensione librosa.

Ho impiegato un po’ a finire questo romanzo ma erano tre libri quindi credo di essere giustificata. Ma procediamo con ordine, vi ricordo che le mie non sono recensioni spoiler o riassunti di trama solo puramente parere di lettrice.

I libri di cui parlo sono: Finché il caffè è caldo – Basta un caffè per essere felici – Il primo caffè della giornata scritti da Toshikazu Kawaguchi.

Ora vi chiedere come mai il mio titolo ironico, perché purtroppo dopo un po’ i caffè diventano indigesti, almeno alla sottoscritta.

Metto le mani avanti dicendo che il libro è scritto bene, la storia è appassionante e i vari intrecci si susseguono bene insomma non si perde mai l’insieme del romanzo ma… ma… questo dannato ma che purtroppo mi sento di dover esprimere.

La caffetteria e le storie che vengono narrate in questo luogo, anche grazie alla sua particolarità, dopo un tot di “racconti” sembrano una la fotocopia dell’altra. Il pieno di questo “tutto uguale” si raggiunge nell’ultimo libro quando si spostano da Tokyo, forse se non avessi letto i tre libri in successione sarebbe stato meglio perché a una certa la mia esclamazione era (spoiler): chi è o sta per schiattare?

Capisco che se avessimo l’occasione di parlare con qualcuno sarebbe una persona cara che non c’è più, ma nessuno dei casi citati, che ne so, chiede di rivedere un’amica con cui non ha più contatti per darle magari quell’abbraccio prima che si spezzi il legame. No, qui abbiamo una tragedia dietro l’altra solo per arrivare al bellissimo messaggio di VITA ma che per me passa in secondo piano.

Nel complesso vi consiglio di leggerlo, soprattutto il primo che trovo bellissimo, l’atmosfera della caffetteria è piacevole e i personaggi sono ben strutturati sebbene sembrino non evolversi, nel corso degli anni, la loro crescita si può percepire attraverso le storie narrate.

Che aspettate, entrate nella caffetteria e attendete che una persona vada in bagno per sedersi sulla sua sedia e solo in quel momento vi verrà servito un caffè particolare. La cosa importate da n on dimentare? Dovete berlo finché è caldo!

Come sempre lasciatemi un vostro parere

Alla prossima.

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The Crown… il mio piccolo parere sulla serie più chiacchierata da anni!

The crown è lei, l’intramontabile Regina Elisabetta II, e essendo io una sua “ammiratrice” ho guardato la serie solo dopo la sua morte. Prima avevo non so una sorta di rifiuto nel vedere comunque la vita, non perfetta come quella si qualunque essere umano, spiattellata in tv. Lei che ha sempre odiato vederla già spiattellata nei rotocalchi di tutto il mondo… ma poi ho ceduto anch’io.

Nella mia recezione parlerò delle cinque serie andate in onda, da grande fan e da chi ha vissuto gli anni della morte di Diana spero di dare un giudizio imparziale sulla serie si Netflix.

Le prime due serie nel ruolo della regina Elisabetta troviamo Claire Foy, a mio parere perfetta, e al suo fianco come principe Filippo Matt Smith. La coppia funziona benissimo sullo schermo e il grandissimo successo delle prime due serie si deve al fascino che da sempre esercitano guegli anni. Anni del post guerra, degli intrighi in cui ancora si trascinava la monarchia inglese dopo l’abdicazione di Edoardo VIII.

Sebbene nella storia ci siano alcune in congruenze, credo dovute anche per motivi di narrazione, il resto è pura invenzione in quanto MAI sapremo com’erano Filippo ed Elisabetta nella loro intimità. Certo i due attori hanno reso alla perfezione l’unità di coppia in mezzo ai tanti scandali di quegli anni, i caratteri forti dei regnanti inglesi ma soprattutto quella regalità che Elisabetta non ha mai perso negli anni.

Gli anni “turbolenti” toccano alla bravissima Olivia Colman, nel ruolo di Elisabetta, e Tobias Menzies, nel ruolo di Filippo. Qui abbiamo ancora un fascino indiscusso di una monarchia che continua ad affascinare in quanto siamo in anni dove ancora si percepisce la storia, ma al contempo abbiamo i figli della regina che crescono con le loro problematiche. Gli attori sono bravissimi, soprattutto nel rendere bene i drammi di cui abbiamo letto tutti sui giornali. Lo scandaloso amore di Carlo per Camilla e l’arrivo di una giovane Diana che aprono lo scenario a quella che sarà la quinta stagione.

Anche qui abbiamo una grande interpretazione, ma qualcosa già comincia a sfaldarsi e questo perché a subentrare agli intrighi politici saranno un gossip senza fine.

Nella quinta stagione abbiamo Imelda Staunton, nel ruolo di Elisabetta, e Jonathan Pryce, nel ruolo di Filippo, ora non so chi ha fatto il cast, non parlo della bravura degli attori, ma se avete visto le foto di quegli anni per me sono troppo “grandi”. Non parliamo poi di Carlo che non è mai stato fascinoso e bello come Dominic West, sono andati un po’ oltre anche nel dargli quel carisma che non ho mai visto nel nuovo re di Inghilterra.

Questa stagione, a differenza delle altre, mi ha lasciato l’amaro in bocca; posso pensare che questo sia dovuto al fatto che abbiamo meno “Regina Elisabetta” più tormento “Diana”. Perdonate la mia crudeltà: Diana ha sofferto, stretta in un matrimonio che non è mai stato tale, voleva amore e amava Carlo che non l’ha mai voluta e su questo è sempre stato chiaro. Ma tutto questo martirio che viene fuori da lei non le rende giustizia, Diana era una donna che ammaliava pronta sempre a ridere e tendere una mano qui ho visto solo un rimarcare una sofferenza che per me poteva anche essere smorzata.

C’è meno fascino in questi episodi, i più belli per me quello su Al Fayed e i Romanov, e questo il pubblico lo percepisce e in parte non ha esaltato questa stagione come le altre. Volete sapere la mia: Netflix ha fatto centro anche stavolta, quegli sono gli anni della decadenza della monarchia. Il momento peggiore del regno di Elisabetta che non è uscita bene per molto tempo, soprattutto dopo la morte di Diana, quindi ci sta che il pubblico percepisca questa insofferenza.

Per concludere stiamo guardando una serie storica che si rifà un po’ a tutte le fonti, dai libri ai rotocalchi dell’epoca, ma come dicevo all’inizio: dietro le porte chiuse del palazzo non sapremo mai come sono andate davvero le cose.

Alla prossima recenzione^^^

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Nuel un’autrice tutta da scoprire!

In ritardo, impegni, ma eccomi con una nuova recensione. Presto arriverà anche quella su The Crown, che dividerò in due parti… però oggi non è quel giorno.

Voglio parlarvi di un’autrice, secondo me la conoscete, che ho avuto il piacere di conoscere per puro caso… cercavo una beta. Il suo nome non mi era nuovo ma non avevo letto niente di suo, tranne poi scoprire che conosco a memoria le sue fanfiction su Salm Drunk.

Nuel ha pubblicato molti romanzi, sia in self che con CE, ma non so perché non ha mai destato la mia curiosità: forse dipende che ho iniziato a sentire di lei con gli omegaverse che non è per nulla il mio genere prefedrito.

https://www.amazon.it/Nuel/e/B01NBETTKZ

Questo è il link dove trovare tutte le sue pubblicazioni.

Come dicevo ho conosciuto questa meravigliosa persona grazie al suo lavoro di betaggio su un mio scritto, mi ha fatto sentire piccola piccola ma le sue “lezioni” sono state fondamentali per capire dove pecco con la mia scrittura. Non si è limitata solo a questo, essendo un editor professionista vi invito a contattarla se avete intenzione di pubblicare un romanzo, mi ha dato una serie di consigli e indirizzato verso corsi di approfondimento di cui non conoscevo l’esistenza.

Chiudendo questa parentesi voglio parlare un pochettino della sua serie omegaverse… si non li leggo ma ho letto i suoi.

Non ci sono spoiler nelle mie recensioni, non vi accenno neanche la trama perché fare il riassunto mi annoia ma voglio parlarvi della cura con cui è scritto. La storia fluisce in momenti di tranquillità per poi sfociare nella passione, un’alternanza di sentimenti e tormenti sino al culmine di un finale che lascia spazio a un seguito di cui si ha un leggero assaggio.

Ho adorato alcuni personaggi, rispetto ad altri, e l’autrice è bravissima a renderli così vivi; sono passata dal mood lovelove a detestante con istinti omicidi per quasi buona parte del romanzo. Quindi se avrete voglia di leggere di Omega & Alfa vi consiglio questi due romanzi.

Vi segnalo solo un personaggio: Zeno… ma non vi dico se lo amerete o odierete.

Con questo chiudo… sia mai che spoilero qualcosa io!

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Wattpad… un mondo da scoprire!

Oggi niente recensione, sto leggendo una serie e voglio farne una sola quindi c’è da aspettare ma presto riprenderò con le serie tv: The Crown sta arrivando.

Mettendo da parte libri e serie tv voglio parlarvi un pochettino del canale per leggere free “Wattpad”. Credo che in pochi sono rimasti a non conoscerlo in fondo ha sfornato parecchi libri romance di successo, ovviamente per chi li ha letti e visti i film per quanto mi riguarda non sono di quel filone. Comunque questo canale permette di leggere storie, spesso non editate come le mie, e di scoprire autori che magari non vi ispirano a spendere un euro per leggerli.

Ammetto che pubblicare su wattpad mi fa sentire libera, anche se forse può minare la mia carriera (quale) di scrittrice in quanto le mie opere non sono betate o editate e quindi possono essere delle ciofeche abnormi. Ma, per quanto mi piaccia lavorare con gli editor sia in Self che con CE, è liberatorio poter semplicemente scrivere e pubblicare.

Ho una bella fetta di fanfiction pubblicate sul mio canale di Wattpad ma non solo, ci sono alcuni romanzi che non hanno riscontrato il favore di chi li ha letti e quindi ho deciso di darli in regalo a chi volesse conoscermi. L’unico per ora finito è Lacrime d’arpa – note tra le due di sabbia, un contemporaneo che ha riscosso molto successo e ancora oggi viene letto.

Vi lascio cover e sinossi se avete voglia di leggerlo questo è il link:

https://www.wattpad.com/story/191746504-lacrime-d%27arpa-note-tra-le-dune-di-sabbia

La ricerca di una tomba ancora inviolata. Un diario dove le parole si intrecciano con le note delicate di un'arpa. Due storie parallele. Uno schiavo e l'amore incondizionato verso il marito della sua padrona, una vita fatta di rinuncia e attesa. Due archeologi e la loro relazione costruita su fragili fondamenta che lentamente andranno a sgretolarsi al soffio del vento dell'incomprensione.
Una Fondazione alla ricerca di reperti antichi. Tra ritrovamenti e sentimenti confusi, Tyler e Stephen si troveranno travolti dagli eventi e da qualcosa di inaspettato.
Quando i ricordi si perdono e ogni cosa diventa un muro bianco insormontabile, segui le note del cuore. Lì dove tutto nasce e muore, nulla si dimentica.
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Recensione: Rosso Bianco & Sangue Blu di Casey McQuiston!

Ciao ragazz* come accennato oggi parte la mia rubrica: recensione libri letti.

Considerando che sono ferma come scrittrice, non ho uscite di romanzi ma sto pubblicando alcuni lavori free su wattpad, sto leggendo tantissimo. Non solo MM ma anche altri generi. Però incominciamo proprio con la recensione di un romanzo MM che ho letto ad agosto (dire quest’estate mi pareva brutto, fa caldissimo). Non metterò spoiler e non farò un riassunto della trama saranno solo considerazioni personali.

Questo libri è edito dalla HopEdizioni, non è il primo romanzo che leggo pubblicato da questa CE e devo dire che fino ad ora mi sono sempre piaciuti.

La storia è di Hanry (principe Inglese secondo in linea di successione al fratello) e Alex (figlio della Presidente degli Stati Uniti) Questo è l’unico SPOILER se lo possiamo chiamare così quindi chiedo venia se qualcuno lo considererà tale.

Andiamo avanti: il libro ovviamente è concentrato sulla storia d’amore dei due ma non solo, c’è anche una bella componente di accettazione e coraggio che viene fuori man mano che si prosegue sulla lettura.

Per quanto il testo sia stato piacevole e scorrevole, ho trovato alcuni capitoli ridondanti e spiegazioni che appesantivano la lettura. Sono una fans della Casa Reale Inglese e ammetto che era impossibile non notare i vari collegamenti. anzi su certi aspetti non ero neanche tanto convinta ma credo sia giusto lasciare a ognuno una propria interpretazione sui reali.

Hanry è tra i due i personaggio che più mi ha colpito, ben strutturato e molto profondo. la sua situazione “familiare” non gli consente di essere se stesso e questo fa percepire, in alcuni momenti, un senso di soffocamento… in somma tifavo per la sua libertà.

Alex non mi è piaciuto, oer quanto abbia dei lati positivi per me era troppo “piattola” per certi versi macchinoso e anche poco chiaro.

Una pecca di questo testo per me è stato quell’attesa infinita del “colpo di scena” (non dirò quale) lo aspetti per almeno due o tre capitoli, l’autrice è brava a fartelo fiutare ma rimanda talmente tanto che quando avviene non ti colpisce neanche più di tanto. (PARERE PURAMENTE PERSONALE)

Innegabile non ammettere il successo del romanzo, che ripeto è una lettura piacevole ma non mi ha dato più di tanto, arriverà anche una serie tv se non sbaglio; non vedo l’ora di vedere la trasposizione.

Lo consiglio, sebbene non sia una fan sfegatata è un’ottima lettura.

Alla prossima!

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Un finale al morso… House of the Dragon recensione decimo episodio!

Ragazzi io devo ancora riprendermi da questa serie tv che mi è piaciuta da morire, per carità avrà avuto le sue pecche e momenti no ma dopo il disastroso finale di Game of The Thornes davvero i Targaryen hanno dato un grande spettacolo… e siamo solo all’inizio della Danza.

Cercherò di essere quanto più breve perché di cose da dire ci sono, ma vi invito a guardarla se non l’avete vista o a vedere l’episodio dieci perché anche a raccontarlo non rende. Come sempre entriamo nel campo SPOILER quindi volate lontano se non volete sapere prima della visone.

La puntata si apre con Lucerys, poi si capirà come mai un po’ tutto l’episodio ruoti intorno a lui, dei figli grandi di Rhaenyra è quello più spaventato soprattutto in termini di discendenza per la casa Valaryon (poraccio soffre il mal di mare) Il loro discorso molto toccante viene interrotto dall’arrivo della principessa Rheanys che racconta quello che è successo ad Approdo del Re, anche il motivo per cui non ha inziato la guerra incenerendo tutti. Daemon non la prende bene la dipartita del fratello anzi punta il dito contro i verdi per la sua morte, un po’ surreale viste le condizioni di Viserys, Rhaenyra invece per il dispiacere entra in travaglio.

Ora per carità la scena nel libro c’è ed è descritta anche nei mini particolari ma io tutti questi parti difficili non li ho retti, questo meno di tutti, praticamente solo Alicent è andata liscia. Comunque, parere personale a parte, mentre la poveretta è in piena sofferenza travaglio da parto Daemon comincia a preparare un piano di guerra. Rhaenyra lo sa e per fermarlo chiama i figli: nulla deve essere approvato finché lei è allettata. Questo non piace a Daemon, ma neanche a Jacaerys che però esegue la volontà della madre e il patrigno gli fa una dimostrazione di come si chiede la lealtà.

Molto trash ma d’impatto la scena della sofferenza di Rhaenyra, la connessione con il suo drago e Daemon che scatena Caraxes. Comunque alla fine la bambina nascerà morta, la scena è molto toccante anche se ripeto avrei evitato la crudezza.

Mentre seppelliscono la bambina arriva Ser Erryk che presta giuramento a Rhaenyra e porta con sé la corona che fu di Viserys. Daemon la prende e c’è uno strano sguardo tra lui e la moglie, forse lei teme di vedersi usurpare il trono dal marito, ma alla fine lui gliela poggia sul capo (quasi una scena simile a quella con il fratello nell’episodio otto) e poi si inginocchia chiamandola: My Queen. Jon Swon insegna.

Abbiamo una sfilza di persone che si inginocchiano davanti alla nuova regina, tutti tranne Rheanys, fa un certo effetto in fondo lei è la regina che non fu.

Molto bella la scena del tavolo che si illumina, cioè abbiamo passato otto stagioni e mai nessuno ha capito come funzionava? Mi sono sentita presa per i fondelli. Riprendo il discorso, si iniziano a fare tirare le somme dei possibili alleati e in questo frangente arriva la notizia che sta giungendo Ser Corlys

Bisogna dire che Rhaenyra ha imparato bene le lezioni fattele dal padre, soprattutto che i Targaryen non controllano i draghi cosa che Daemon non ha capito. Forse anche per questo le escono due frasi davvero azzeccate: non sarò la regina di ossa e cenere (Daenerys ti dice niente?) e che i draghi che hanno non conoscono la guerra. Bella la lista dei draghi presente a Roccia del Drago dove ci sono dei nomi e un drago nuovo che ci viene presentato. Ma prima di questo assistiamo a questa scena molto intensa tra moglie e marito, lei parla delle Cronache del Fuoco e del Ghiaccio e Daemon non sa cosa sia. Credo che ancora una volta il principe consorte abbia compreso a pieno quanto il trono non gli appartenga, non chiede spiegazione alla moglie ma anzi cerca quasi di soffocarla eppure lei sa bene che non la ucciderà.

A Roccia del Drago arriva Otto con un messaggio da parte di Alicent, Rhaenyra lo accoglie con il suo drago e sebbene resti ad ascoltare cosa ha da dirgli alle sue condizioni lo accusa di tradimento, gli toglie anche la spilla della mano del Re. Proprio in quel momento Otto ciccia fuori un messaggio di Alicent, altro non è che la pagina strappata dal libro che vediamo nel primo episodio, subdola la Pollyanna soprattutto perché non si è mostrata molto tenera con l’amica negli anni. Comunque la Regina gli dice che gli darà una risposta la mattina seguente.

Altra scena interessante è il risveglio di questo drago con una canzone in valeriano di Daemon, non so bene come collocare questa scena anche perché non viene spiegato molto. Insomma è un po’ messa lì per far capire che hanno un drago che può competere con Vaghar? Che poi secondo me a Daemon nu gli è andato giù che Aemond si è fregato il drago della moglie.

Lord Corlys è vivo e anche arreso all’evenienza che per loro la salita al trono di spade è preclusa, anzi dice alla moglie di ritirarsi con i nipoti e lasciare che si scannino i neri e verdi. Bisogna dire che qui Rheanys invece di appoggiare il marito, in quello che è sempre stato un suo pensiero, gli dice quasi che non possono tirarsi indietro. I Valaryon appoggiano a Rhaenyra e da uomo di battaglie, Corlus, da anche ottimi consigli. Bisogna dire che finalmente si è chiusa la battaglia per il mare stretto che non se ne poteva più ora lo controlla lui quindi si è appaciato.

Mentre si discute di alleanze Jacaerys chiede alla madre di inviare lui e il fratello dai vari lord, i draghi volano più veloci e danno segno di forza, Lucerys aveva la faccia di chi stava a pensà: ma fatte le tue.

Comunque dopo un giuramento di non scendere in battaglie uno parte per il nord e l’altro per Capo Tempesta.

La scena più bella e raccapricciante della puntata. Lucerys arriva dai Baratheon ma per secondo, a precederlo è Aemond che nel frattempo se pure fidanzato con una delle figlie del lord mentre sto piccoletto, molto in soggezione, non può proporsi in sposo in quanto già promesso.

Aemond ha un conto in sospeso con il nipote, dal nulla ciccia fuori la storia dell’occhio da portare in dono a sua madre… nuovo feticcio di Alicent? Comunque intelligentemente sa di non potersi battere con Aemond quindi Lucerys va via.

Il giovane è spaventato, soprattutto perché l’altro cavalca Vaghar, e crede che questo sia uno stato d’animo anche del Drago e forse per questo a un certo punto non risponde più alla sua volontà. Sono animali, con istinti animali, quindi forse Aemond non puntava a quella fine ma se giochi con il fuoco c’è sempre il pericolo di scottarsi. Vaghar si pappa il giovane con il suo drago e lo sguardo dei Aemond è chiaro e tondo: lui ha dato il via alla guerra.

Tocca a Daemon dare la notizia della morte del figlio alla moglie. In pochi giorni Rhaenyra a causa delle azioni dei verdi ha perso due figli, lo sguardo finale è di un drago pronto a fare fuoco.

Adoro…. adoro… adoro.. non è stata perfetta a livello visivo, i draghi si vedevano bene quando fossero finti, ma la trama seppur con troppi salti temporali ha retto alla perfezione, la mano dello scrittore si vede, e spero continuino in questa direzione.

Un cast spettacolare in un crescendo anche per chi non vedevo di buon occhio, emozionate e impattante tanto che molti erano in grado di riempire lo schermo anche senza battute.

La seconda stagione è stata confermata ma dovremmo attendere due anni per vedere come andrà a finire la Danza dei Draghi.

Ma le mie recensioni non finisco qui, inizia The Crown e ho intenzione anche di darvi qualche consiglio libroso a cominciare da sabato.

Come sempre lasciatemi un commento se vi va.

Alla prossima!

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Quel tocco fetish che mancava… House of the Dragon, recensione nono episodio! 

Eccoci giunti alla fatica nona puntata, ammetto che avevo grandi aspettative e qualcosa non mi ha completamente soddisfatta. Non so se è stato un problema di montaggio o perché dovevano concludere la stagione in un modo ma questo episodio è stato leggermente sottotono rispetto all’insieme degli altri. 

Andiamo con calma… come sempre siamo in campo SPOILER, se non avete visto l’episodio non continuare la lettura. 

La puntata si apre con un ‘atmosfera cupa, Viserys I Il Pacifico è morto ma stranamente è un bambino che avverte la dama di compagnia di Alicent, che poi avvisa quest’ultima. Ok è un modo per presentare le spie a palazzo ma mi sembra un po’ troppo. 

Alicent parla subito con Otto, suo padre e primo cavaliere, soprattutto delle ultime parole di Viserys: Aegon deve essere Re. Ovviamente la poveretta ha travisato le parole ma non le posso dare contro: se chiamano tutti così. Si indice subito un consiglio dove si scopre come Otto abbia tramato, anche alle spalle della figlia, per l’insediamento di Aegon sul trono. Anche vedere come chiunque l’appoggi da un certo sentore di quanto Rhaenyra e Daemon non abbiamo alleati ad Approdo del Re. 

L’unico a insorgere è un povero cristo che Cole fa fuori senza tentennamenti. Ora questo fa quello che cazzo gli pare, uccide gente, e nessuno gli dice niente; l’unico è il comandante ma anche lui capisce a una certa che è meglio togliere le tende. Cole diventa comandante della guardia reale e francamente quel discorso tra lui e Alicent: se ami la tua regina, a me ha dato da pensare.  

Ormai i verdi sono partiti per usurpare il trono, imprigionano tutti nella fortezza rossa (Rhaenys inclusa) e sia Otto che Alicent vanno in cerca del perduto Aegon. Ecco questa parte della puntata è quella che mi è piaciuta di meno. Comunque siccome dal consiglio ristretto si è usciti spaccati: Otto vorrebbe la morte di Rhaenyra affinché non possa avere pretese al trono, Alicent invece vuole clemenza perché è quello che avrebbe voluto Viserys. Quindi il primo che prenderà Aegon potrà manipolarlo a suo piacimento, ora non voglio essere cattiva ma lo avete visto? No quello non è solo un Targaryen pazzo è completamente fuso di cervello

Quindi da una parte abbiamo per Otto, Ser Erryk e gemello dall’altra Ser Cole e Daemon che girano in lungo e largo Approdo del Re in cera del perduto erede al trono. 

Menzione a Haelena… c’è una bestia sotto le travi, non so se si riferisce a quello che poi accadrà oppure a qualcos’altro, non so se avete notato che stava cucendo un ragno e non vorrei sbagliare ma è un simbolo che poi compare sul bastatone di Larys. 

La parte che mi è piaciuta di meno, ma forse per come è stata impostata è quella che fa scoprire più cose. 

Scopriamo che a fondo delle pulci c’è una specie di arena combattiva per bambini, gli fanno crescere le unghie e gli appuntiscono i denti, una cosa macabra che è resa ancora più vomitevole da quello che Ser Erryk dice o fa intendere: oltre a esserci numerosi bastardi Aegon, che combattono in quella arena, il principe si diletta anche a portarseli a letto. Questa parte va compresa perché per quanto il mondo di Game of Thornes sia sopra le righe qui si va oltre, forse troppo oltre per metterlo in piazza ma comprendo l’accenno altrimenti non si capirebbe quanto sia sadico Aegon. 

Comunque i due vengono avvicinanti da una ragazza che dice di sapere dov’è Aegon ma lo dirà solo al Primo Cavaliere, anzi sarà la Larva Bianca a dirlo. 

La parte della chiacchierata tra Otto e Mysaria va contro ogni mia comprensione, lei chiede e crede che lui manterrà la promessa. Insomma non viene svelato nulla del motivo di quelle spie a palazzo o altro, quindi delusione

Cole e Aemon vagano per le strade e quest’ultimo palesa apertamente quanto spetterebbe a lui il trono, è quello che studia e tira di spada ma soprattutto possiede il drago più potente ma nonostante questo farà in modo che il fratello salga sul trono. Mentre chiacchierano vedono per puro caso, quanto odio sta cosa irreale proprio, Otto e Miysaria parlare e così seguono Erryk e fratello sicuri che li porteranno da Aegon. 

Che poi dove si nascondeva? Nel tempio. Ora Cole vince facile contro Erryk ma Aegon che supplica al fratello di lasciarlo andare e di prendersi il trono la dice lunga. 

Otto non perde tempo e chiede ai lord di giurare di appoggiare la pretesa al trono di Aegon, solo due non sono d’accordo ma poi scopriamo che anche un altro non lo era e, mentre sta per fuggire, viene catturato e impiccato… credo che la cosa stia sfuggendo di mano al Primo Cavaliere. 

Bellissima la scena tra Rhaenys e Alicent, la fierezza di questa mancata regina che spiattella in faccia alla Pollyanna mancata quanto sia asservita agli uomini senza avere la forza di uscire dalla sua prigione. Il modo in cui resta ferma sulla posizione di appoggiare la salita al trono di Rhaenyra ma soprattutto quel insinuare: ti sei mai immaginata sul trono di spade?  

Comunque la regina ha Aegon quindi ora si fa come dice lei, informa il padre di questo e dopo una lunga giornata si ritira nelle sue stanze… dove trova Larys. 

Alicent capisce subito cosa vuole e infatti lo informa che è stanca ma il subdolo ha l’informazione su la Lava Bianca e le spie a palazzo. Ora non so se ricordate ma Alicent in presenza di Larys si è già tolta le scarpe una volta, ma questa volta si va oltre. 

Uno di fronte all’altra, lui spicciola le parole e lei gli piazza i piedi d’avanti come un bel trofeo finché a conclusione di eliminare la Larva Bianca lei si gira e lui si ma*turba allegramente guardandole i piedi… la scena fetish mancava in Game of throne e non comprendo tutto questo scandalizzarsi che ho letto in giro. 

Il gemello di Ser Erryk (o lui non ho capito) libera la principessa Rhaenys, l’unico ad opporsi a quello che stanno mettendo in atto i verdi. Lei la prima cosa che chiede è di recuperare il suo drago, in quanto sappiamo bene quanto saranno fondamentali i draghi nella lotta tra neri e verdi. Mentre la porta in salvo vengono divisi dalla folla, i cittadini di Approdo del Re stanno andando verso il Tempio ignari di quello a cui assisteranno. Nel mentre nella carrozza reale Alicent cerca di convincere il figlio che quella è la volontà del padre, come è anche sua volontà che non venga fatto del male a Rheanyra. Ammetto che in questo frangente viene fuori Aegon, un ragazzo che non si è mai sentito amato dalla sua famiglia o preso in considerazione. Sarà lui stesso a mettere in dubbio le parole della madre: non mi ha mai voluto come erede per 20anni; addirittura chiede alla madre se lo ha mai amato e forse gli sarebbe piaciuta una risposta diversa da quella che gli dà Alicent. 

Nel momento dell’incoronazione si può leggere a chiare lettere quanto Aegon non vuole quella corona. Il suo volto è scuro, sottolineato anche dagli occhi che guardano la sua famiglia quasi con odio mentre cammina sotto le spade. C’è da dire che anche quando la corona viene posta sul suo capo e si volta verso ognuno di loro quello che ottiene è un freddo inchino; a ripagarlo però sarà il popolo e in quel momento che negli occhi di Aegon cambia qualcosa. Questo ragazzo che non si è mai sentito considerato, ora è acclamato dalla folla e questo, su una mente disturbata come la sua, può avere solo un effetto deleterio per come sarà il suo governare. 

Metterà fine all’acclamazione Rheanys, che riuscita a recuperare Melys il suo drago, ciccia fuori dal pavimento ammazzando una marea di gente. Ora per carità l’idea è anche superlativa ma l’esecuzione non mi è piaciuta, soprattutto perché si vedeva chiaramente che il drago era finto anche solo per come lo hanno fatto uscire dal tempio con le porta mezze chiuse. 

Qui c’è stata un’altra polemica: come mai non ha Dracarizzato tutti? Be mi sembra ovvio che la serie non poteva finire così, ma soprattutto a fermare Rheanys è stata Alicent… non proprio lei ma il fatto che stava proteggendo suo figlio. Proprio perché a lei sono stati uccisi i figli senza che potesse aiutarli credo che questo l’abbia fermata dall’agire, inoltre perché doveva essere lei la causa scatenante della guerra? 

Ammetto che questo personaggio dovrebbe avere molto più spessore perché è assolutamente perfetto

Date le anticipazioni del prossimo episodio mi aspetto un finale di stagione con il botto, cioè qualcuno deve morire e ho un piccolo sospetto.  

Per ora non mi sbilancio nel dire altro perché voglio aspettare il finale ma come detto questo è stato l’episodio che mi ha emozionato di meno, e anche coinvolto di meno. 

Come sempre vi invito a commentare e a farmi sapere la vostra opinione. 

Alla prossima 

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Fuochi d’artificio per il finale di stagione… Rings of Power recensione ottavo episodio.

I salti di gioia per questa serie non li ho mai fatti. Adoro il “mondo” creato da Tolkien, ed è grazie a Throin Scudodiquercia che ho incominciato a scrivere, ma non sono una di quelle patite che ogni cosa deve essere uguale a quanto scritto nei libri. Ricordiamoci che lo stesso Tolkien disse: io ho creato la Terra di Mezzo ma non mi appartiene (una cosa del genere), questo per dire che ognuno può avere una sua visione dei suoi scritti. Rings of Power è una di quelle visioni, diciamo anche che trasportare visivamente il Silmarillion non è facile, loro poi non hanno neanche i diritti quindi si sono dovuti arrangiare con le appendici del Signore degli Anelli, quindi non mi sento di criticare la serie tv più di tanto. Anzi posso dire che c’è una bella svolta in questa puntata.

Andiamo con ordine! Come sempre siamo in campo Spoiler quindi evitate di proseguire se non avete visto l’episodio.

L’episodio si apre con lo spiattellamento che l’omone praticamente è Sauron, le tre streghe lo hanno trovato e gli dicono chi è. Ovviamente: chi ci ha mai creduto? Nessuno, ma per certi versi funziona. I Pelopiedi che hanno seguito l’uomo grande si ritrovano di fronte a una scena non propriamente bella. Nel loro modo goffo provano a salvarlo e nasce uno scontro con la strega che maneggia il fuoco, nella colluttazione Sadoc viene ferito ma è proprio in questo momento che il gigante li aiuta e le streghe capiscono di non trovarsi di fronte a Sauron ma è l’altro giunto: Istari. Quindi è Gandalf? Bellissima la scena dei Pelopiedi che aspettano l’alba insieme a Sadoc che sta morendo.

Nel frattempo Galadriel giunge dagli elfi, ritrova Elrond e chiede di guarire Halbrand. Qui c’è uno strano incontro tra Celebrimbor e Halbrand, dove scopriamo quanto in quei tempi gli elfi ne sapessero parecchie di leghe di metalli e altro. Comunque tramite lo scambio di battute tra i due, l’elfo propone all’Alto re di costruire una cosa che possa incanalare il potere. Ovviamente l’Alto Re è convito di dover portare gli elfi via per evitare l’estinzione, e non da quasi ascolto alle parole di chi gli è di fronte. Stranamente è proprio in questo frangente che, dopo una frase particolare: un potere oltre la carne (parole di Adar), che Galadriel inizia a dubitare di Halbrand (era ora).

Elrond riesce ad avere tempo per costruire questo canalizzatole di potere grazie al pezzetto di Mitril. Halbrand prende parte a questa creazione ma è proprio qui che i dubbi dell’Elfa si alimentano, tanto da cercare la stirpe dei Re del Sud.

Nel frattempo Miriel e Elendil stanno giungendo a Numenor, il discorso tra i due non è facile da comprendere si sente solo un grande astio nei confronti di Galadriel da parte del capitano, qui le cose non stanno andando bene. Ar-Pharaôn certo della morte del re gli sta preparando la tomba e pure un bel ritratto. Anzi fa giungere da tutta Numenor i ritrattisti che avranno un’ora con il Re. Una di queste si ritrova in un momento di delirio con i sovrano, che la crede la figlia, e la conduce al Palantir ma poi la scena taglia quindi non sappiamo altro. Cosa certa all’arrivo della nave di Miriel Numenor è a lutto per la morte del re… la fine è vicina?

Nel frattempo gli elfi ancora si stanno prodigando a trovare un modo di amalgamare il Mitril con un altro metallo, Halbrand ha un nuovo colpo di genio e Galadriel ancora una volta sente puzza di bruciato. Finalmente in possesso della discendenza del Sud, Galadriel capisce di essere stata al fianco di colui che stava cercando. La scena al fiume tra Halbrand e Galadriel è impattante, la più bella che ho visto in questa serie tv.

L’Elfa lo smaschera ma anche qui c’è una cosa bellissima, Sauron rigira quanto accaduto dal loro primo incontro dicendo che lui non le ha mai mentito; ed è così perché lui non le ha mai detto niente di diverso che la verità. Anzi è stata lei a insistere affinché tornasse nella Terra di Mezzo. Tutta la visione nella testa di Galadriel è spettacolare: l’incontro con il fratello che lei rigetta, il salvataggio sulla zattera dove abbiamo quell’incredibile discorso sulla REGINA. Che ricorda quello che Galadriel fa a Frodo davanti all’unico anello, tanto di capello davvero bellissima scena.

Nel finale abbiamo nuove strade che prendono i vari protagonisti, Nori decide di lasciare i Pelopiedi e di andare con l’Istar. Mentre Halbrand decide di andarsene, conscio che ora Galadriel sa che è lui il suo nemico. Mentre gli elfi… loro forgiano i tre anelli, bellissimo il sacrificio del pugnale di Galadriel appartenuto al fratello. Comunque continuo a dirlo per me Celebrimbor è corrotto dal male. Siamo alle ultime battute, in qualche modo ora sono tutti nella posizione per far esplodere il finale di stagione e rendere appetibile la seconda in arrivo.

La mia premessa iniziale l’avete letta: è una bellissima serie fantasy. Le sceneggiature sono spettacolari per la cura e oggi c’è stato anche un avanzamento degli attori, li ho sentiti in qualche modo più vicini ai personaggi… in sintonia con il “mondo” di Tolkien. Stavo aspettando questo momento, anche se ancora non mi convince Galadriel ma prima o poi verrà fuori l’Elfa maestosa che conosciamo.

Io vi aspetto alla prossima. come sempre fatemi sapere la vostra.

/ 5
Grazie per aver votato!

Immenso Viserys Targaryen… House of the Dragon, recensione ottavo episodio! 

Un crescendo di emozioni in questa puntata che ancora devo metabolizzare. Ci sono state così tanti passaggi “intensi” a rendere giustizia a questa serie, che in quanto a trama non ha nulla da invidiare a GOT. Un cast che è stato un crescendo di puntata in puntata, almeno per quelli che sono rimasti dal primo episodio, soprattutto Viserys che qui è stato il Re indiscusso in tutti i sensi. 

Una menzione al cast: troppi volti nuovi e troppi salti temporali che sta rendendo la visione difficile e la vita complicata a questa prole Tragaryen, insomma io tra tutti sti figli (con nomi simili) fatico a trovarci un nesso. Andiamo con ordine… SPOILER, se non avete visto la puntata non proseguite con la lettura. 

L’episodio si apre a Driftmark, capiamo subito che sono passati altri anni dal discorso tra Vaemond (fratello di Colys) e Rhaenys, che in mancanza del marito siede sul trono di legno. Ancora si parla della guerra nelle Stepstones e apprendiamo che Colys è seriamente ferito, da qui scaturisce il dialogo tra i due su chi dovrà sedersi sul seggio se il poraccio dovrebbe schiattare. Insomma è sempre la storia del fratello secondo che aspetta che schiatta il primo per prenderne il posto, in questo caso ha anche la scusa che i figli del compianto Laenor sono bas*ardi

Rhaenys continua, anche se non convita, a portare avanti le volontà del marito: Lucerys prenderà il seggio di legno. Ma il cognato ha intenzioni diverse e parlerà alla Regina, si perché ora a governare è Alicent… ma più Otto(siamo sinceri). 

Nel frattempo a Roccia del Drago si figlia che un piacere, Daemon è novello esploratore che va a caccia di uova di Drago almeno fin quando arrivano cattive notizie dalla figlia rimasta a Driftmark. Rhaenyra è incinta del settantesimo figlio, mentre la prole dai capelli neri cerca di imparare il valeriano, appena legge il messaggio arrivato da Baela (figlia di Leana e Daemon) decidono di partire per Approdo del Re e difendere la successione di Lucerys. 

Nuovamente tutti sotto lo stesso tetto, salvo morti e feriti. Giunti a palazzo Rhaenyra e Daemon, con tutta la prole, non vengono accolti in pompa magna (per volere del primo cavaliere) ma non è solo quello: la fortezza rossa ormai rispecchia la famiglia Hightower, non c’è più uno stendardo del Drago neanche a pagarlo. I due si dirigono subito da Viserys per richiedere il suo aiuto ma la sorpresa è amara. Non so quanto di proposito o non voluto ma sembra che nessuno dei due si aspettasse di trovare “Gollum”. Viserys è ridotto a una larva che respira, la sua mente appare annebbiata e se Rhaenyra riesce a guardarlo non si può dire lo stesso di Daemon. 

Lei gli fa conoscere i suoi figli, Aegon (l’ennesimo, come se sto nome portasse bene) e Viserys, cosa che rallegra il padre ma è Daemon a mettere le cose in chiaro: sono lì per il suo aiuto. Aiuto che Viserys non può dare, ammetto se da una parte ho apprezzato l’essere diretto di Daemon dall’altro l’ho trovato insensibile. 

Comunque i due fanno bene a muoversi in quanto gli Hightower si stanno allenando con Vaemond per allontanare Rhaenyra. 

Piccola parentesi Aegon, sposato con la sorella, un fancazzista in famiglia deve sempre esserci, mentre Aemond è diventato la copia mal riuscita di Daemon. 

Durante la notte Rhaenyra implora il padre in lacrime di aiutarla, la principessa sa bene che senza l’aiuto del Re non potrà fare niente. Ed è una Rhaenyra convinta di perdere quella che vedremo davanti al trono di spade preseduto da Otto, qui di nuovo abbiamo lo schieramento delle due famiglie e i Valaryon sono l’ago della bilancia. 

Proprio quando la principessa prende la parola per difendere la sua discendenza sul trono di legno, le porte si aprono e Viserys fa il suo ingresso. Spettacolo puro, la scena ha un impatto incredibile da brividi. Questo re che fatica a reggersi in piedi ma per amore del regno e della figlia cammina da solo verso il trono, ed è qui che le emozioni salgono quando, claudicante, prova a salire i gradini per sedersi sul trono e gli scivola la corona. Ad aiutarlo Daemon, l’unico che poteva farlo, il fratello con cui è stato spesso in conflitto fa da appoggio a Viserys sino a farlo sedere e infine gli poggia la corona sulla testa. Una scena commovente e bellissima nata per caso in quanto è un’improvvisazione di Mett Smith (Daemon) 

Viserys mette le cose in chiaro e Rhaenys appoggia la volontà del marito di mettere Lucerys sul trono del mare, e informa i presenti di aver accettato la proposta di Rhaenyra di far sposare le sue nipoti con Jaecarys e Lucerys… insomma resta tutto in famiglia alla fine. 

Vaemon si scaglia contro il Re, praticamente lo sfida ma non solo chiama bas*ardi i figli di Rhaenyra e chiama lei putt*na. Viserys si altera ed è pronto a strappargli la lingua ma a metterlo a tacere è Daemon che gli taglia la testa in due. Bellissimo lo sguardo di Aemond, praticamente voglio vederli combattere perché sono speculari

Mentre quel poveraccio di Vaemon viene mummificato dalle sorelle del silenzio, sotto lo sguardo di una Rhaenys ormai rassegnata a vedere in faccia la morte, Viserys vuole cenare con tutta la famiglia al completo.  

Ancora una volta questo re stanco fa capire quello che davvero avrebbe voluto: una famiglia felice e unita, il sogno della sua esistenza era questo e lo fa quando si toglie la maschera che nasconde la putrefazione del suo volto. Lo chiede disperatamente di seppellire l’ascia di guerra, di liberarsi del malanimo altrimenti sarebbe stata solo la fine della sua stirpe. 

Forse per accontentare un padre, marito, nonno, fratello tutti i presenti mettono da parte le loro divergenze e accolgono la sua preghiera. Un momento di felicità che è stato tanto desiderato da Viserys, il momento è toccate perché si percepisce chiaramente quanto è alla fine. 

Davvero non si contano le scene potenti ed emozionati, ed impossibile dare un voto all’attore di Veserys che da solo ha retto la puntata con la sua presenza malconcia ma in grado di catalizzare lo sguardo.  

Purtroppo appena esce di scena il Re, stanco e al limite delle forze, l’astio tra le due frazioni riscoppia appena un maiale arrosto viene messo davanti a Daemon (ricordate quando non aveva un drago e gli proposero un maiale?) Ebbene Lucerys ha il garbo di ridere ed è il punto di rottura che aspettava Daemon che prende parola e ribadisce un coccetto che gli è costato l’occhio. Ovvero, poco velato, da dei bas*ardi ai figli della principessa. I due reagiscono ma a mettere fine è Daemon, che secondo me ha capito che il nipote sarà un problema forse anche per il fatto che cavalca Vagar, che senza dire nulla divide i contenenti. Rhaenyra informa Alicent che tornerà a Roccia del Drago perché deve portare via i suoi figli da lì, ma la regina non vorrebbe vederla partire così la principessa asserisce che tornerà a dorso del suo drago. 

Devo dire che ho visto una seria volontà da parte di Alicent di mettere pace, anche il suo dichiarare che Rhaenyra sarà un’ottima regina mi ha dato quell’impressione

Sul finire della puntata mentre Alicent mette a dormire Viserys quest’ultimo ciccia fuori la profezia di Giaccio e Fuoco, convito di parlare con la figlia che gli aveva chiesto, la notte precedente, se lui credesse in quelle parole. Viserys non solo ci crede ma è convito che quella persona sia la figlia. Purtroppo, nei deliri del latte di papavero e della morte ormai certa, fa il nome di Aegon che Alicent prende per quello del figlio. Alicent capisce che Viserys vuole il LORO figlio sul trono, quindi la Danza dei Draghi oltre che dall’odio nasce anche da un GRANDISSIMO malinteso. 

Viserys spira con quel “my love” sulle labbra che credo sia rivolto alla moglie Aemma. 

Che puntata ragazzi, non ho parole per descrivere le grandi emozioni che mi ha trasmesso. Ogni personaggio è stato magistrale e una menzione d’onore va a Paddy Considine, la sua interpretazione è stata un crescendo ed è letteralmente esplosa nell’episodio otto. 

Bravo…bravo… bravo… altro non posso dire. 

Questa serie si conferma ancora una volta spettacolare dal punto di vista della trama, che segue una linea precisa verso la rovina dei Targaryen… però basta salti temporali. 

Come sempre vi invito a commentare e a farmi sapere la vostra opinione. 

Alla prossima 

/ 5
Grazie per aver votato!

In questa serie i particolari fanno la differenza… Rigs of power, recensione settimo episodio! 

Questi finali di stagione stanno diventando complicati da recensire, ogni volta devo rivedere l’episodio un paio di volte per trovare un filo logico alla storia. Posso tranquillamente asserire che la colpa è mia ma buona parte la trama di rings of power è bella ingarbugliata

Entriamo in campo SPOILER, se non avete visto l’episodio non proseguite. 

Le teorie si sono sprecate su come sarebbero riusciti ad uscire indenni dalla nube di fumo e cenere che investe sti poveracci; vivi i protagonisti di sicuro. Comunque belle le immagini, il cavallo con la sella che brucia su tutti, Galadriel è viva in tutto questo caos di morte dove raccatta Leo e vanno via, così. 

Nel mentre la regina di Numenor cerca di salvare quante più vite perde la più importante ovvero quella di Isidur. Va bene sono cose che capitano, parte dei sopravvissuti si sta recando sul promontorio qui Elendir viene a sapere che il figlio è morto, sto cristiano mi fa una pena ma continua ad andare avanti. Anche quando capisce che la regina ha perso la vista, ecco credo che se potesse piantare la lama nel petto di Galadriel lo farebbe volentieri; forse si sente anche in colpa per averla salvata e portata a Numenor. Comunque Madre Coraggio e Arondir sono vivi, anzi belli freschi di bucato. 

Molto interessante il cammino verso l’avamposto di Galadriel e Leo, ci sono stati dei momenti in cui (non nel modo di muoversi) nel parlare mi ha ricordato l’Elfa maestosa che ho sempre amato. Due menzioni: la spada che poi sarà di Aragor in mano a Leo e Caleborn. Cioè ma come mi si può buttare lì, a fine stagione, che è sposata ma non sa che fine a fatto. Andiamo ha sempre pianto per il fratello, menzionandolo di continuo e mò se ne esce con questo. Ecco perché dico che sulla trama ha toppato alla grande sta serie.  

Halbrand è vivo a metà ma considerando che si alza e va via a cavallo con Galadriel… sa fingere bene, io continuo a pensare che sia collegato a Sauron. 

Numenor tornerà con i rinforzi? Galadriel è convinta di no, io ormai quelle poche sicurezze che avevo le sto perdendo. 

I Pelopiedi… non li amo, mi dispiace ma davvero li trovo molto stupidi e opportunisti. Anche qui partiamo dal principio: arrivano a questo boschetto andato in fiamme, a causa del risveglio del Monte Fato, loro se ho capito bene si trovano nel Bosco Verde (Bosco Atro?) e purtroppo non possono fare provviste… cosa fanno? Ma si chiediamo al gigante di fare qualcosa. Sto poveraccio li accontenta pure, solo per poi essere di nuovo trattato da emarginato; alla fine prenderà la sua strada e devo dire sono contenta. Ma la sua magia ha un grande effetto, il giorno dopo il boschetto è pieno di buoni frutti che i Pelopiedi raccolgono in allegria. Però l’allegria si sa dura poco. 

Sono in difficoltà: non riesco a capire chi sono queste tizie che stanno seguendo il gigante misterioso. Ammesso che stiamo parlando di Gandalf, ma non ne sono sicura, cosa rappresentano e chi le ha mandate? Cioè non voglio spoilerarmi andando in cerca di info ma davvero sta cosa mi intrippa.  

Comunque anche in questo caso Nori si rivela una piantagrane, per depistare ste strane creature indica loro un a strada diversa… ovvio che poi non amando essere prese per il c*lo ti incendiano i carri carichi di vivande.  

Ora dopo una nottata così uno farebbe armi e bagagli in cerca di un posto sicuro, ma siccome le piaghe non finiscono mai Nori, la madre di questa, la Pleopiede simpatica, e il capo brontolone decidono così di andare a cercare il gigante. Io non mi farei trovare

Continuo a dirlo e non lo faccio solo perché sono nana dentro dai tempi di Thorin, ma la parte incentrata tra Durin e Elrond è pazzesca. Primo sta seguendo un filo abbastanza lineale ma soprattutto perché questa salda amicizia è qualcosa che non abbiamo mai visto, insomma Legolas e Gimli si odiavano all’inizio e quindi ora voglio capire come si arriva a quel punto. 

Elornd sta provando a ottenere il Mitril purtroppo c’è un secco no, nonostante le offerte, da parte del re nanico. 

Dis, moglie di Durin, è particolare in questa puntata; in lei ho visto una grossa scintilla di “potere”, non so spiegarlo bene ma quel suo spingere il marito a scavare contro il volere paterno con quegli occhi così scintillanti, quasi di malvagità, mi hanno fatto pensare. Ma può essere solo una mia suggestione, però Sauron può irretire chiunque perché non farlo con lei per risvegliare il Barlog? 

Bellissima e toccante la scena di addio tra Durin ed Elrond, come particolare è stato vedere la foglia che torna a splendere appena si avvicina al Mitril.  

Durin va contro il padre, voglioso di aiutare il suo amico e trova quello che sta cercando. Peccato che viene colto con le mani in pasta e deve dire addio a Elrond e, dopo un diverbio con il padre, viene spogliato del suo titolo. Anche qui Dis gli fa un discorso di “potere” che mi puzza parecchio. 

La scena del Balrog potevano risparmiarsela, buttata così è proprio brutta. 

Gli orchi, Uruk, si godono la nuova terra creata apposta per loro. In questa grande desolazione spicca Adar che cammina felice di aver dato un posto ai suoi figli. Acclamato come signore delle Terre del Sud rifiuta quel nome, perché rispecchia un passato che ormai non c’è più, eppure nel momento di dire come verranno chiamate ora quelle terre… ci è toccata la scritta. 

Ora non so se a chiamarle Mordor sarà Sauron ma ammetto che mi sarebbe piaciuto sentirlo dire dalla sua voce, si sa le illusioni son sempre le prime a crollare

Non difendo la serie nonostante il mio amore smisurato per la Terra di Mezzo, perché qualcosa non mi torna. 

Non difendo i libri o tutto l’insieme scritto da Tolkien, anche perché non hanno tutti i diritti quindi di più non si può fare. 

Ma vorrei spezzare una lancia a favore di questa serie fantasy, è bella per esserlo e nessuno può dire il contrario. Siamo a un altissimo livello di grafica, ti immergi proprio nelle singole immagini e questo va detto. Quello che davvero vorrei è una trama più facile da seguire, alle volte mi sembra di guardare tanti spezzoni che non si collegano tra di loro. 

Come sempre vi invito a commentare e a farmi sapere la vostra opinione. 

Alla prossima 

/ 5
Grazie per aver votato!

Mai incesto fu più gradito… House of Dragon, recensione settimo episodio! 

Sempre più in ritardo ma trovare una nuova dimensione è difficile, detto questo non abbandono le recensioni; anzi devono arrivarne anche un paio anche su alcune mie letture. Per qualche libro scritto da me pubblicato nuovo niente ma su Wattpad ci sono alcuni lavori free. 

Veniamo al puntatone di lunedì House of Dragon, ragazzi non so voi ma benché la grafica a volte lasci a desidera questa Beautiful Targaryen mi sta prendendo davvero male. 

Ma andiamo con ordine, ovviamente entriamo in capo SPOILER quindi se non avete visto l’episodio non procedete con la lettura

Incominciamo con il funerale della povera Leana, dove si ritrovano tutti i personaggi insieme. Una bella riunione che dovrebbe essere di famiglia ma sembra tanto quei pranzi di Natale comandati, dove tutti schifano tutti. 

Nel sermone in valeriano non poteva mancare una frecciatina a Rhaenyra e la sua prole bastarda, credo sia quello il motivo per cui Daemon ride attirando l’attenzione su di sé. Calata la bara si trasferiscono su questa terrazza per un aperitivo all’aperto in stile mediarvele.  

Qui è abbastanza chiaro che si sta preparando quello che poi avverrà verso la fine di puntata. Primo tra tutti si guardano male uno con l’altro, specialmente Alicent e Otto (di nuovo primo cavaliere), insieme a Ser Cole; fanno gruppo a parte e non si perdono nulla di quello che accade. Soprattutto gli occhi sono puntati su Rhaenyra. Menzione a Jacaerys, che quasi dice alla madre che loro non c’entrano niente lì e che dovrebbero andare a piangere a Harrenal. 

Molto tenere la scena dove si Jacaerys si avvicina alle cuginette e una delle due gli prende la mano, segno che le bambine sanno e gli danno conforto. Non mi è piaciuta Rhaenys che lo ignora palesemente quando si avvicina alle nipoti per consolarle, ok non è tuo nipote ma sempre un bambino.

Altro momento che mi è piaciuto è Viserys, che ignorando il fatto che sia lui il re, fa il primo passo verso Daemon. Chiara la voglia del sovrano di fare pace, forse anche dovuta alla sua condizione fisica sempre più decadente ma è ovvio che nessuno accoglie questa sua richiesta. Bellissimo il suo mollare Alicent senza guardia reale dopo averla chiamata Aemma (nome della prima moglie) 

Ma diamo anche atto a Daemon che ha smascherato da molto Otto e quando gli passa d’avanti piazza una delle sue memorabili frecciatine. 

La notte arriva ma a Westeros non è fatta per dormire. Da un lato c’è Laenor che viene recuperato dal suo boy mentre si disperava dalla sorella, e mi sa che andranno a smaltire insieme il dolore. Aegon, che davvero lo trovo scemo, è un viziato da paura e per ora il suo personaggio non ne esce bene sebbene sia pregno di quella che chiamo “cazzima”. Aemond c*zzo lui sì che mi dalle vibres da odioso, come ogni secondo genito vorrebbe il trono ma sapendo che non può vuole mettersi in mostra… come lo fa? Diventando il padrone di Vaghar. Ha vinto su tutti. La sorella aveva predetto questo avvenimento, quando chiuderai un occhio, me la fa vedere in modo diverso: quali sono i suoi poteri? 

Ma passiamo al momento che stavamo aspettando un po’ tutti, io almeno di sicuro, è il ricongiungimento tra Rhaenyra e Daemon. Uno dei dialoghi più belli, personalmente, della serie dove finalmente lei si mette a nudo e fa capire chiaramente cosa avrebbe voluto; ovvero suo zio e sarebbe andata contro tutti pur di sposarlo. Non so se parliamo di amore, perché Daemon non mi sembra innamorato anche se tiene a lei, ma Rhaenyra sa benissimo quanto sposarsi con lui l’avrebbe legittimata completamente a essere l’erede del Trono di Spade. 

La scena notturna di loro due che copulano è molto bella, anche se un pochino troppo scura ma devo dire che ormai è sdoganato l’incenso

Arriviamo al momento principale, Aemond si scontra contro i figli di Rhaenyra e Daemon che lo accusano di aver rubato Vaghar. Ammetto che questo piccoletto è tremendo, fregandosene di tutto prende a lottare contro i propri cugini, anche le ragazze le mena, ma non solo ha l’ardire di chiamarli bastardi.  Quello che trovo bellissimo è che, nonostante sia più piccolo e con il naso rotto da Aemond, Lucerys si prende l’occho di quest’ultimo prima dell’arrivo delle guardie. 

La scena che si prensenta nella sala principale è un netto schieramento verdi contro rossi, Alicent contro Rhaenyra, dove Viserys sta in mezzo. Adirato per quello che è stato fatto al figlio ma consapevole che c’è stata una motivazione forte per una simile azione.  

Jacaerys lo dice apertamente: ci ha chiamati bastardi. Nella sala non solo regna il silenzio ma lo sguardo che passa tra Alicent e i suoi figli è chiaro, visto che quello che è stato detto è un tradimento.  

Aemond scarica la colpa su Aegon, che non tradisce la madre ma anzi afferma che è cosa nota che sono bastardi. Visery prende una ferma posizione su questo e difende la figlia, ma la regina non è soddisfatta… occhio per occhio è il caso di dirlo. Così infischiandosene del Re ordina al suo scopa in culo Cole di prendere l’occhio di Lucerys. Ammetto che qui succede una cosa strana: Cole per me lo avrebbe fatto ma è bastata un’occhiata del lord comandante e lui si è messo buono a cuccia: mi sa che in molti hanno notato quanto sono vicini i due. 

Alicent da di matto e, prendendo il pugnale di acciaio valeriano di Viserys, si scaglia contro Rhaenyra. La colluttazione è bellissima, perché tra loro c’è un odio incredibile ma soprattutto Alicent ha il coraggio di ammettere da dove nasce: io mi sono puppata le regole e non avrò niente, tu te ne sei invischiata e avrai tutto. 

La lotta finisce con il ferimento al braccio di Rhaenyra… un atto di tradimento, in quanto è l’erede al trono. 

Nonostante si levi chiara la voce di Viserys nella sala i due schieramenti sono formati, non sono una famiglia ma estranei pronti alla lotta. 

Ed è bellissimo come si notano le divisioni e come sia una pugnalata quasi la frase di Aemond: non preoccuparti madre ora abbiamo un altro drago. Perché così si vincerà la guerra per il trono e lo sanno bene tutti. 

Laenor arriva troppo tardi e parla seriamente a Rhaenyra della sua incapacità di essere un marito e che stavolta vuole provarci davvero, lei non lo incolpa di nulla ma è evidente che non lo vuole più soprattutto alla luce di quanto è avvenuto con Daemon. 

Alla partenza di Viserys, Daemon e Rhaenyra parlano di quello che sarà la lotta che sta per sopraggiungere e lei vuole vicino suo zio, perché nessuno può batterli in quanto sono fuoco insieme. 

Sono convita che la morte di Laenor sia una messa in scena ben organizzata, in questo modo Rhaenyra è libera di risposarsi e il giovane è libero di prendere il mare.  

Splendida la scena finale del matrimonio valeriano celebrato tra Daemon e Rhaenyra con i poveri figli ormai traumatizzati che stanno a guardare come si slinguazzano felicemente. 

Direi che sul finale di stagione confermo quanto detto: è appassionante. Non siamo a livello di Games of Throne, è inutile anche solo fare i paragoni, ma questa sagra familiare per il potere affascina. Nessuno resta immune dal potere e tutti vogliono la fetta più grande… non vedo l’ora di vedere come si muoveranno quando Viserys morirà. Perché solo all’ora la danza dei draghi entrerà nel vivo. 

Come sempre vi invito a commentare e a farmi sapere la vostra opinione, per ora mi ritiro nel mio angolino alla prossima.

/ 5
Grazie per aver votato!

La svolta che stavo aspettando…. recensione sesto episodio Ring of Power!

Ragazzi per quanto questa serie non mi stia prendendo ammetto che ci sono quei momenti Tolkeriani che davvero riescono a farmi sentire nella Terra di Mezzo. Credo non dipenda dal fatto dell’era in cui è incentrata la storia, se Elfi, Nani, Mezzuomini e tutto il cucuzzaro ti prendo lo fanno sempre. Qui abbiamo una splendida scenografia, le ambientazioni ti fanno davvero percepire quello che hai attorno ma spesso è la trama a rendere tutto terribilmente piatto.

Andiamo con ordine…. SPOILER, se non avete ancora visto l’episodio non proseguite con la lettura.

Le terre del sud, le terre che poi diventeranno di Sauron, dovrebbero essere di questo giovane che voleva restare a fare il maniscalco a Numenor. Ma prima di arrivare alla sua “sfortunata” storia, perché non è che si svela il mistero andiamo con ordine.

Questa puntata vediamo l’arrivo dei Numeroniani, con Elfa al seguito, nella Terra di Mezzo; ovvero li vediamo in mezzo al mare. Qui abbiamo una chiacchierata tra Galadriel e Isildur. Ora noi conosciamo la storia ma davvero vedendo le origini poi capisci come mai alla prima occasione Isildur ha preso l’anello per sé. Comunque restano troppi misteri, siamo al terzo episodio e ancora devo sentire Elendil sviare sulla morte della moglie? Ma perché? Svelatele queste trame, che chi guarda la serie ha una buona dose di informazioni anche senza andarsele a spoilerare.

Arondir e Madre coraggio escogitano un bel piano per fermare gli Uruk, ammetto che non ho creduto molto alla sconfitta totale degli orchi sotto la torre caduta. Ma sono rimasta perplessa quando, invece di andarsene, hanno deciso di combattere al villaggio. Anche quella spada spezzata, insomma sai che è un pericolo e la nascondi dove puoi essere battuto e ritrovata? Insomma un minimo d’intelligenza potrebbe anche mettercela.

Nell’insieme hanno fatto quello che potevano, non ho mai pensato che Bronwyn potesse morire ma è molto bella la tensione; svia anche l’inquadratura sui Numeroniani che cavalcano in quanto si vede il sole mentre al villaggio è ancora notte. Il salvataggio avviene nel modo più spettacolare, Galadriel novella Legolas fa talmente tante acrobazie che a una certa mi hanno stancato.

Adar prova a fuggire con la spada ma è evidente che Halbrand ha qualcosa in sospeso, infatti non è Galadriel a fermarlo ma lui. Ammetto che questi due non mi danno nessuna vibrazione da ship.

La chiacchierata tra Galadriel e Adar potrebbe essere illuminante, e per alcuni aspetti lo è; sebbene l’identità di Sauron resta oscura non credo proprio sia lui. Adar è un tramite, qualcuno di cui Sauron si serve per mettere in atto il suo piano. In alcuni aspetti non lo vedo neanche così cattivo, è un elfo mutato ma quando dice a Galadriel di non essere il solo ho goduto da matti.

Finalmente qualcuno che le dice quanto poca luce vi sia in lei. Quanto poco resta della magnifica signora degli elfi conosciuta attraverso Tolkien, ma questo purtroppo dipende dalle scelte degli sceneggiatori e orami non si posso cambiare.

Chiudiamo l’episodio con una scena che è un po’ comica, nel senso che si vede il vecchiaccio mettere questa specie di chiave in una pietra e girarla… praticamente è un’apertura di una diga? Comunque l’acqua fluisce in tutto il territorio sino ad arrivare nel cuore della “Montagna”; l’acqua risveglia il fuoco e il vulcano prende vita. Il Monte Fato? Siamo d’innanzi allo scenario della distruzione delle terre del sud?

Questo episodio, seppur debole di dialoghi, è quello che mi è piaciuto di più. Abbiamo finalmente una scolta alla narrazione che per sei episodi è rimasta latente, ed ora attendo solo di capire cosa succederà perché mi sembra ovvio che uscire vivi da quel fuoco è quasi impossibile.

Raga vi avevo promesso una diretta ma non ci riesco, troppi problemi a casa anche scrivere questa recensione è stata un problema.

Vi aspetto, al prossimo articolo.

/ 5
Grazie per aver votato!

Quanto figliano i Targaryen… House of Dragon, recensione sesto episodio! 

Anche stavolta arriva in ritardo ma avevo bisogno di rivedere la puntata, perché no leggere anche un po’ i commenti in giro. Che la serie sia bella e interessante questo non si può negare, ma se c’è una cosa che insegnano le serie tv, a più stagioni (salvo The Crown ma vi farò una recensione a breve), MAI CAMBIARE I PERSONAGGI IN CORSO D’OPERA. Lo metto in grande perché questo per me è stato l’errore maggiore, il passo falso della serie grande come Drogon. 

Game of Throne è andato bene per ché abbiamo avuto tempo otto stagioni per innamorarci, conoscere e distinguere i vari personaggi… poi sono schiattati lungo il percorso ma ERANO SEMPRE LORO. 

Ok, la pianto. Passiamo allo SPOILER, se non avete guardato l’episodio non proseguire. 

Questa gif racchiude in pieno quello che sarà da ora in poi la serie, lo scontro tra queste due donne e la loro prole… una bastarda e l’altra invece no. Alicent orami ha capito dove deve fare leva affinché il trono vada a suo figlio senza spargimenti di sangue, per la SUA famiglia. Ma credo punti a un esilio per Rhaenryra e i suoi bambini, giusto perché la Pollyanna che in lei deve venire sempre fuori. 

La principessa Targaryen si è dimostrata sin troppo facilona, la capisco Leanor non è il compagno migliore (se uno è gay non lo riesci a fa figliare Ranly Baratheon ne sa qualcosa.) Quindi oltre al divertimento Rhaenryra mette anche l’utile, ovvero la prole (certo poteva fermarsi a uno). Ma poi con chi figlia? Non con quel palo in c*lo di ser Cole ma con lord Harwin, figlio del primo cavaliere del re. Quando è successo che hanno parlato solo due volte in croce?  

Ecco perché sopra dicevo: non puoi far passare 10anni così, uno si perde. Può funzionare, ma neanche tanto sui lui, nelle serie tv è peggio. Io avrei finito la serie con le protagoniste più giovane e poi avrei fatto subentrare. Ma è evidente che non avessero molta fiducia sull’esito di gradimento del pubblico. 

Ci sono così tanti figli che ho compreso solo una cosa per distinguerli: quelli di Alicent hanno i capelli biondi quelli di Rhaenryra neri. Nella fossa del drago per comprendere che il povero Aemond è l’unico senza drago ho fatto fatica, ma abbiate pazienza troppi bambini e neanche presentati bene mi hanno confuso. Comunque i figli di Alicent sono parecchio particolari; uno si masturba alla finestra, dove poi si butterà di sotto Tommen, l’arrivo della madre che gli fa un discorso mentre quel povero figlio è in piena tempesta ormonale è da manuale. L’altro non ha un drago e sembra fragilino ma secondo me ha più cazzima di Aegon, la figlia è un’appassionata di rettili. Viserys è tanto buono e gentile ma si vede che i figli sono un po’ nerd con la sindrome di martire repressa della madre. 

Continuo con Approdo del Re prima di spostarmi al di là del mare stretto. Ser Cole ha il dente avvelenato, questo si sa, diventato ormai braccio sinistro della regina e in piena sindrome da usato e poi abbandonato, spinge lord Harwin mentre i ragazzi duellano tra loro, a difendere i figli di Rhaenryra. I SUOI FIGLI. Questo Cole lo palesa davanti a tutti, Re e primo cavaliere incluso. 

Lord Strong, dopo aver detto al figlio che sa bene che si strombazza e figlia con la principessa, va da Viserys per le dimissioni. Purtroppo per Alicent il primo cavaliere tace sulla motivazione e il re rispedisce al mittente la proposta, certo è molto meglio di atri che lo hanno preceduto. Quindi il primo cavaliere decide di portare il suo primogenito al seggio di famiglia… Harrenhal, dove schiatteranno tutti e due in un incendio, per nulla casuale.  

Datemi il fuoco di drago su quelle mura… con Alicent e Larys dentro! Anche se la storia non andrà così, se non sbaglio 

Perché ho menzionato il Vermilinguo di Approdo del Re? Semplice Larys, braccio destro di Alicent, ordina l’assassino del padre e del fratello andando a prendere quattro condannati a morte e tagliandogli la lingua. Ovviamente ha in pugno Pollyanna e mi sa che lei ne più che consapevole, ma vedremo chi dei due sarà più marcio dentro

Rhaenryra, durante un consiglio dove si parlerà ancora delle Stephenson, per cercare di appianare le chiacchiere propone di far sposare suo figlio con la figlia di Alicent. Addirittura si scusa per qualunque torto le abbia fatto ma di contro trova un muro. Questo muro porta la principessa a fare i bagli, con marito e amante, di quest’ultimo, al seguito, e andare a Roccia del Drago. 

Chiudiamo con Daemon. L’entrata spettacolare di lui e Laena sui draghi è meravigliosa, anche loro hanno figliato: due gemelle, una senza drago, e un altro in arrivo.  

Qui ammetto mi sono innamorata di Laena, l’attrice è splendida. Lei una vera un’indomita cavalcatrice di Vhagar, un drago vecchio e si vede da come è stato creato. Ci sono una serie di discorsi bellissimi tra Laena e una delle figlie e con il marito. Daemon appare un drago ferito, rifugiatosi dell’altra parte del mondo ma che sente quel richiamo di prendersi il suo posto nella storia.  

Questa (guardate gif) è la scena più bella del sesto episodio. Il parto difficile sta uccidendo Leana, ma Daemon non acconsente a farle fare il cesareo (un contrasto forte con Viserys che acconsentì) Lei consapevole di star morendo va dal suo drago e sofferente gli chiede di ucciderla. Mi ha fatto venire i brividi il modo in cui Vhagar cercasse in ogni modo di non sottostare all’ordine, le lacrime di Laena e lo sguardo finale, prima delle fiamme, tra loro è d’impatto

Il discorso finale di Larys, dove vediamo un Viserys in lacrime per l’abbandono della figlia, fa capire quanto saranno i figli a decretare la distruzione della casa Targaryen

Sabato per la indiretta sul mio tiktok: annina_r_profilo proprio per una chiacchierata su House of Dragon e Ring of Power. La settimana scorsa ho dovuto saltare a causa maltempo che ha fatto saltare la connessione 

Vi aspetto. 

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Troppe eroine insieme… Ring of Power recensione quarto episodio!

Vorrei ma non posso, ecco cosa sembra questa serie ed è un peccato perché alla fine le basi ci sono. Spesso quando la guardo mi chiedo: che fine ha fatto il mio amore per la Terra di Mezzo? Amore che non è assolutamente stuzzicato durante la visione che a tratti risulta soporifera, senza guizzi che ti fanno tenere alta la tenzione.

Forse proprio questo manca, quel senso che sta per accadere qualcosa mentre arrivi a fine episodio che è tutto piatto.

Arriva la parte spoiler quindi se non volete andare avanti fermatevi qui!

Parliamo di LEI, Galadriel, l’eroina di questa storia e protagonista assoluta… mi annoia, nel senso che proprio non riesce a coinvolgermi e quella sua danza con le spade è stata avvincente come una spina nel posteriore. Ho trovato anche abbastanza ridicola che sia stata “ferita”, mi spiace se volevate renderla “umana” mi rifiuto è un elfo; ok può essere ucciso e sconfitto ma qui l’ho trovato terribilmente: ok, ma sono troppi quindi ci sta che le strappano il vestito.

Il perduto Re del sud, altra cosa che comunque non ha ancora una sua spiegazione. Questo povero cristo vuole solo forgiare armi in santa pace lontano dalla sua terra: ma alla fine parte. Volontà di ferro, proprio.

Per tutto il resto del filone Numenor, una menzione a Isidul… ora si spiega perché è caduto facile preda dell’anello.

I pelopiedi… i pelopiedi… insomma anche qui abbiamo parecchio mistero e nulla che viene spiegato, ok che è la prima stagione ma siamo al quinto episodio un pochettino di virata nella trama bisogna darla. Comunque questo gigante del mistero, che aiuta Nori, vogliamo tutti credere che sia buono ma non penso proprio e, anzi le strane figure arrivate sul luogo in cui è caduto, mi fa credere che siamo dinnanzi alla causa della Luce degli Eldar che sta scomparendo… Sauron. Ma questa è puramente una mia teoria che può essere prontamente smentita. Nori finalmente apre gli occhi su questo gigante, che forse aiuta la pelopiede solo perché è l’unica che lo avvicina senza terrore… almeno sino a ora.

Madre coraggio e Elfo, con tutti gli abitanti, altro filone che piano piano sta venendo fuori. Lei vuole combattere, ora mi è sfuggito il momento in cui è stata eletta capo, ma c’è chi decide di abbandonare la torre e andare a inginocchiarsi ad Adar. Ora vista la reazione di quest’ultimo quando è stato chiamato Sauron, qualcosa mi dice che forse è uno dei sottoposti che poi vediamo in LOTR. Comunque nell’insieme non è male questa parte, forse perché adesso si inizia a capire che quella in cui si trovano questi uomini è la torre di BaradDûr? Quella famosa dell’occhio?

La parte finale la riservo agli elfi e Durin, ora la magica luce degli Eldar n on risplende in questi elfi e nei loro luoghi, le musiche neanche aiutano, Gil-Galad forse mantiene un quell’aurea ma neanche tanto. Finalmente si scopre il motivo per cui Elrond doveva riavere contatti con i nani… il Mitril. Raga questa forse è la figata più bella, che non vi spoilero andata a guardarla, ovvero da dove nasce il Mitril e il motivo per cui gli elfi ne hanno bisogno. Mi piace tantissimo la lealtà di Elron di non dire se i nani hanno trovato il prezioso minerale a Gil-Galad, neanche quando questi gli mostra come la luce degli Eldar si stia spegnendo.

Non voglio dire che la serie è brutta ma non mi coinvolge, alcune volte mi sono assopita per poi riaprire gli occhi di scatto quando c’era un guizzo di novità o tensione. Mi dispiace perché la base c’è, ma o davvero hanno toppato il cast oppure non riescono a farlo rispendere.

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Matrimonio a sorpresa ma neanche tanto… House of Dragon, recensione quinto episodio! 

Non mi sono dimenticata ma, dopo cotanto episodio, ho avuto bisogno di una doppia visione per comprendere a pieno quanto sia figa questa serie tv. Ogni volta che credo di aver visto il miglior episodio, ecco che vengo prontamente smentita da quello successivo… davvero complimenti agli attori perché hanno fatto un lavoro straordinario. Convincono e coinvolgono e spero che il cambio della guardia abbia lo stesso impatto. 

Ma bando alle ciance e passiamo allo SPOILER, se non avete guardato l’episodio non proseguire. 

Solo lui può entrare con un pittato spettacolare senza dire nulla. Partiamo col presupposto che la moglie di Daemon non è per niente brutta, insomma mi aspettavo un mostro mentre è lui che ha gusti difficili. Ovviamente avevo capito che doveva sbarazzarsi di questo fardello di matrimonio, mai neanche consumato, e quindi quando compare sul sentiero è spudorato che la uccide. Come lo fa poi… sempre alla maniera sua. 

Viserys, povero Viserys, sta andando a dare in sposa sua figlia, si abbassa in prima persona a farlo perché Corlys Velaryon è ancora incazzato nero per la questione del matrimonio mancato, la mancanza di sostegno nella guerra delle Stepstones ma soprattutto perché Viserys ha rubato il trono alla moglie… uomo fedele ad avercene a Westeros. Comunque nell’insieme ormai il Re si regge in piedi per miracolo e da ogni sua conversazione si evince la voglia di banchettare allegramente senza rotture di scatole, un desiderio vano visto che ogni volta gli propinano affari politici. Comunque riesce a convincere lord Corlys a far sposare Rhaenyra con Laenor, ovviamente dopo aver trovato un accordo sul cognome.  

Sulla spiaggia si consuma una bella chiacchierata tra i due freschi fidanzatini, con un discorso se è più buona l’oca o l’anatra di Rhaenryra spettacolare. Praticamente io continuo a mangiarmi Ser Criston Cole e tu il cavaliere di baci. Li vedremo, i due baldi giovani maschietti, poi limonare sulla spiaggia, dopo la partenza del re, così per far capire, a chi non aveva capito, i gusti del futuro principe consorte. 

La parte clou’ dell’episodio è il banchetto che anticipa il royal weeding, nà cosa che il castello delle cerimonie scansati proprio, l’entrata in scena dei Valaryon è spettacolare ma nulla in confronto all’arrivo di Daemon che senza dire nulla, come nel suo stile, attraversa la sala e va al tavolo del re. Si accomoda e fancula in grande stile il cugino della defunta moglie che lo accusa di averla uccisa. Niente… perché i personaggi così sono il fulcro e il centro della narrativa che altrimenti sarebbe piatta. Bello il momento Alicent, il suo vestito verde un richiamo alle marni per gli alfieri della casata… ho sempre detto che non è una Pollyanna. 

Ma tra balletti, mangiate e sguardi languidi di Laena Valaryon a Daemon, il cavaliere di baci trova il tempo per capire CHI è l’amante della principessa e di “minaccialo velatamente”. Mossa sbagliata. Tra Daemon che prima ci prova con Laena e poi con Rhaenyra, mentre Viserys se vorrebbe fa un party tranquillo… la sciagura dei matrimoni a Westeros è dietro l’angolo. Parte una mega rissa tra il cavaliere senza più verginità e il cavaliere di cuori, che ha la peggio e resta spiaccicato al suolo. 

Chiudo con parere personale. Adoro. Adoro anche il modo in cui hanno fatto sposare i due ragazzi, lì in mezzo a una sala vuota e sporca di sangue. Laenor in lacrime, Viserys che stramazza al suolo e l’infelicità negli occhi di Rhaenrya. Un’atmosfera cupa che fa eco a Ser Cole che sta per uccidersi nel parco degli dei, fermato da Alicent che ora in lui vede un alleato. Il cast è eccezionale, lascia un’eredità ai nuovi protagonisti pesante ma anche a chi resta. Daemon può e deve solo crescere, deve diventare ancora più oscuro e cattivo; se vuole continuare a mantenere il titolo di miglior personaggio e interpretazione.

La danza dei Draghi ha avuto inizio… e non vedo l’ora di vedere come andrà avanti. 

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Prendi la trama e perdi la trama… Ring of Power, recensione quattro! 

Un’escalation di momenti focali per una puntata che per la prima volta mi fa assaporare la trama per poi togliermela di nuovo. Già quando lessi le appendici di Lord of the Ring ho avuto momenti di smarrimento, conditi da salti temporali e una spropositata serie di nomi, che anche volendo non avrei mai potuto ricordare, qui si sta verificando la stessa cosa. Insomma giro in tondo nella speranza di afferrare l’episodio e collegarlo a quello precedente. 

Entriamo nello SPOILER quindi se non avete visto l’episodio non continuate la lettura. 

Non sono di parte, ma forse lo sono e non voglio ammetterlo, ma per ora la trama dei nani è quella che mi coinvolge di più; anche se questa coinvolgente amicizia tra Elrond e Durin mi sa troppo di forzata. Insomma che io ricordi Gimli non era molto fans degli elfi. In questo filone ci sono state due cose che hanno lasciato dubbi: Celebrimbor, sta costruendo la torre con l’aiuto dei nani ma c’è stato un momento che non ho creduto in lui. Il Mitril, che bello vedere dove l’hanno scoperto e l’ostruzione per l’estrazione, immagino che il Balrog si stia già risvegliando altrimenti non si spiega. 

Il canto della regina dei nani… me lo sarei evitato, ma mi taccio altrimenti potrei scatenare il putiferio. 

Storia a parte per tutta la questione Adar, Arondir e tutto il popolo del sud con annesso madre coraggio e figlio ormai assoggettato al male. Sebbene resti perplessa sull’identità di Adar, magari potrebbe essere il Re degli stregoni oppure quel mostro con la bocca, Sauron… non lo so sto sparando a caso, ma finalmente ho capito che cercano la spada spezzata. Ora non ricordo una spada di Sauron ma è evidente che quella lama rappresenta un potere. Per la prima volta sono riuscita a seguire questa parte, anche se mi sarei evitata il marmocchio che si nasconde dagli orchi e il sole che sorge nel momento meno opportuno. 

Capitolo a parte per Galadriel che io trovo terribilmente irritante, mi dispiace ma non riesco a farmi piacere il personaggio; lo trovo caotico e isterico cosa che non mi fa vederla come un elfo. Sarà la giovane età, oppure il fatto che ha un tumulo dentro ma davvero non rispecchia il mio pensiero su Galadriel. 

La storia che si sviluppa a Numemor è degna di nota, la spettacolare scenografia fa spalancare gli occhi; bisogna dire che è quello a fare della serie qualcosa di spettacolare. Si scioglie qualche nodo ma la trama comunque resta piatta. 

Parere personale: alla visione finalmente non mi sono annoiata, si delinea qualcosa in più rispetto al caos delle altre puntate; ma se devo puntare il dito su un personaggio che mi sta tenendo attaccata alla serie… no, non c’è. Qui siamo in una coralità di insieme che si fonde abbastanza bene nell’obbiettivo finale che coinvolge tutta la Terra di Mezzo. Però in ogni serie deve esserci un personaggio di punta, dovrebbe essere Galadriel, la protagonista, ma non coinvolge; almeno non me e questo mi dispiace perché mi sarebbe piaciuto tantissimo vedere com’è diventata la signora degli Elfi. 

Ma c’è ancora speranza. 

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Un tocco di hard ed è subito… House of Dragon, recensione episodio quattro! 

In super ritardo chiedo venia.

Siamo arrivati all’episodio numero quattro, di House of Dragon. senza troppi colpi di scena eclatanti e con una trama che ancora non decolla ma intriga parecchio. 

La lenta agonia, se così la posso chiamare, sono questi stacchi temporali che si alternano ma lasciano una staticità credo dovuta ai fini della storia. Ripeto: non ho letto i libri ma si può facilmente intuire che i protagonisti, per adesso, sono in un cerchio di intrippo familiare da cui si sganceranno solo alla morte di Viserys I. Quando e se avverrà perché anche se non ho letto i libri… 

È facile capire che avverrà a breve.  

Entriamo nel campo spoiler, come anticipato dalla gif, quindi se non avete visto l’episodio riandate la lettura a dopo averlo fatto. 

Si parte con un nuovo salto temporale, Rhaenyra sta compiendo un viaggio per trovare marito… lei? Ma perché non era meglio farli arrivare da tutti e sette i regni ad Approdo del Re? Le cose strane che non capirò mai. Comunque i pretendenti devo dire si dividono tra old boy o toy boy, si cambia la prospettiva ma a lei di andare in sposa non gli passa manco per la capa. 

Dopo aver fanculato i lord, con tanto di piccoli cavalieri crescono a pane e uccisioni, torna ad Approdo del Re e chi arriva insieme a lei? La sciagura dei sette regni, colui che cento ne fa ma non gliene va bene una: Daemon, fresco di corona del mare stretto e fratello prodigo devoto al suo re… all’improvviso. C’è da dire che la faccia tosta non gli manca, e il nuovo taglio di capelli lo fa tremendamente figo; si distingue dai Targaryen e fa ben, credo sia anche un modo per imprimere meglio il personaggio. Quasi non rivolge la parola alla nipote, nonostante lei cerchi un contatto, ma le fa odorare la libertà che potrebbe darle il matrimonio con un discorso diretto

Molto interessante la chiacchierata tra Rhaenrya e Alicent, quest’ultima esce finalmente un pochettino allo scoperto e in questa puntata mostra finalmente il suo scontento per un matrimonio non voluto. Inoltre viene sottolineata la sua solitudine, soprattutto nella scena con la figlia in braccio; diventa netto come veniva aiutata con il figlio maschio e come invece la bambina deve gestirla da sola. 

Mi piace quella scena, fa quasi da eco forse a quello che poi è ciò che Daemon mostra alla nipote: nessuno vuole una donna sul trono

Arriviamo alla parte più interessante: Daemon induce Rhaenrya a lasciare la fortezza rossa, entrambi ben travestiti, per immergersi nella vita by nigth di Approdo del Re, non c’è che dire si divertivano parecchio e io che pensavo andassero a dormire con le galline. Daemon apre gli occhi alla nipote sulla sua pretesa al trono, ancora una volta veniamo messi al corrente di quanto la donna è considerata nessuno in fatto di potere; la risposta della giovane fa capire che a lei non interessa cosa pensa il popolo. 

Attratta dalla voglia di scoprire si fa trascinare nelle taverne, spettacoli, nei vicoli sporchi e bui e infine eccolo che giunge il momento alla vecchia Game of Thrones

Rhaenrya è consapevole solo di quanto il matrimonio sia un qualcosa per mettere al mondo i figli, teme di fare la fine di sua madre: quella di essere un’incubatrice per eredi. Non sa cosa vuol dire il piacere di un atto sessuale, Daemon glielo dimostra portandola in un bordello per farle vedere quanto il sesso sia un piacere sia per uno che per donna; cavolo ho adorato la contrapposizione di queste parole che poi venivano sottolineate da un Alicent a letto con Viserys, quasi a smentirle ma a sottolineare che puoi avere quello ma ti poi prendere anche questo.  

La scena dei due Targaryen, privi di travestimento e quindi riconoscibili per volere di Daemon, liberano quella carica erotica che c’è sempre stata tra loro, ed era ben percepibile, davanti a tutti affinché li potessero vedere.  

Mi ha fatto impazzire come Daemon accedesse il fuoco della passione nella nipote, la provocazione di cercarlo e desiderarlo per poi mollarla sola, mezza nuda tra mille corpi che si danno piacere, dimostra ancora una volta quanto sia incredibile questo personaggio. 

Ammetto non so se Daemon si ferma perché ama davvero la nipote e non vuole il trono sino al punto di prenderla davanti a tutti, oppure perché ha raggiunto il suo scopo e quindi può bastare così; sta di fatto che lo avrei troncato di mazzate ma Raenrya reagisce ancora meglio.  

La piccola principessa, risvegliata dal fuoco del sesso sfrenato a cui ha assistito o forse lasciata a metà dal bastardone dello zio, si strombazza alla grande un impacciato Criston Cole; che a un certo punta sembra pure dire: è il capo me tocca anche se non vorrei. La scena è pure comica perché sto poraccio se doveva togliere tutta l’armatura, quindi per forza di cose hanno dovuto farla così ma ammetto non ho sentito molto erotismo nell’insieme. Dite ai cavalieri di venire già svestiti. 

Otto Hightower e Mysaria la coppia che non ti aspetti ma lei non me l’ha mai raccontata giusta, scopriamo finalmente la vera natura del primo cavaliere; non che ci volesse quanto, ma soprattutto finalmente Viserys apre gli occhi. Credo che nessuno abbia capito quanto il Re ami sua figlia, figlia dell’amata moglie, e che vuole sul trono di Spade. Questo segna un importante svolta per i personaggi soprattutto quello de Re che prende spessore. Riportare la nottata da badgirl con lo zio non frutta bene a Otto, anzi Viserys lo mette davanti alla sua ambizione di avere Aegon sul trono. 

La puntata si chiude con Daemon che finalmente mostra le sue carte chiedendo Rhaenrya in sposa, Visery gli molla il due di pecche insieme a un tornate a casa da tua moglie, che poi la vorrei tanto vedere

Rhaenrya acconsente al matrimonio con Laenor Valaryon , che abbia scoperto le gioie del matrimonio imposto… ovvero le corna?  

Comunque il finale con il tea per spiacevoli incidenti è davvero una treshata, che poi è stato il re o non è stato il re? Per me è stata Alicent, certo se Rhaenrya lo beve non ha preso neanche un capello dallo zio…. o forse si? 

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Alla prossima. 

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Ring of Power… parliamone!

Raga eccomi qui con una nuova recezione, lo so che ne potevate fare a meno… ma io no!

Oggi parlo della serie, insieme a House the Dragon, più vista del momento; annunciata in pompa magna come un capolavoro e posso dire anche la più ricca di polemiche.

Partiamo col dire che qui si toccano più di un mostro sacro: in primis Tolkien, il padre della Terra di Mezzo e dei suoi ospitanti, la Trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson, adattamento cinematografico dell’opera del Maestro Tolkien ormai leggenda.

Non sono partita prevenuta contro la serie prodotta da Amazon Prime, sebbene detesti il politicamente corretto adottato per i personaggi, e non perché sono una purista di Tolkien e un elfo nero mi fa storcere il naso ma perché parliamo di un mondo fantasy che si rifà alla cultura nordica. Lasciamo stare le scelte per il cast, che può piacere o no, l’intero cucuzzaro è costato in modo sproporzionato e quindi le attese erano parecchio alte. Avevo poche aspettative ma ben riposte, anzi spesso ho odiato le polemiche avviate durante la produzione.

La scenografia è qualcosa di spettacolare, pulita e nitida, ti fa entrare nella Terra di Mezzo avvolgendoti di quella magia che è tipico del mondo di Tolkien. kazadum è stata rappresentata divinamente, forse perché da sempre abituai a vederla cupa e spenta ha davvero catturato il mio interesse. I costumi e i nuovi paesaggi sono uno sfondo perfetto dove far muovere i personaggi; alcuni nuovi e altri conosciuti… ed è proprio qui che sta la fregatura.

La protagonista è per me il punto debole, Galadriel incarna la bellezza senza tempo è un’elfa potente ma per quanto forte non è mai stata una guerriera. Raga ok il girl power ma qui sembra che nelle serie TV le donne sono tutte cazzute in contrapposizione a uomini con zero carattere, non è così che si può intendere la parità. La giovane attrice, che ne deve mangiare di caramelle per arrivare alla bravura di Cate Blanchett, non mi porta alla mente la Galadriel che ho letto nei libri o visto nelle Trilogie. Bella, brava e scenica ma le manca quell’aurea magica; insomma se non avesse le orecchie a punta sarebbe un’umana che sta combattendo la sua battaglia.

Qui entriamo in spoiler quindi nel caso fermate la lettura.

La trama, tre episodi sono troppo pochi, per il mondo vasto di Tolkien, quindi andrò a fare solo una chiacchierata su quelle cose che salta subito agli occhi.

La prima cosa importante è che, benché si rifaccia al mondo di Tolkien, c’è poco di quello che conosciamo e quel poco è fumoso in quanto la produzione non detiene i diritti del Silmarillion, libro a cui dovrebbe rifarsi la serie, ma solo alle appendici contenute nella trilogia. Io del prologo non ho compreso quasi niente, la spiegazione è stata troppo frettolosa e macchinosa da non prendermi (cosa che nella Trilogia di Jakson ha funzionato bene) Altra cosa che mi ha confuso è la mole di storyline, luoghi e personaggi che ti viene presentata in poco tempo; per carità è una serie corale ma così in mezz’ora quattro posti diversi diventa difficile da seguire. Anche se gli spostamenti vengono fatti comprendere attraverso la mappa auna certa mi sono persa; forse perché i mondi visivi della serie di mezzo, cinematografici, erano un po’ gli stessi mentre questi non conosciamo l’ubicazione quindi può confondere.

Mentre Galatriel porta avanti il suo ritorno nella Terra di mezzo, la nuotata in mare aperto è un NO enorme, Elrond sembra un manichino uscito male. Il villaggio di uomini e gli elfi di vedetta ho capito poco e niente ma può essere colpa mia. I Pelopiedi non hanno nulla degli hobbit li detesto e questo gigante su cui si fanno le supposizioni più strane ancora lo devo capire.

Le uniche parti in cui sono stata più attiva sono solo due: Numenor perché ho sempre amato quella parte della storia e kazadum, esco ancora una volta innamorata dei nani perché fanno esattamente quello che ci si aspetta da loro. Non hanno perso l’imprit dato dai libri o trilogie e per ora restano quelli meglio riusciti. Mentre per quanto riguarda gli elfi ripeto: orecchie a punta a parte non hanno nulla di “magico”.

Sia chiaro non boccio la serie, però davvero sono molti più i momenti in cui mi assopisco e sono distratta che quelli dove ho voglia di sapere. Non sono neanche prevenuta per colpa dei libri o trilogie, ma proprio manca qualcosa che catturi lo sguardo e faccia esclamare: cavolo devo aspettare un’altra settimana?

Questa ovviamente è la mia opinione, se volete parlarne con me vi aspetto stasera intorno alle 19.00 sul mio IG: annian_r_profilo per parlare sia di Ring of Power che House of Dragon; stavolta non mancherò so che dovevo farla martedì ma impegni mi hanno bloccata.

Alla prossima^^

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Tutti pazzi per House of Dragon?

Ohh ma quanto mi piace andare in brodo di giuggiole per una serie tv?  

Non potete immaginare, forse non riesco neanche a spiegarlo, perché non mi capitava da un po’ eppure di serie belle ne sono uscite; ma per il fantasy è amore unico. 

Partendo dagli albori, non del mondo di George Martin, sono uno di quelle persone che non rientra nella categoria della lettura dei libri; faccio mea culpa ma davvero non li conoscevo prima della serie tv di Game of Thrones. Ammetto che non è stato amore a prima vista per la serie originale, anzi più ne sentivo parlare e più la respingevo (credo che il troppo parlare delle scene di sesso violento abbiamo contribuito a farmi vedere il “gioco dei troni” in modo negativo. Si è ingenui e scemi a volte) 

Ma il passato è passato ora parliamo della serie House of Dragon, che sto letteralmente amando. Sono stata profondamente delusa dalle ultime due stagioni di GOT, non so se per mancanza del continuo dei libri o oppure perché a una certa hanno avuto la sicurezza che Martin non finirà la storia e quindi ci hanno messo un punto loro, tanto da essere prevenuta su questo nuovo lavoro; sebbene rassicurata dal fatto che i romanzi qui fossero conclusi. Non ho amato molto i Targaryen, sempre stata una Stark nell’anima, ma forse perché la casa del drago ormai era in totale decadenza e la sola Daenerys, sebbene personaggio molto ben costruito nelle prime serie, non bastava a dare il giusto peso a cotanta acclamata dinastia. (per quanto mi riguarda.) 

In questo prequel abbiamo una storia completamente diversa, sebbene il ritornello sia sempre quello: l’erede maschio ha il trono e la femmina fa da fattrice, un po’ il succo che è stato trattato nella serie originale ma abbiamo una visione diversa a mio avviso. Rhaenyra non è la “Daenerys” del passato, questa donna è molto più sicura di quello che vuole ma allo stesso tempo braccata da un destino da a cui non può scappare. Una ragazza amareggiata dalle scelte paterne, dal modo in cui Viserys l’ha sempre messa in ombra per un erede maschio finché non la nomina per gioco forza sua erede. Una nomina debole, si comprende facilmente quando il sogno del figlio maschio si realizza in seconde nozze; si percepisce proprio il senso di solitudine di questa ragazza e il fatto che è rassegnata a perdere il trono nonostante le rassicurazioni paterne. Il suo essere cazzutta, alla sua giovane età, mette ancora più in risalto quanto Viserys I sia completamente inadatto a fare il Re, (giuro con il modellino sembrava me nel mio periodo più nerd). Questo targaryen così incline alla manipolazione, specialmente da Otto Hightower, il personaggio che ancora non riesco a inquadrare come sua figlia Alicent che non è a fatto la “Pollyanna” della situazione, mi dà un senso di sconfitta totale come Re. Forse sbaglio ma vedo in Viserys una paura di non essere adatto al ruolo che ricopre, motivo per cui mantiene il fratello lontano e cerca in ogni modo di avere un erede maschio. Teme che il popolo possa vedere una guida più Daemon che in lui, amarlo di più, e mi sa tanto che lo ha capito anche Hightower. 

Altro aspetto che mi piace di questa sagra familiare è il rapporto padre e figlia, sono entrambe molto soli e si vede quanto avrebbero bisogno l’uno dell’appoggio dell’altra; peccato la loro non comunicabilità permette agli estranei di intromettersi e scavare una trincea ancora più profonda.

I primi episodi sono sempre i più difficili per questo non mi esprimo molto sulla trama, che però con il terzo inizia a prendere forma. Il mondo di Westeros è tornato a splendere di luce nuova, non c’è quel senso di decadenza sebbene si percepisca il declino della dinastia Targaryen alla morte della regina Aemma. Le ambientazioni, i draghi, i costumi per quanto possano accostarsi al mondo che conoscevo della serie madre in questo prequel prendono una forma e anima diversa, ma facendoti sentire a casa. I personaggi li trovo magnetici e alcuni di loro catturano letteralmente lo sguardo: Daemon, si sto parlando di lui. Sarà che ho una predisposizione per quelli messi all’angolo. Per quei personaggi già classificati come la piaga della disgrazia. Lo stronzo che non conosce redenzione… ecc, ma lo adoro.  

Daemon è la punta forte, quello che ti fa sentire il sangue di drago che gli scorre tra le vene. Ma è anche quello in cui si comprende quando la mente dei targaryen sia facile preda delle “illusioni” e della pazzia. Non so voi ma questo lo si nota anche in Viserys. Quando parla del sogno sul figlio ha una luce di follia negli occhi.

Se non volete spoiler non leggete il continuo….

Il terzo episodio, un po’ come gli altri, lo chiude lui, Daemon, e lo fa in modo spettacolare… rubando la scena non solo alla vicenda del successore al trono, al fatto che Rhaenyra può sceglie chi sposare e viene riconfermata futura regina. Cancella quasi la puntata con una spettacolare battaglia in solitaria. Lui, che in molti vedono come la causa della perdita della guerra nelle Stepstones, al messaggio di suo fratello che lo dà come perdente e non accetta che perda per non mettere in pericolo il suo trono, gli manda gli aiuti sempre rifiutati. Come reagisce Daemon a cotanta gentilezza? Tronca di mazzate il povero vassallo e fa quello che fanno i dannati e soli… parte all’attacco e vince. 

Una battaglia epica, solo davanti al nemico. Onore all’attore che senza dire nulla, usando solo lo sguardo, ammalia completamente lo spettatore e lo rende succube della forza del personaggio. Una scena costruita alla perfezione, senza sbavature e di forte impatto che incorona Daemon come punta di diamante di questa serie.

Aspetto con ansia i nuovi episodi, soprattutto dopo aver visto il trailer del quarto. 

Ultima cosa domani sera sarò indiretta sul mio IG: annina_r_profilo, proprio per una chiacchierata su House of Dragon; se avete voglia vi aspetto. 

House of Targaryen per me vince alla grande… per ora! 

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Ricominciamoooo!

Non è che sono pronta per un revival della famosa canzone di Pappalardo, benché forse potrebbe darmi più soddisfazione della mia vita da scrittrice, ma è un modo (neanche originale) per dire che sono tornata.

Lo so che in molti neanche si sono accorti della mia assenza, che questo blog è più morto che vivo, ma la speranza ancora veleggia forte sul mare turbolento della mia fantasia; praticamente sto scrivendo una nuova storia.

Ormai dovreste conoscermi quindi la cosa si suppone sarà molto lunga, ma ho imparato a prendermi i miei tempi in fatto di scrittura; anche perché un paio di progetti potrebbero giungere uno a fine anno e l’altro a metà nuovo. Sembra che non faccio niente ma in realtà è trovare il momento giusto per pubblicare quando le CE ti dicono no, perché quel no fa sorgere parecchi dubbi sul tuo operato e quindi devi comprendere cos’è che non va. Trattandosi di me la cosa può portare a non voler proprio più fare niente, mi deprimo facilmente… sono fatta così.

Dopo avervi tediato con i miei progetti di scrittura passiamo alla parte divertente: le mie letture estive. Mai come quest’anno ho letto una marea di libri, non solo romance e MM, quindi come annunciato un po’ di tempo fa ho intenzione di far partire la rubrica: libri e moda. Non è neanche una cosa originalissima ma spero di renderla tale.

Inoltre visto che questo è il mio spazio per le passioni e per la prima volta dopo anni ci sono serie tv che mi esaltano la favella, Il Potere degli Anne e House of Dragon, voglio cimentarmi e recensirne gli episodi; sia chiaro i primi due li ho saltati apposta perché dovevo capire prima se potevo essere obbiettiva quindi già da domani si parte con il primo articolo. Vi aspetto per parlarne insieme.

Mi sembra di avervi aggiornato su tutto quello che mi riguarda, a grosse linee ma adoro la suspense.

Alla prossima.

ps: se avete voglia commentate pure mi può solo far piacere.

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Quando il mare chiama!

Non sono ancora in ferie, 😭, ma il richiamo del mare o montagna, per chi ama il fresco, lo sento forte e chiaro. Quindi ho abbandonato la città e mi sono concessa un weekend nella bellissima cornice di Maiori sulla Costiera Amalfitana, potete immaginare quanta voglia avessi di stare al pc a scrivere in quei giorni 🤭. Il pc è rimpastato a casa e il cellulare è servito solo per fare qualche bella foto, insomma un po’ di relax mi ci voleva anche solo per schiarirmi le idee.

Arrivati al quarantaduesimo articolo immagino, credo… spero… non si sà mai, che avrete capito che sono una pseudoscrittrice in cerca del suo piccolo Eldorado, al quanto introvabile per me ma finché c’è vita ho speranza. Nell’arco degli anni ho pubblicato dei romanzi, li trovate su amazon, alcune storie, su wattpad, e fanfitcion, su AO3; purtroppo non è ancora arrivata per me la svolta di arrivare a un pubblico più ampio di lettori. Non mi piango a dosso la strada è sempre in salita quindi per adesso mi accontento di come vanno le cose; attendo tempi migliori perché so che arriveranno.

Nonostante il periodo di stop, non scrivo da mesi non ho smesso di pensare a nuove storie o buttare giù scalette. Ieri poi è arrivata la svolta ho ripreso a scrivere la fanfiction su Slam Dunk, per chi la sta seguendo, e aggiornerò più sovente Memorie delle Piume il mio fantasy free su wattpad.
Mentre per un nuova pubblicazione sappiate che la mia beta sta revisionando un testo, quindi ci sono novità anche su quel fronte.😉 Non posso dirvi altro perché il lavoro è lungo, inoltre siamo ad agosto e tutti meritano le ferie.
In fine ho quasi finito un libro di cui poi farò video recensione😶, seguitemi sia su IG che TikTok se avete voglia di interagire e sentire la mia paradisiaca voce🤣
Mi sembra tutto per ora… a non ho dimenticato la mia rubrica moda e libri ma visto che siamo in estate e il gossip su Ilarii Blasy e Francesco Totti imperversa più della crisi politica rimanderei l’avvio in tempi migliori ❤️

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Non solo scrittrice ma anche, soprattutto, lettrice!

Salve a tutt*, spero che la vostra situazione sia meglio della mia… fa talmente caldo che si suda anche stando fermi. Vi chiederete: dove trovi la voglia di scrivere sul blog?

Effettivamente la compagnia del pc non è per nulla piacevole in questo periodo, quando buona parte del mondo sta spaparanzato davanti a un ventilatore o aria condizionata, ma già sono pigra di mio se abbandono è la fine. Poi ammetto che tenere questo blog mi piace, voglio farlo diventare una finestra aperta sul mio mondo.

Il mio mondo non è fatto solo di scrittura e problemi legati alla pubblicazione ma anche di lettura. Ultimamente trovare romanzi che mi sono piaciuti davvero è stato difficile, ammetto anche che leggere troppo romance non fa per me… dopo un po’ mi sembrano tutti uguali. Senza contare il fatto che molto spesso abbandono dopo i primi capitoli perché la storia davvero non mi prende.

Ovviamente non è colpa mia ne dell’autor*, la lettura è come un vestito: ne provi cento ma solo qualcuno ti starà davvero bene addosso.

Ma ci sono anche dei casi in cui insistere e andare oltre i capitoli ostici può riservare sorprese. Il libro che ho finito di leggere è stato una sorpresa, non faccio spoiler e le mie recensioni solo puramente personali.

Alla fiera del libro di Torino ho acquistato il libro di Francesca Zuccato Delivery Dreams, mi aveva incuriosito già prima di uscire e ho seguito i blog che lo hanno recensito e anche l’autrice proprio perché non avevo letto nulla prima di questo libro.

https://www.amazon.it/Delivery-Dreams-Francesca-Zuccato-ebook/dp/B09PTKZRVN

Non è stato amore al primo capitolo, un fantasy, anzi le troppe descrizioni spesso similari hanno reso la lettura difficile ma poi all’improvviso la storia si apre viene fuori la vera anima del romanzo, dei personaggi e le difficoltà che affrontano… una su tutte quella dell’accettazione. Ammetto che nel momento clou mi sono persa, ho dovuto rileggere per capire bene, ma nell’insieme consiglio di leggere questo romanzo.

Bene se dovessi accostare la moda a Delivery Dreams dire che è come un kimono dai toni accessi.

Alla prossima^^

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Il marketing è quello che conta!

Siete riusciti a sopravvivere a questa ondata di caldo bestiale? Io sono viva ma per puro miracolo, ho perso il conto degli svenimenti e giramenti di testa per la pressione bassa; inoltre ho un ricordo davvero orribile della pelle bagnata di sudore anche dove non batte il sole.

Comunque per un girono, almeno dalle mie parti, il tempo è stato clemente e dopo una bomba d’acqua notturna da incubo ci siamo goduti un po’ di fresco; ma così giusto qualche ora perché il caldo è tornato. Ed è proprio il caldo che mi tiene lontano dal pc, al lavoro stiamo pieni quindi se posso nel weekend cerco di staccare dallo schermo però… ecco qui con un nuovo argomento su libri e affini.

Credo di averne già parlato una volta ma riguardando le mie vendite, ferme a zero, torno sull’argomento. Vi spiego anche da dove nasce di nuovo la voglia di parlare di marketing, ovvero una semplice uscita serale sul lungomare. Ci sono una marea di chalet sul lungomare di Napoli, tutti molto belli e anche con una bella variazione sul prodotto che offrono eppure uno solo era pieno sino a scoppiare. Questo mi ha fatto pensare perché tra tutti ti ricordi solo di quel determinato posto? La risposta è semplice: lavorano di marketing.

Il prodotto c’entra poco, quando hai una comunicazione che attira la massa non è quello che vendi o meglio la qualità di quello che vendi, preciso che i prodotti sono ottimi, ma più come lo vendi. Quindi vai di investimento nel settore di comunicazione e pubblicità, sappiamo bene come funzione il passa parola è importantissimo e fa girare il tuo nome. Non importa il come basta che se ne parli ed è così anche per i libri.

Posso aver scritto la storia del secolo ma con la mia comunicazione basilare e povera nessuno gli darà mai peso. Però allora che dovrei fare: pagare qualcuno che mi faccia del buon marketing?

Avessi le possibilità lo fare anche ma parliamoci chiaro stiamo parlando di figure professionali ultra richieste sul mercato non potrei mai permetterlo, quindi che fare? Bisogna uscire dagli schemi e buttarsi, chi dice che non possa funzionare? Ovviamente dovrei stare h24 sui social ma ragazzi il tempo è tiranno poi parliamoci chiaro: ma davvero a qualcuno potrebbe interessare la mia vita minuto per minuto manco fosse chissà quanto emozionante.

Vi aggiornerò sui risultati e vedremo se avrò fortuna. Nel frattempo vi ricordo che a settembre vorrei iniziare la rubrica moda e libri, quindi se avete voglia di consigliarmi qualche romanzo fatelo pure.

Alla prossima!

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Quando la polemica è estiva!

Precisiamo che sto soffrendo il caldo e quindi la mia voglia di stare al pc è pari allo 0,001, le idee evaporano sotto il sole insieme alla volontà di scrivere qualcosa di interessante. Ma mollare completamente non è da me, quindi anche a gocciole eccomi qui a rompervi con la mia prosa sgrammaticata ma sempre sul pezzo.

Se io patisco il caldo il girone dei polemiconi invece non li ferma, ma anzi sono sempre pronti a buttare fuori qualche nuova perla. Certo stavolta hanno proprio giocato di fantasia… nessuna CE (NESSUNA) pubblicherebbe un romanzo voluminoso.

Andiamo con ordine, un pover* novello scrittore chiedeva praticamente vuole pubblicare il suo primo romanzo fantasy ed era titubante di non essere letto perché il volume è di 800 pagine. Ora non vorrei puntare il dito, anche perché comprendo la poca stima a volte che prende, però se il libro vale ma di pagine io ne leggo anche il doppio; quindi non è il volume ma il contenuto a fare un libro. Comunque sotto il post di questo scrittore in erba c’erano dei commenti più o meno interessanti, soprattutto quelli che lo incitavano a non guardare il numero di pagine, ma poi ecco che arriva la chicca… nessuna CE pubblicherà un tomo da 800 pagine.

Certo se sei un esordiente ci vuole un pochino di tattica, tipo fare una serie e quindi dividere il romanzo in tre. Oppure provare il self e vedere come va. Ci sono mille alternative, ma una cosa è sicura oggi si punta a volumi più piccoli, soprattutto quando siamo semisconosciuti, il lettore (non tutti) predilige storie brevi o le serie e bisogna comunque fare una piccola ricerca per capire se un prodotto così ampio possa interessare al pubblico o a una CE.

Ecco perché mi fa ridere quel commento, che del tutto sbagliato non è, ma asserire che nessuna ce al MONDO pubblicherebbe un volume così corposo è una cazz**a. Devo essere io a ricordarvi quanti libri sono diventati successi planetari nonostante il numero delle pagine? Ma non credo proprio. Quindi pubblicate e mandate a CE se credete nel vostro lavoro, questa è la cosa più importante.

Bene chiudo qui!

Vi ricordo che sto lavorando alla rubrica moda e libri, anzi ho già il primo argomento ma aspetto periodi più tranquilli per iniziarla.

Alla prossima.

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Un libro sotto l’ombrellone!

Buona sera, lo so che sono latitante ma vi assicuro che non ho la polizia alle calcagna; diciamo che ho gli impegni che mi sommergono e come se non bastasse quello ho dovuto cambiare il pc. Il mio vecchio Asus è morto suicidandosi dopo 12anni di onorato servizio, non avete idea di come mi sono sentita imbranata con il nuovo; praticamente una novellina alle prime armi.

Oggi ho voglia di parlare di uno degli accessori più fashion che non può mancare sotto l’ombrellone. Si perché il caldo è esploso, anche troppo per essere ancora a giugno, quindi le domeniche al mare sono iniziate, anche per me sebbene con gli anni la mia passione per la spiaggia si sia affievolita.

Comunque oggi guardando, spiando diciamola chiaro, ho notato che quasi nessuno aveva un libro con sé a parte me. Cioè capisco che esistono anche glie ebook ma davvero non c’era nessuno con un bel libro cartaceo in mano, come cambiano i tempi. Io gli ebook al mare non riesco a leggerli a causa del sole, anche se sono sotto l’ombrellone, mentre è il periodo che preferisco per leggere i cartacei che acquisto durante l’anno e che spesso restano non letti perché la sera preferisco la luce del kindle.

Avere quel libro tra le mani comunque mi ha fatto sentire fashion, si perché molti mi hanno chiesto il titolo e la trama attratti dalla cover davvero bellissima. Il libro in questione vi lascio il link alla fine della pagina, e me lo sto gustando piano piano quando lo finirò vi lascerò una recezione.

Tutto questo giro di parole solo per chiedervi: voi considerate i libri accessori fashion?

Io si, basta pensare quante riviste di moda ci sono in commercio e di quanti libri sono stati pubblicati. Potrei pensare a una rubrica su questo, ci sto lavorando ammetto che sarebbe interessante abbinare un libro a uno stilista famoso oppure a uno di quei vestiti iconici che hanno fatto la storia.

Mi lodo da sola però dai non è una brutta idea, quindi restate sintonizzati.

Alla prossima^^

Vi lascio il link del romanzo che sto leggendo:

https://www.triskelledizioni.it/prodotto/delivery-dreams-francesca-zuccato/

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Io sono ancora qua!

Lo so pensavate di esservi liberati di una pseudo scrittrice, che prova a fare la blogger, ma mi dispiace ho voglia di tentare ancora; poi sotto sotto secondo me la mia arte sgrammaticata vi piace.

Comunque, esaltazione a parte, questo è stato un periodaccio di quelli che difficilmente si dimenticano; neanche la pandemia e la quarantena da covid mi hanno uccisa così e purtroppo ancora non è finito. Però anche il periodo più nero può avere qualcosa di buono: sono stata alla Fiera del Libro di Torino.

Ragazzi se siete appassionati di lettura questo è un appuntamento che non si può mancare. Certo dovete scansare un pochettino quelli che vogliono vendervi la qualunque ma è innegabile il fascino di questa fiera. Non parlo perché si da spazio a tutti, questo non può che fare piacere perché erano presenti grandi e piccoli nomi anche i self, ma per quello che comunque ti lascia se sei un’aspirante autrice.

Diciamo che il mio ego da scrittrice non è uscito bene, certo non avendo libri in uscita era più che normale ma ci sono stati dei momenti in cui mi sono detta: ma che me sono messa a fare il badge per farmi riconoscere? Tanto non me conosce nessuno. Il che è brutto da dire ma è cosa buona e giusta fare i conti con questa realtà, altrimenti poi una si fa tutti i film mentali possibili e a una certa la pellicola finisce.

Però voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, nel senso che nel mare di negativo qualcosa di positivo c’è stato ma di questo vi parlerò in un secondo momento.

Nei prossimi articoli, ma c’è anche una diretta sul mio Instagram se non volete aspettare, vi parlerò dei miei acquisti alla fiera. Farò anche delle recensioni dei libri e manga che sono finiti nella mia collezione, ovviamente con calma riprenderò a parlavi dei miei progetti; certo che ci sono e li porto avanti con fierezza.

Nel frattempo vi auguro una buona domenica sera

Alla prossima!

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Mai comprare solo per cover o recezioni!

Mancano un po’ gli argomenti, non ho molto tempo per seguire le polemiche in rete a causa di impegni, e non voglio pubblicare le mie letture per non scatenare qualche mal contento. Detto tra noi: ne avessi azzeccata una, mai comprare quando ci sono troppe recensioni positive che di solito io ho un parere completamente diverso. Mai prendere un libro solo dalla cover, ci sono cascata di nuovo!

Davvero ci sono momenti in cui vorrei omologarmi agli altri ma, più passata il tempo, ormai so bene che non ci riuscirò e un po’ mi dispiace perché non partecipo mai quando si parla di un romanzo che ha conquistato tutti tranne me. Comunque siccome non parlerò delle mie ultime letture, vorrei buttare un occhio a un argomento che va sempre di moda: le cover dei libri.

L’occhio vuole la sua parte, il contatto visivo è la prima cosa che stabiliamo e attira la nostra attenzione, quindi è normale che dove cade lì la mano prende. Un po’ quando si va a fare shopping, mille cose belle ma scegliamo di provare solo quelle che realmente ci fanno impazzire.

Avete presente la sensazione di specchiarvi, con quel bellissimo capo che avete scelto tra tanti, ed avere la seguente reazione?

Ecco un po’ la mia reazione quando compro un libro solo dalla cover o dalle recensioni. Questo perché i gusti sono diversi da persona a persona, questo non vuol dire che per me sono lavori da zero ma solo non rispecchiano il mio gusto.

Alla fine devo ricordarmi, quando non ho tempo, di non prendere mai la prima cosa che mi capita sotto mano ma fare sempre le mie ricerche per non finire delusa. So che è brutto da dire, ma la quello che tira per la maggiore a me non piace.

Ovviamente questa è la mia opinione, fatemi conoscere la vostra

Alla prossima^^

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L’insuccesso è dietro l’angolo

Ciao a tutt*

non sono sparita ma soltanto parecchio impegnata e, ma si la dico tutta, anche stanca. Stanca di questa vita da scrittrice che non decolla e spesso mi porta solo cocenti delusioni, nonostante l’impegno e la voglia di migliorare c’è poco da fare… il lettore è quello che mi manca.

Ehh si! Purtroppo ancora oggi quando propongo un mio romanzo, all’attivo ne ho quattro, nessuno mi conosce e questo è penalizzante oltre che svilente. Non è che sto chiedendo di essere riconosciuta in tutti i luoghi e su tutti i social ma covolicchi un pochettino ormai il mio nome gira da un po’, che poi appena metti l’offerta corrono a iosa per comprarti ma solo perché tanto è uno in più a poco prezzo.

Ho provato con le offerte o anche il gratis però alla fine non porta a molto, anzi proprio a zero, per qualche giorno sei primo nella classifica dei libri gratuiti ma poi finisci di nuovo nel dimenticatoio e, di quei 500 e passa che hanno scaricato il libro, non resta proprio niente. Questo per dire che poi alla fine quando passano i mesi e ti accorgi di non vendere una ceppa un pochettino fa male, soprattutto quando sei sotto contratto CE. Ohh raga sono una realista ma chi te pubblica se non vendi?

Questa è un po’ la mia attuale situazione, vero che non mollo perché la scrittura mi piace però arrivata a questo punto la pubblicazione forse non fa per me e quindi meglio mollare l’ancora e vedere dove mi condurrà la marea.

Lo so è un post parecchio lacrimoso e vittimistico ma ultimamente vedo tutto talmente nero da non riuscire a esprimermi in altro modo, domani chissà ma per ora va così.

Alla prossima!

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Gira che ti rigira ma davvero è solo questione d’invidia?

Lo dichiaro, anche se forse mi farò una sfilza di nemici, ma sei invidiosa e cattiva non fa parte di quelle litigate da bambin*?Ahh, quanto mi sono sbagliata direi invece che va di moda a tutte l’età. Questo è il vero must have degli scirttor* che ultimamente risolvono tutto con queste due parole. Quasi a giustificare ogni cosa brutta che capita come conseguenza di invidia colossale.

Ora precisiamo che forse qualcun* davvero è perseguitat* dall‘asilo Mariuccia, che deve per forza di cose palesare l’avversità vero talune persone in questo modo infantile, però va anche detto che non sempre può essere questa la spiegazione: ho recensioni negative sono tutti troll, della stessa persona, per affossarmi – questione d’invidia se mi segnalano – ecc… potrei portare una serie di esempi e sono sempre gli stessi. Un modus operandi che non cambia, a volte cambia solo il soggetto ma per il resto il copione è sempre lo stesso.

Con questo non voglio dire che alcuni scrittor* non hanno dei fedeli haters, anzi alcun* ne hanno a flotte sebbene ne ignori il motivo, però spesso davvero appaiono più modi per attirare il lettore. Pecco di cattiveria a pensarla così? Forse ma bisogna anche dire che queste cose attirano simpatie e portano alcuno a leggere il libro per comprendere e poter dire la propria.

Non mi sono mai trovata a dovermi difendere da un haters, alcuni recensori non ci sono andati leggeri ma con questo mica ho dato il via alla caccia alle streghe anzi ho etichettato il tutto come un semplice parere di un lettore non soddisfatto del mio lavoro.

Eh si perché per alcuni lettor* o siamo eccellenze oppure niente, il mondo va così mica possiamo crocifiggerli tutti come invidiosi e cattivi perché vi svelo un piccolo segreto: molte persone sono soltanto acide di natura, forse è quello che scambiate per invidia.

Ohhh dovevo dirlo perché questa settimana, ma sono mesi, che leggo di questi lungi post, molto dettagliati, con in comune l’invidia e spesso ho esclamato: ma forse forse non è così!

Ovviamente questa è la mia opinione, potete tranquillamente dirmi la vostra.

Alla prossima^^

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Trope o cliché… non sono plagio.

Come, da me auspicato, dopo la pausa Sanremese le polemiche sono tornate all’ordine del giorno… ahh, come sono felice. Non fraintendetemi, spesso sono fastidiose e inutili ma quando invece toccano argomenti interessanti, come quello di oggi, davvero è come invitarmi a nozze.

Prima di tutto è un modo come un altro per imparare nuove cose riguardo scrittura, editori, autori… insomma il mondo dei libri ma anche per capire cosa ne pensa il lettore di simili argomenti; di solito si divide abbondantemente ma stavolta posso dire che era abbastanza omogeneo.

Non divaghiamo, come da titolo oggi parliamo dei trope o cliché, per chi è un pochino datato come me, che non hanno niente a che vedere con il plagio… anche perché altrimenti il 99% dei romanzi usciti dopo 50sfumature andrebbero aditati come tali e invece NO.

Ormai la storia tra miliardario e ragazza innocente, parte che esisteva anche prima del libro su citato, è sdoganato nel romance da secoli quindi direi che è come se la gioca l’autrice a renderlo interessante. Così come elfi e nani, Tolkien è il creatore supremo da cui chiunque prende spunto, me compresa, ma ovviamente non sto plagiando la sua opera utilizzo quello che è diventato un trope.

Quindi la polemica di una persona, che ha letto un libro recensendolo come plagio di un’altra autrice ha toppato alla grande, in quanto è stato solo usato un trope e niente di più… forse bisognerebbe rivedere il significato delle parole. Ha suo tempo anch’io venni accusata di plagio mentre invece avevo usato una trama trope ma, nella mia ignoranza di allora, ho dovuto scusarmi perché girarono tanto la frittata da farmi credere di aver plagiato.

Alla fine di questo post ovviamente veniva chiesto come fosse possibile che, al giorno d’oggi, questa persona fosse a digiuno della conoscenza di trope o cliché e dell’utilizzo che se ne fa nei romanzi, la sentenza? Si è puntato contro la solita invidia, scaturita dall’affossare l’autrice appena uscita…. Non sono d’accordo, perché davvero l’asilo Mariuccia non può essere sempre la causa scatenate. Anche perché altrimenti dovrei pensare che la monostella, una sola, sui miei romanzi sia data da una persona che mi detesta e non che ha letto il mio libro e lo ha detestato… lo sapete che può esserci anche questa opzione? Se questa lettrice, leggendo, ha riscontrato una somiglianza con un altro romanzo e ha palesato questa cosa magari davvero è così, capita anche a me di leggere dei romanzi e trovarli uguali e spiccicati, senza presunte invide o altro. Comunque, quale sia la verità, alla fine resterà…

Oggi ho anch’io in testa meno confusione su questo argomento, spero anche voi, quindi credo che sia il momento di chiudere.

Ovviamente quella espressa è la mia opinione, non legge, fatemi sapere la vostra sull’argomento.

Alla prossima!

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Sanremo… tutte le polemiche letterarie porta via!

Ehh come da titolo, cari miei lettor*, in questa settimana sono scarseggiate le polemiche letterarie perché Sanremo ha unito un po’ tutti verso le polemiche sonore e non solo… una volta tanto gli scrittor* sono stati buoni buoni e quindi anche spiluccando la rete argomenti nuovi zero.

Si, perché avevo preso gusto e mi divertivo pure parecchio ma di fronte alla musica alzo le mani e… mi butto anch’io nella mischia. Questo Saneremo ha visto in scena un amalgama di generazioni, tant’è che sul podio ne avevamo ben quattro differenti, Mamood e Blanco, Elisa, Gianni Morandi; quattro cantati differenti tra loro che però hanno un grandissimo punto in comune sanno trascinare il pubblico.

Benché non i miei favoriti, il loro essere quasi un solo corpo sul parco ha fatto parecchia scena dando un sprint maggiore al testo, quasi una profondità impattante da focalizzarsi più sui due che sulla canzone. Premesso che io la parte di Mamood me la sono andata a leggere perché quando canta non lo capisco, per carità causa mia e del mio udito di anziana; ho avuto lo stesso problema quando vinse con “soldi”.

Lei la amo dal profondo del mio cuore, questa volta ha fatto bingo con me con la sua canzone. Si, perché il romanzo che sto scrivendo si plasma alla perfezione con le parole di questa grandissima artista, ho ascoltato il testo un milione di volte e ti entra dentro. Mi sono ritrovata a pensare ai miei personaggi, a ridere con loro per la bellezza dei sentimenti che scaturivano a ogni verso. Li vedevo mentre ascoltavo la musica, immaginando nuove scene da inserire proprio dove mancava quancosa.

Vorrei avere il suo elisir di giovinezza perché alla mia età sono tutta croccante, nel senso che le mie ossa scricchiolano a ogni movimento, mentre lui balla senza il fiatone… un grande. Gianni la tua canzone è bella, ritmata e coinvolge tantissimo quindi il podio è più che meritato ma ti assicuro che qua le porte nu si aprono, hai voglia a tentà restano sigillate.

Ovviamente menzione d’onore a un’artista che con classe e bravura ha zittito in modo esemplare sul nascere un siparietto che sarebbe finito sullo squallido. L’intelligenza batte sempre l’ignoranza per 10 a 0.

«Lei ha qualcosa più di me» dice Zanicchi,

«diverse cose» è la pronta risposta di Drusilla che aggiunge: «Sono colta».

Detta la mia in parole spicciole: questo festival mi è piaciuto, per cinque minuti di ogni serata che ho visto, soprattutto le cover che ho guardato in replica.

La mia vincitrice è Elisa, senza togliere nulla a Mamood e Blanco.

Per voi invece?

Fatemi sapere la vostra

Alla prossima!

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Più autor* stranieri che italiani… come mai?

Freddo… freddino… freddone dalle mie parti, il momento giusto per mettersi al pc e scrivere ma prima nuovo argomento fresco fresco dai social. Come sapete ultimamente spilucco la rete in cerca di polemiche gustose, meglio ancora se includono gli scrittor*, per poi dare una mia personale visione su quanto letto. Il più delle volte non partecipo mai perché perdo sempre il filo, non posso stare h24 a rispondere ma principalmente perché mi diverto solo a leggere. Mi sento un pochino superiore quando non lo faccio, ognuno ha il suo feticcio.

Comunque l’argomento della polemica riguarda le Case Editrici, ovvero ultimamente (però l’ho notato anch’io) pubblicano sempre gli stessi nomi e molto spesso sono stranieri (quindi traduzioni). Ora mi sembra normale che, soprattutto chi legge in lingua, parli di autori stranieri e crei un giro di aspettative molto grandi sul testo tanto da spingere qualche CE a notarlo. Però ultimamente è un vero e proprio giro di nomi stranieri, tanto che spesso su sei uscite mensili cinque sono libri tradotti. Il succo della questione era che così facendo molti autor* pubblicano in self prodotti scadenti, perché non si affidano alle figure competenti ma anche quando sono prodotti buoni vengono scartati dal lettore in quanto self è indice di prodotto non buono.

Assolutamente non sono d’accordo con questo pensiero, anche perché spesso dietro un NO di una Casa Editrice ci sono delle scelte e delle linee che seguono, magari quel testo non rientra nei parametri. Non sono neanche d’accordo con il discorso sul self, in quanto molti autor* pubblicano davvero dei gioiellini. Che poi l’editoria punti a nomi che fanno cassa… oh, avranno pure ragione non è che sono benefattori anche loro hanno costi e un rientro lo devono avere; che male c’è nel puntare su un romanzo che sanno che vende?

Capisco che essere rifiutati è uno smacco, ma neanche è giusto che poi si butta fango sia su chi riesce a pubblicare con una CE o chi invece ha successo in self… io di tutto il discorso ho capito solo una cosa:

Ovviamente la mia teoria resta sempre la stessa: quando pubblichi devi avere un buon testo, saperlo vendere e avere tantissimo cul*o. In fondo è un po’ come in tutte le cose della vita il successo o ti cade tra le braccia oppure devi sapertelo costruire.

Questa è la mia opinione, fatemi conoscere la vostra.

Alla prossima… polemica.

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Copia… copiella…

Eccomi di nuovo tra voi per parlare di un bellissimo argomento, no non del plagio perché quello è il livello massimo dell’idiozia in quanto ormai con la rete si sa tutto quindi meglio evitare se non si voglio denunce, parliamo dei copia… copiella.

Sui social questa settimana è spopolato molto parlare di quei romanzi che andando bene a leggere sono praticamente simili tra loro, per simili intendo che la storia è sempre quella cambiano scenografia e personaggi però le situazioni sono sempre le stesse. Ma non solo le storie anche di corver uguali oppure i titoli strausati o originali, copiati perché belli e tanto nessuno detiene il copyright delle parole.

Ehh avanti ditelo pure a gran voce, che tanto non succede niente, quante volte vi è capitato di guardare una cover per poi esclamare: ma dove l’ho già vista? Stessa cosa per un titolo, a me hanno preso di pari passo il titolo di un mio romanzo anche abbastanza originale (praticamente mettendo quel titolo escono solo il mio e l’altro, ma sono dettagli). Per non parlare di quelle storie di comodo che vengono riproposte in tutte le salse e modi, spesso anche dallo stesso autore, senza pensare che forse ogni tanto un pochino di originalità non gusta.

Fondamentalmente vedo che manca proprio, ultimamente, il concetto di ricerca. Quando scrivo un libro punto sempre a un titolo originale, di solito sono posti che ho visitato e dove ho ambientato la storia, così come le cover faccio un giro in rete per capire quali sono le più usate così da scartarle a priori. Capisco che sono immagini in stock o free, ma anche modificare i colori o soltanto fare una sovrapposizione potrebbe renderla più nostra. Così come le storie, vero che ormai ci sono più scrittori che lettori ma care colleghe io vi leggo, proprio per non finire a scrive qualcosa di simile senza volerlo. Perché gira che ti rigira è vero che quello è, ma si posso trovare un sacco di modi per renderlo nostro.

Il copia… copiella, anche da una nostra storia, non è bello, soprattutto per un lettore che vi legge e conosce il vostro stile; dopo il quarto libro vi molla perché non sente nessuna emozione diversa dalle precedenti letture.

Inoltre non è mai divertente vedersi rubare un titolo, per titolo non intendo una parola, ma un insieme di parole che prima di voi nessuno ha mai avuto l’idea di mettere insieme.

Infine diamo brio a questi romanzi, lo dico anche a me stessa quando scrivo, mettendo colpi di scena dove c’è calma piatta proprio perché il lettore non deve aspettarselo.

Come sempre questa è la mia pura e semplice opinione personale, ma magari qualcuno la pensa come me!

Se anche voi avete questi pensieri, fatemelo sapere. 😉

Alla prossima!

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Le amicizie contano?

Viva sono viva, anche se ancora a metà! Purtroppo il covid ha colpito anche me, non che ne fossi immune ma davvero ho fatto la qualunque pur di non prenderlo, oggi sono abbastanza in forma da mettermi al pc e scrivere un nuovo articolo. Prima effettivamente la mia vita scorreva così:

In questo periodo ho girato parecchio i social, soprattutto ho spiato molto collegh* scrittor* per capire come fanno in alcuni casi ad avere così tanto passa parola. Mi spiego meglio, vi capita mai di notare quanto un titolo viene perennemente pubblicizzato quando ci sono quelle domande sui gruppi: ho voglia di qualche nuova lettura consigliatemi? Il titolo che vi ha più colpito? Quale libro assolutamente è da leggere? Ecco quando mi ritrovo a leggere questi post per la maggior parte delle volte o sono titoli stranieri, che vanno per la maggiore, oppure i soliti nomi italiani nonostante ci siano un sacco di buone, ottime, pubblicazioni italiane e non parlo solo per il settore MM.

Alzo le mani e preciso subito che sono ottimi libri che meritano davvero di essere letti e pubblicizzati dai lettori, però è incredibile che nessuno si sposti mai dalla sua confort zone per leggere altri autor* meritevoli allo stesso modo di essere citati. Non prendo a esempio me, sono un caso a parte su tante cose e la scrittura non fa la differenza, ma so di molti autor* che vendono e vengono letti eppure nessuno li nomina mai. Autor* che hanno davvero prodotto delle piccole perle da mettere nella lista dei romanzi da leggere eppure non se li fila nessuno. Ora sarò cattiva e in mala fede ma credo che viga molto la regola: amici di amici, mi dispiace ma ho notato questa cosa in tantissime occasioni e spesso non ne sono immuni neanche che dovrebbe essere super partes.

Alla luce di quanto ho detto alla domanda su citata come titolo rispondo… si! Come ogni cosa nella vita avere un buon giro, soprattutto essere strette con le persone che contano… forse non a vendere ma a far girare il tuo nome e i tuoi titoli direi proprio di si.

Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere la vostra opinione che è sempre ben accetta.

Alla prossima^^

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Non dire quella parola!

Ahi! Ahi! Che male quando una parola può scatenare l’inferno su Facebook.

Nuovo giro. Nuova corsa. Ci rasiamo oggi parlo di un caso scoppiato su uno dei social più famosi che mi ha fatto davvero riflette, anche perché se ho ben capito quando si tratta di usa termini della comunità LGBTQ+ è meglio informarsi prima altrimenti poi trovarti nella m****

Con tutto il dovuto rispetto per una comunità che ancora oggi fatica ad avere i giusti diritti stavolta dissento ampiamente da quello che è stato detto. Se non capite cosa sto cercando di dire, anch’io non è che ho ancora le idee chiare a tal proposito. Allora perché ne parlo? Semplicemente perché questa cosa ha inciso molto nella revisione del testo di un romanzo che ho scritto. Il termine censurato, a quanto sembra, è bisex che sta a indicare una persona aperto, disponibile a esperienze etero e omosessuali. (significato del dizionario) ma è un errore. Si anche nel dizionario hanno sbagliato.

Partiamo con lo specificare che l’abbreviazione di bisessuale e semplicemente BI, mentre la reale origine di bisex deriva dall’industria del porno per indicare le treesome.

Potete capire che in quanto non assidua frequentatrice di prodotti dell’industria del porno sono caduta dal pero, come molti altri. Ora posso comprendere che questa cosa abbia potuto offendere i BI ma forse forse invece di attaccare non sarebbe bastato spiegare? Anche perché tutto è partito da un estratto dove c’era appunto la parola bisex, in quando solo un pezzo era anche decontestualizzata quindi almeno aspettare di leggere tutta la storia invece è partita la gogna.

Un errore può capitare a tutti, ma proprio da un errore si può imparare o insegnare a far comprendere dove si è sbagliato. Usando i toni forti, affermando con violenza verbale mettendosi sul gradino alto della conoscenza dal mio punto di vista scava ancora di più una trincea con la comunità LGBTQ+. Forse sono una Pollyanna che vive nel mondo dei sogni ma credo che queste differenze non fanno che aumentare le diversità e da scrittrice di MM mi dispiace, perché spesso è stata proprio la comunità a farmi sentire un’estranea quando ho sempre portato avanti le loro lotte difendendo con le unghie e prendendomi pure una marea di insulti. Per carità non punto a medaglie o riconoscimenti, lo faccio perché sono contro ogni forma di discriminazione però a volte mi sono chiesta se lo vogliono visto che al primo errore sei fuori.

Comunque ho cancellato il termine, anzi ho cambiato proprio tutto il paragrafo del mio testo e mi guardo bene dal pronunciare quella parola. Però così facendo non si limita la libertà degli individui? Davvero si arriva a pensare che chiamando un bisessuale bisex gli sta dando di persona che si dalle agli accoppiamenti a tre? Ma credo sia difficile se chi, come me, ignora questa cosa. Alla fine ci tendo solo a dire questo…

Alla prossima!

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Mai pensare di aver scritto il capolavoro del secolo!

Nuovamente pronta a raccontarvi il mio percorso di aspirante scrittrice 🙂

Siamo nel mese di dicembre, Natale si avvicina e il mio lato Grinch prende sempre più spazio e so bene che tra non molto si impossesserà di me fino a quando le feste non saranno un lontano ricordo. Ma per adesso cercherò di dare un minimo di spirito natalizio sebbene il mio massimo resti questo.

Senza badare troppo al mio acido mode oggi voglio affrontare con vuoi un discorso un pochino spinoso… l’ego. Ohhh gli scrittor*, nessuno escluso, sono immuni dal credere di aver scritto un capolavoro assoluto della letteratura. Certo credere in se stessi è la prima cosa da fare quando ti metti in vetrina, se non altro aiuta quando piovo critiche pesanti da tutte le parti, ma spesso si esagera senza dare spazio a quella vocina che sussurra: anche meno tesoro in fondo non è che sei arrivat* su tutte le televisioni.

Su questo bisogna dire che sono una ben piantata a terra, quando mando qualcosa alle mie beta penso sempre che ho scritto uno ciofeca di libro quindi figuriamoci quando lo pubblico. Preciso che questo non vuol dire credere poco in quello che ho fatto ma evitarmi rovinose disillusioni, considerando quanto poco sono conosciuta e letta forse forse la strada è quella giusta.

Eppure invidio tantissimo chi difende a suon di post e contro post il proprio lavoro, anche quando oggettivamente non è difendibile… si, raga non è che sono acida ma spesso e volentieri molti libri andrebbero proprio non pubblicati e posso capire i gusti ma quando è pessimo è pessimo. Purtroppo ultimamente c’è una strana tendenza in rete: più se ne parla in negativo meglio è. Qui resto davvero basita, perché ci troviamo in uno di quei dannati meccanismi dei social dove si creano sostenitori e detrattori e chi non sa dove stare allora segue per fatti suoi la vicenda senza esporsi. Oppure esponendosi in modo abbastanza neutrale.

Nonostante la mia disperazione di non comprendere certi meccanismi credo che alla fine l’umiltà serva, un po’ come tutto nella vita, e restare con i piedi per terra sia il modo migliore per migliorarsi e raggiungere un risultato soddisfacente. Si sono della vecchia scuola che non si smette mai di imparare, se mi fossi fermata al mio primo romanzo, senza comprendere cosa avessi sbagliato, non avrei pubblicato con una CE nuovamente eppure ora sono ferma perché ancora non ho capito cosa manca per farmi apprezzare dal lettore.

Ho detto la mia come al solito ora aspetto la vostra…

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La musica? Il must have che non passa mai di moda per uno scrittor*

Eccomi per un nuovo articolo sulla complicata vita di una scrittrice sconosciuta come me, ma credo che un po’ sia uguale per tutti gli scrittor* anche quelli più conosciuti e acclamati. Tutti noi passiamo dai momenti di esaltazione alla disperazione più nera nel giro di una manciata di parole, soffriamo di deliri da visioni e assenteismo mentale quando siamo in pieno flusso creativo. Camminiamo con un notebook e penna perché si sa che l’ispirazione è infame, ti viene a bussare sempre quando stai facendo altro, ridiamo e piangiamo a seconda delle scene che stiamo scrivendo e siamo nervosi quando il nostro testo è in valutazione. Insomma una vitaccia come mi ha detto una persona: se il tuo hobby è scrivere allora hai sbagliato hobby, la quoto al milleXmille.

Ma come i migliori fashion victim anche nella vita di uno scrittor* c’è qualcosa che non passa mai di moda… la musica. La musica è stata la mia salvezza in questo profondo blocco che davvero mi stava facendo mollare, forse sarebbe stato meglio ma mi dispiace questa storia la volevo scrivere. Una storia che si è praticamente scritta da sola senza che io facessi il minimo sforzo, salvo per qualche capitolo ostico, anche se ancora non ho finito. Si, stavolta mi sono fatta la scaletta ma ho saltato tutta la parte di informazioni, sopralluogo e descrizioni praticamente ho soltanto scritto una storia di tormenti e amore senza approfondire cose che DEVONO essere approfondite. Lo so ma quella canzone ha fatto partire talmente tanti flash nella mia mente, a forza di ascoltarla, che avevo paura di perdere i personaggi se mi fossi focalizzata sul resto. Ho perso il conto di quante volte l’ho sentita, però non vi dirò quale canzone è, altrimenti poi mi gioco una ipotetica fase di marketing se riesco a pubblicarlo.

Certo i cantanti sanno davvero fare miracoli con la musica, perché a differenza di un testo ti coglie quando sei completamente impreparato e ti entra in testa senza più uscirne. Anche le canzoni inglese (io non sono una cima) che non capisci pienamente qualcosa scatta nella tua testa e si apre come un mondo. Quel mix di note e parole è un toccasana in grado di spalancare porte chiuse, sentimenti sopiti, voglia di ridere o piangere forse è per questo che ho sempre una playlist per miei romanzi. Che cresce insieme al romanzo e dopo diventa una parte di esso.

C’è un bellissimo film che ti fa comprendere quanto è bella la musica, dove le note ti entrano dentro insieme alla storia dei personaggi.. La musica è intorno a noi basta soltanto saper ascoltare.

Voi avete una canzone del cuore? Fatemi scoprire le vostre playlist 😉

Alla prossima

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Quando è più facile abbattere il carboidrato che il blocco dello scrittore

Che si faccia giubilo e festa per il mio ritorno a postare un articolo sul blog… va bene fate almeno finta di essere contenti del mio ritorno. Mi sono presa una bella pausa per andarmi a divertire, non è una battuta mi sono andata proprio a svagare andate sul mio IG se non mi credete c’è il mio bellissimo video fatto sulla ruota panoramica.

Ma bando alle ciance di quanto mi sia divertita ad andare sulle giostre, il che è vero mi sono fatta anche più di un giro su quelle dove mi scompisciavo di più dalle risate, parliamo di cose molto più importanti e interessanti.

No, non riprenderò nuovamente l’argomento blocco dello scrittore.

No, non è mia intenzione aprire una rubrica più sani più belli.

No, non mi interessa neanche fare un sondaggio di quanti carboidrati mangiante.

Vi chiederete: ma allora che vuoi?

Rendervi partecipe di una cosa che credo molti stavano aspettando: HO RIPRESO A SCRIVERE!

Ora che ho fatto scoppiare la bomba vi spiego anche il perché del titolo di questo articolo. In parole povere che sono bravissima a evitare i carboidrati ma pessima nell’uscire dal vischioso groviglio del blocco dello scrittore.

Non è che mi è arrivata l’idea e puff magia il testo si è scritto, le idee non sono mai mancate ma mancavano altre cose: voglia di scrivere, di affrontare determinati stati d’animo, pigrizia di mettermi al pc e battere sui tasti, zero voglia di fare ricerche. Fondamentalmente credo sia dipeso da un pessimistico stato d’ansia e voglia di farla finita con lo scrivere dovuto a tanti fattori (andate a riprendere i vecchi articoli) ma soprattutto dal pensiero constante che qualunque cosa avessi scritto sarebbe stato l’ennesimo flop.

Questa potrebbe essere la mia diapositiva mentre affrontavo il mio nemico giurato a viso aperto restandone sempre sconfitta, ma ringraziando (la ruota panoramica sopra) una canzone (mai amata quell’artista ma ho comprato il singolo perché so meritava) i due protagonisti che mi frullano in testa da un po’ hanno trovato la giusta collocazione, così come l’ambientazione che ho in testa da tre anni. Insomma in una settimana ho buttato giù le prime 20mila parole e siamo sono a un terzo di quello che ho in mente.

Certo non posso sapere se riuscirò a finirlo o se verrà pubblicato, non sono così ottimista di come andrà a finire anche perché mi sono stancate delle aspettative, tanto lo so che nelle migliori delle ipotesi finirò come al solito gasata al massimo per poi osservare sconsolata…

Alla prossima

Ah se siete interessati ho aggiornato la mia storia su Wattpad, Lacrime D’Arpa.

https://www.wattpad.com/748888206-lacrime-d%27arpa-note-tra-le-dune-di-sabbia-prologo

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Polemica e vittimismo mix vincente!

Lo so, lo so, lo so che nel precedente articolo avevo detto che avremmo parlato di tutt’altro ma francamente quando te li tirano… te li tirano.

Chi mi conosce sui social sa che di rado, quasi mai, cado nelle polemiche spicciole soprattutto quando comprendo che è VOLUTA solo per arrivare a uno scopo: nel bene e nel male purché se ne parli. Francamente sono per l’indifferenza totale perché c’è una buona percentuale che alla fine chi l’ha scatenata arrivi al suo scopo, in questo caso vendere il proprio libro. Sono forse di parte ma credo che un autor* debba vendere il suo prodotto e lasciar parlare ciò che scrive , non inscenare certe pagliacciate.

Chi è nell’ambiente sa bene che alla fine si punta lì, a mettere su un bel business incentrato su vittima e carnefice. Che poi diciamola tutta ormai è facile intuirlo, per questo spesso mi chiedo perché chi è dalla parte della ragione (si, la parte della ragione c’è) alla fine viene visto come il cattivo di turno. Raga ma la verità va accettata, non è che in nome del politicamente corretto non vi si può dire più nulla soprattutto quando raggirate le persone, che poi continuano a credervi ma questa è una loro scelta. Davvero pensate che il mondo del web resti in silenzio quando sparate simili cazzate a oltranza? Andiamo non vi crede nessuno che eravate in buona fede, perché lo sapevate dove si andava a finire.

Davvero come si fa a credere una persona che si sputtana da sola e prende in giro, questo è uno dei misteri della mente umana che non riuscirò mai a comprendere. Certo una lancia a favore della scrittrice la spezzo: ha scritto un libro mediocre cavalcando l’onda dell’erotico (che attizza sempre) e di un paese attualmente sotto i riflettori (non faccio il nome), ma che vi frega di questo. Cioè se ti capita di comprarlo gli metti una stella e via, invece del parlare per sputtanarla in ogni modo facendole in questo modo pubblicità gratuita. Inoltre in questo modo la “vittimeria” è servita su un piatto d’argento così come la vendita che la fa salire in classifica.

Io sono una scrittrice mediocre, non venderei un libro nemmeno se mettessi su una sceneggiata napoletana (sono napoletana quindi zero offese) perché io non sono un genio del marketing. Non riuscire a reggere quella pressione, a fingere, a ingegnarmi per mantenere il personaggio… davvero non mi appartiene, preferisco essere letta perché una persona vuole leggermi e non solo per il chiacchiericcio su di me sui social o per sputtanamenti vari in giro. Ma una cosa è sicura io 100copie non le ho vendute in un anno, figuriamoci in meno di 2ore, qui tanto di capello a questa persona che mira a prendersi il podio della Ferragni.

In conclusione ammetto di aver provato invidia leggendo i commenti sotto i post di questa scrittrice, perché per quanto le remassero contro ogni cosa postata arrivava ad avere tantissimi like e commenti, non solo di insulti. Segno che evidentemente qualcuno in lei ha visto qualcosa e ha deciso di sostenerla… tanto di capello per la capacità di mettere su una simile polemica, azzeccando i tempi giusti e utilizzando i sistemi migliori di comunicazione.

Riguardo a me invece la mia più grande gloria sarà ancora sentirmi dire: hai mai letto un libro di Annina R?

Alla prossima XD

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Quando il blocco ti prende e non ti molla più!

Oggi ho trovato un po’ di tempo per aggiornare il blog, sono stata impegnata con le pulizie autunnali. Francamente avrei preferito scrivere dieci articoli che quello che ho fatto da stamattina, ma si sa la vita non va mai secondo le aspettative.

Comunque oggi voglio sfogarmi un po’ su un argomento che mi tocca da vicino: il blocco dello scrittore. Ragazzi credetemi non c’è nulla di più infame nella vita dello scrittore di voler scrivere ma di non riuscirci. Perché, almeno soggettivamente parlando, le idee ci sono così come i personaggi ma quando sono a tu per tu con il foglio bianco è come se il cervello andasse in modalità caricamento, senza connessione! Hai voglia a riavviare quando non va non va.

Con tutta la buona volontà di voler superare il momento di crisi dopo un po’ alzo bandiera bianca e faccio altro. Anche perché sforzarsi di scrivere lo trovo sbagliato, in primis un attento lettore lo nota che non c’è anima nelle parole, ma soprattutto gli arriva la forzatura dello scrittore per mettere insieme la storia e pubblicarla. Essendo prima di tutto una lettrice non mi piacerebbe leggere un lavoro “forzato” fatto male e senza “anima”, perché vero che le storie sono per la maggiore inventate ma comunque qualcosa dello scrittore c’è sempre… ecco nei miei scritti ultimamente sentite quanto me sono sforza per metterli insieme. Che poi sforzo per sforzo fanno pure ca***e.

Purtroppo non c’è un rimedio, alla fine bisogna aspettare che passi ma più passa il tempo meno considerazione si ha da parte del lettore. Attenzione non è una critica al lettore! La vastità del panorama degli scrittori è grande, ogni giorno escono libri su libri che spesso non sai neanche dove guardare. Da scrittrice non conosciuta è ovvio che il mio nome, se non pubblico, verrà presto dimenticato e quindi si entra in circolo vizioso dove poi ti chiedi se il gioco vale la candela. Attualmente forse la mia candela si è consumata e quindi farei bene a smettere.

Alla fine non so se riuscirò a scrivere di nuovo qualcosa in cui sento davvero di aver dato tutta me stessa, come i libri che ho pubblicato, me lo auguro. Può essere che domani mi arriva di nuovo l’ispirazione per riempire il foglio bianco….

Direi che è tutto, la prossima settimana parliamo di un’altra grande polemica sui social: * si * no?

Alla prossima, se vi va lasciatemi un commento:)

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Amore e Odio… Editor, Beta reader e Proofreading!

Settimanuccia pesante, tanto quanto la quantità d’acqua piovuta dal cielo in questi giorni… almeno dalle mie parti.

Sia ben chiaro non sono meteoropatica al massimo “stagionatica”, no non è che più stagiono e divento buona(come taluni formaggi) ma con l’apprestarsi dell’autunno andrei volentieri in letargo come gli orsi.

Oggi parliamo di due figure mitologiche di cui ogni scrittore ha bisogno. Si anche i migliori hanno un editor di fiducia e più di un beta reader di riferimento, senza proprio uno scrittore non può vivere. Chi si affaccia al mondo della pubblicazione non segua il mio percorso, non avevo nessuno dei due, ma si cerchi prima di tutto qualche beta reader disposto a leggere quello che scrivete allo stato brado e un editor che faccia risaltare il vostro lavoro.

Nella mia esperienza di pubblicazione, ovvero acquisto da parte del lettore, ho sempre messo da parte i soldi per pagarmi un editor (si pagano e vanno pagati per il tempo che dedicano al romanzo) lesinando su cover e altro, proprio perché la figura de m***a di sentirmi dire che il libro era pieno zeppo di errori me la sono voluta risparmiare.

Il mio percorso di autore non è stato per nulla facile, spesso mi sono trovata in situazioni spiacevoli a causa della mia “ignoranza” in materia, devo dire che mani amiche ne ho avute poche però sono stata fortunata quando ho dovuto scegliere un editor. Mi sono trovata subito perché non me le manda a dire ma me le dice, ogni volta è riuscita a farmi vedere le pecche esaltando il mio lavoro e oggi tremo al pensiero di perderla, perché ho paura di non trovare lo stesso feeling che ho con lei.

Altro discorso per la pubblicazione con la CE ma devo dire che anche qui sono stata molto fortunata, le due persone che mi hanno seguito per Il Ponte delle Danze Macabre sono state fantastiche una collaborazione a 360° perfetta e che mi ha insegnato tanto. Che poi gli editor mettendoti davanti gli errori ti insegnano tantissimo quindi li si può solo ringraziare.

Spesso sento dire che sono troppo costosi ed è difficile permetterseli, allora non pubblicate. Anche se siete delle cime in italiano non serve, un romanzo è un’altra storia e ha bisogno di essere seguito da persone competenti altrimenti poi non lamentatevi delle recezioni negative.

Altro discorso le beta reader, persone che leggono forte e che grazie al loro aiuto posso farvi vedere le pecche che magari noi scrittori non riusciamo a scorgere. Io sono stata fortunata anche qui, grazie al mio ultimo romanzo ho incontrato questa donna fenomenale che mi legge anche quando le mando roba indecente. Qui il confronto è più rilassato rispetto a quello con un editor, quindi diventa anche divertente specialmente vedere come i personaggi arrivano o se la storia è imprevedibile o troppo prevedibile.

Proofreading ammetto che, essendo una zappa in inglese, ci ho messo un po’ a capire il ruolo di questa figura in campo editoriale. Il beta reader è quello che viene prima di tutti perché legge il romanzo e vi da dei consigli per migliorare la trama, l’editor arriva dopo e qui abbiamo un lavoro di struttura, grammatica e composizione delle frasi a 360° dove ogni minima cosa viene vivisezionata, alla fine arriva il correttore di bozza ovvero correzione di errori grammaticali, sintattici, ortografici e di formattazione.

Guardo il mio percorso agli inizi mi sentivo parecchio sola in questa giungla di scrittori, c’era anche una sorta d’invidia nel vedere come gli altri si supportavano tra loro ma oggi ho anch’io quelle figure di riferimento che rendono il mio percorso meno solitario. Persone che mi danno una grande sicurezza, almeno sotto alcuni aspetti, di non aver messo sul mercato un prodotto scadente (poi trama e resto sono soggettivi).

Quindi prima di decidere di pubblicare un libro trovatevi dei beta reader, un editor e un proofreading, non arrendetevi se magari non arriva subito la persona giusta, perché se da un lato li odierete in quando vi mettono davanti ai vostri limiti ed errori dall’altro li amerete follemente perché esalteranno il vostro lavoro.

Direi che è tutto posso ritirarmi nel mio angolino nella speranza di scrivere qualcosa di buono!

Prossima settimana vi voglio parlare del temuto blocco dello scrittore!

Alla prossima^^

come sempre se avete voglia lasciatemi un commento 😉

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Politicamente corretto? No, grazie!

Lo so il titolo può essere forviante, soprattutto in questo periodo storico in cui le parole vanno misurate on evitare di offendere… ma trovo che sia altamente sfiancante, specialmente per chi scrive libri.

Io sono una degli anni ’80. Gli anni delle commedie “spinte”, delle serie tv, dei cartoni animati e dei comici che non avevano “peli” sulla lingua, per dirla in modo generale. Certo ho una mia opinione su quello che è decente o educativo con quello che invece non lo è ma qui non siamo parlando di questo, perché spesso mi sono imbattuta in persone che stavano così attente a quello che dicono però in quanto a educazione lasciavano parecchio a desiderare.

La prima volta che ho sentito parlare del famoso “politicamente corretto” è stato nella serie cult Sex&thecity, lo so so na poraccia in questo ma conosco la serietv a memoria, proprio Carrie in uno dei suo articoli ne parla e dall’ora mi sono interessata a questo “fenomeno” (?), non credo sia il temine giusto ma lasciatemelo passare, e l’ho visto crescere negli anni anche con l’avvento dei social dove sempre più spesso spunta fuori come un fungo quando fa comodo.

Premesso che credo che mettere un freno ci sta, misurare le parole è una cosa che va fatta a prescindere visto che nell’era digitale il contatto face to face è venuto a mancare, l’unico modo per non cadere in stupide polemiche e proprio fare attenzione al modo di scrivere ma tutto questo cosa c’entra con libri e film?

Partiamo dall’esempio più semplice: ho scritto un libro fantasy, per ora ci sono solo tre novelle in circolazione, in queste novelle descrivo la situazione di questo mondo inventato. Ovviamente un popolo è trattato in maniera più “fredda” rispetto a un altro perché la storia va così, cioè se dico che i tedeschi sono stati dei bastardi(non trascendo coi termini) durante la seconda guerra mondiale non è che sto dicendo che sono bastardi a priori in tutto quello che hanno fatto. Ma per molti sto sbagliato perché in una sola frase sto bistrattando un popolo e tutti quei figli che non hanno genitori. Ora io non mi metto sul piedistallo del sapere ma io questo lo vedo come un travisare la frase, partendo da un semplice modo di esprimersi, magari colorito, per arrivare a cose che non mi sono neanche passate per l’anticamera del cervello. Ritornando al mio libro i popoli sono tutti inventanti, quindi ovvio che nu se può offendere nessuno ma la mia editor mi disse che così sembrava che io stessi bistrattando un popolo urtando così la sensibilità di chi avrebbe letto la storia. O_O ma se il popolo non esiste chi si deve sentire bistrattato? Quelli che abitano al nord perché questo popolo vive a nord di un modo inventato?

Abbiate pietà magari sarò ignorante ma io lo trovo assurdo, così come sentirmi dire che chiamare un mio personaggio sfregiato (perché ha una cicatrice sul mento) significa trattarlo con inferiorità per una menomazione. Ora, almeno che non ci sia un rapporto tale di amicizia (come nel romanzo citato), non mi sognerei mai di chiamare qualcuno sfregiato ma questo non è essere politicamente corretto questo è sapersi comportare con educazione. Non credo che il lettore non sappia distinguere le due cose, amico che può esserci confidenza contro persona sconosciuta.

Potrei andare avanti all’infinto a scrivervi esempi ma non servono, da pseudoscrittrice ogni volta che leggo di politicamente corretto da usare nei libri mi sento come se qualcuno mi stesse tappando le ali. Perché è ovvio che si deve usare un linguaggio giusto ma non si hanno tre lettori che magari conosco, ma ovviamente speri che il tuo libro venga letto da tante persone e non è che posso pensare a tutt* loro cosa le può ferire. Posso stare attenta a toccare argomenti sensibili. Posso mettere diciture e pubblicare il libro in modo che chi può sentirsi toccato non lo legga ma non posso camminare sui carboni ardenti perché allora non ha senso scrivere.

Ci sono libri famosi che mi hanno fatto storcere il naso, provocato sensazioni spiacevoli e alcuni ricordi che avrei preferito dimenticare, l’autore non mi ha puntato una pistola per leggerli ho scelto io di andare avanti, di finirli o cestinarli e li ho pagati senza restituire perché sono fermamente convita che il politicamente corretto nei libri non può funzionare.

Credo di aver detto abbastanza la mia sull’argomento, so che mi attirerò parecchie critiche ma non ho mai nascosto il mio pensiero a riguardo. La società è un conto, sensibilizzare attraverso i libri un altro, saper usare un linguaggio un altro e il politicamente corretto un altro ancora. La linea spesso è sottile e a volte non si distingue neanche ma c’è basta vederla e metterla nei punti giusti, anche in un libro.

Alla prossima^^ l’argomento sarà: beta reader ed editor!

Ovviamente lasciate un messaggio se viva, oppure mi trovate sui miei profili social per un confronto privato se non avete voglia di rispondere qui. 🙂

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Invidia o semplice opinione?

Hola

Non sono sparita ma solo invasa da mille impegni e “problemi”. In questa settimana più volte ho provato ad accendere il pc la sera per scrivere sul blog ma è stato solo un pensiero passeggero, ammetto di essere fuori fase creativa, d’ispirazione ed emotivamente mi sento una nullità. So periodi che capitano, il mio dura da un po’ ma sto provando ad andare avanti.

Quindi rullo di tamburi… affrontiamo il più gande dilemma che affligge la maggior parte di noi che bazzica sui social: quando si parla d’invidia(che poi ci sono molte varianti di significato per questa parola, secondo la mia opinione) o quando si parla semplicemente di opinioni.

Regola comune che la così chiamata “pecora nera”, quella che si distingue dal “branco” non per colore ma per idee, è automaticamente invidiosa per questo va contro la corrente di pensiero della maggior parte dei commentatori di un determinato post. Conosciamo come funzionano i social, non sto parlando dei leoni da tastiera, quando sei quella che la pensa diversamente o che non fai “branco” di solito hai problemi di invidia, sei una che sparla alle spalle, un st****a psicopatica. Forse perché è più facile pensarla in questo modo che affrontare una semplice opinione divers* (che non ci rende dei probabili assassini) o di non essere “omologati” dalla massa. Credo che al giorno d’oggi sia più difficile rapportarsi con una persona dall’opinione diversa perché fondamentalmente è diventato impossibile parlare, ogni volta è come camminare sulle uova stai lì a scrivere e riscrivere una risposta sperando di non aver sbagliato termini. Si sto nominando anche lui: il politicamente corretto, che credo proprio sarà il prossimo argomento che affronterò nel blog.

Riflettiamoci un attimo: una persona di sua spontanea volontà pubblica un post pubblico di un estratto del romanzo in stesura oppure già uscito, ora se io lo leggo e sono una delle poche che le fa notare che magari potrebbe essere migliorato o che l’argomento va trattato con più tatto… non sto dicendo che fa sch**o ma semplicemente le sto dando la mia opinione. Che poi se fate post pubblici e chiede l’amicizia a chiunque dovete aspettarvelo che su 5mila amici uno non vi scuoricinerà alla follia per ogni cosa che postate, cioè scendente dalla giostra che tutti vi ameranno o sviolineranno sui social. Imparate anche a sentire cosa ha da dire la voce fuori dal coro, quando ovviamente non sono insulti, perché poi leggere di ogni due per tre che siamo fatti così, voglio divertimi così o altro è una parata di culo esagerata. Proprio perché ognuno è fatto in un modo basta parlare civilmente oppure ignorare che oggi va tanto di moda.

Magari vi starete chiedendo: ma ti senti presa in causa? Lo so che non ve lo state chiedendo ma mi faccio la domanda perché voglio dare la risposta. NI. Nel senso che io sono sempre una voce fuori dal coro, di rado posso dire di avere un opinione uguale a quella di un’altra persona. Inoltre il più delle volte sono talmente schiva che molti pensano chissà in quale magagne sia coinvolta o sparlamenti generali, quando spesso non so mai niente di quello che succede sui social. Però una cosa è sicura, le volte che provo invidia sono in modo positivo. Gioire per i successi di qualun* e invidiarl* per quello senza mandargli nessun anatema o sparlandogli alle spalle credo sia un atteggiamento giusto per creare amicizie, ovviamente non sono una santa e se devo dire la mia la dico però è sempre face to face e mai alle spalle. ^^

Ora voglio sapere cosa ne pensate sull’argomento, perché credo che ognun* di noi si sia trovato in una situazione di dire la sua per poi essere etichettato come invidios*!

Alla prossima con il politicamente corretto 🙂

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Perché il lettore ha sempre ragione?

Ohh oggi andiamo di un argomento che mi riguarda, si perché io sono prima di tutto una lettrice, le temute recensioni o stelline.

Il cliente ha sempre ragione, ma anche no! Il lettore ha sempre ragione, ma anche no! L’autor* ha sempre ragione, ma anche no!

Le tre, ma anche più, opzioni ci stanno tutte in quanto purtroppo si viaggia sempre sul filo del rasoio… le opinioni vanno rispettate, nessuno ti ha detto di metterti in vetrina, se pubblichi sono libero di dire quello che voglio, ho speso i miei soldi quindi se fa schifo te lo dico. Insomma abbiamo una vasta scelta di frasi, quasi identiche, che vengono lasciate sotto al post di un autor*, perché qui parliamo di libri, che lamenta una recensione o un valutazione negativa.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra… la pietra me la metto in tasca in quanto anch’io non sono senza macchia, al contrario. Sebbene provi sempre a farmele scivolare addosso ci sono “dettagli” che fanno saltare i nervi anche a me. Si oggi mi metto nei panni dell’autor* che è in me, da qualche parte, perché come lettrice ho smesso di recensire dopo essere stata derisa. Ovviamente non sono immune da recensioni, valutazioni, negative anche se non sono per mi fortuna una collezionista seriale… ritorniamo al discorso: ma perché anche tu scrivi? Non mi conosce nessuno.

Posso fare due esempi negativi: Profumo di stella una valutazione a due stelle che poi dopo un anno è diventata uno. Il ponte delle danze macabre una faccina ridente che sottolineava quanto avesse trovato ridicolo un passaggio del romanzo.

Ora non è tanto che dopo un anno ti ricordi del mio romanzo e mi togli una stella, si vede che a distanza di tempo ti fa ancora ca***e e questo vuol dire che, nel male, ti è rimasto impresso ma mettere una faccina ridente a mo’ di presa per il c**o è un altro paio di maniche. Perché la recensione di per sé poteva essere accettata, anche se non positiva, ma il rimarcare e andare sullo sfottò questo è fare polemica. Una polemica che io ovviamente non ho colto in quanto cerco sempre di stare buona altrimenti non arrivano più recensioni e questo è tutto a svantaggio di noi autor* però… però… mi chiedo sempre a che provò “provocare” (si perché il concetto era espresso poteva anche farne a meno, quindi per me è provocazione) una mia reazione?

Qui potrei toccare tremila tasti perché poi uno che non cede al botta ma risposta inizia a farsi mille seghe mentali. Le mie variavano dal voleva che rispondessi per dire quanto il romanzo è ridicolo, un botta e risposta atto solo a screditare con la classica frase… insomma tutto il cucuzzaro che comunque non ha trovato risposta nonostante il mio post sul profilo facebook, per la serie non funziona mai niente con me.

Alla fine la mia domanda resta sempre tale: perché il lettore ha sempre ragione?

Davvero mi piacerebbe leggere qualche parere perché io da lettrice non sempre mi sono trovata dalla parte della ragione eppure TUTTI pensano che in quanto pagante possono dire ciò che più gli piace, una cosa che al tempo dei social non o sempre a fin di bene. Spesso qualcuno ci sta sulle scatole e quindi screditalo per il gusto di farlo è un attimo, specie se quello che fa lo sta facendo bene. (non iniziate con le frasi… naaa dai stanno a pensà a te, ne ho lette di cotte e di crude sull’argomento) Se devo dare la mia risposta è NO, perché ognuno deve esprimere la sua opinione per carità, ma scegliere le giuste parole e soprattutto non stare nel mood: posso dire quello che mi pare perché ho pagato.

Con questo finale mi allaccio all’argomento del prossimo articolo: invidia o solo opinione?

Ovviamente lasciatemi il vostro pensiero, che fa sempre piacere ^^

Ultima cosa ho aggiornato il mio romanzo free Lacrime d’Arpa vi lascio il link di #wattpad 🙂

https://www.wattpad.com/748888206-lacrime-d%27arpa-note-tra-le-dune-di-sabbia-prologo

Alla prossima^^

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La sottile linea che divide l’erotico dal porno!

Impazza la polemica ancora sui social ma oggi tocco un altro argomento, si perché la polemica tira ma dopo un po’ stanca soprattutto quando capisci che un* un pochino ci marcia.

Oggi ho voglia di parlare di un tema bollente, non mi riferisco alle temperature ancora alte di questi giorni, che davvero mi ha tenuto incollata su alcune discussioni… erotico o porno? Ovviamente parliamo di generi letterari, non di film anche perché non c’è molto da dire, che spesso si confondono tra loro nella marea di libri che vengono sfornati ogni giorno. Precisiamo che avete d’avanti un soggetto che è arrivato a pagina 20 di 50 sfumature di grigio, libro regalato da un’amica che lo spacciava come capolavoro del secolo, e ha poi cestinato il best-seller per noia mortale anche perché ho letto libri sull’argomento mooooolto più belli. Quindi proprio a digiuno sull’argomento non sono. Detto questo spesso sento dire: l’erotico è la fantasia spinta che ognuno di noi nasconde, in linea di principio come concetto può starci. Ma sento anche affermare: l’eroico è sporco, violento, volgare… insomma tutto il cucuzzaro ma qui come concetto non lo trovo proprio esatto.

La linea è sottile, ammetto anche che riuscire a stare in determinati confini è difficile ma l’erotico non può essere porno! L’erotismo è un’arte sottile che racchiude sensualità, sesso, desiderio e piacere non un insieme di strombazzate animalesche che alla fine non sono neanche piacevoli da leggere. Dovrei sottolineare che questo è un mio pensiero, ognuno ha una sua visione, ma mi dispiace credo di essere abbastanza obbiettiva nella mia personale visione della cosa. Possediamo tutti una, o più, fantasie spinte ma non credo che qualcuno di noi trovi eccitante una copula tra due “animali”, un atto volto la maggior parte dei casi per figliare, ecco ho letto degli estratti di romanzi che mi hanno ricordato un documentario sui leoni. Parole sporche a parte il resto mi ha ricordato proprio il “rapporto” tra leone e leonessa…. talmente eccitante da non farmi acquistare il libro. Cioè poteva anche essere scambiato con un porno di bassa lega, perché anche lì la scelta è difficile, invece di un romanzo erotico.

Sono belli i libri erotici, non sto criticando o attaccando il genere, io stessa nel Il Ponte delle Danze Macabre, edito Triskell Edizione, tratto di temi forti (che poi alcune lettrici mi hanno detto che non è così erotico) Edward sottomette alla sua volontà Andreas e lo piega alle sue perversioni. Ci sono alcune scene in cui ho abbondato di terminologia “forte” credevo così di dare un maggiore impatto alla scena… ringrazio ancora l’editor che ha curato il mio libro, li ha cancellati tutti portandomi a usare una terminologia più sottile. Rileggendo il prima e il dopo è stato illuminante… prima non era erotico era solo volgare mentre dopo lo era.

Come sempre ognuno è libero di esprimersi come meglio crede ma non credo che nessuno nella sua fantasia, anche di sottomissione, voglia essere etichettata come giumenta da monta… pensateci.

Alla prossima 🙂

Come sempre se vi va lasciatemi un commento, la vostra opinione è sempre gradita.

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Tira più una polemica che un pelo di… (meglio che mi censuro)

Ehhh ma come mai un titolone del genere?

Lo so da non amante delle polemiche vi chiederete come mai ora le tiri in mezzo, ehhh ragazz* devo farlo perché è argomento del giorno sui social! Che argomento poi meglio dire routine, molto più appropriato.

Comunque sono del parere che ogni tanto una deve buttarsi nella mischia male che vada se arrivano insulti so esperienze! 🙂

Partiamo dal principio: in questi giorni impazzano alcune, succulente, polemiche sui social, ed è vero che di solito mi tiro fuori ma quando il richiamo diventa troppo forte è impossibile restare indifferente. Non è che leggo polemiche così… non scherziamo qui non troverete politica, ricette, animali….

Ovviamente le polemiche riguardano scrittori, aspiranti tali, possibili nuovi autori di bestseller, beata autostima e chi la possiede così sproporzionata… serve, serve la convinzione di aver in mano una scala reali, un poker d’assi anche se stiamo solo bluffando è così che si vince a carte nella maggior parte dei casi. Ma veniamo al succo, succulento, del motivo per cui ho dato questo titolo e ho deciso di parlare di polemiche.

Non è tanto l’ego, perché in fondo è buono pensare positivo. Non è tanto che in meno di tre giorni hai più like di tanti autori conosciuti. Non è tanto quello che sta scrivendo, scriverà, ecc. Ma quello che quest* aspirant* autor* è riuscita a fare, per me, in questi giorni è sapersi vendere attraverso la polemica.

Ohh buttiamo giù le maschere, nel bene e nel male purché se ne parli e cavolo se se ne parla sui social con schieramenti e post strappalacrime da arrivare a farti chiedere: ma è tutto vero o stai alimentando ancora di più il tuo marketing? Si parlo di markerting, quando uscirà questo fantomatico romanzo lo acquisteranno ammiratori e detrattori solo per dire la loro e questo significa che, indipendentemente dal prodotto, venderà copie su copie e quindi per me ha vinto su tutto. Diciamolo senza invidia e ipocrisia, voluto o no è stat* un genio.

Insomma crei uno pseudonimo, non si sa chi tu sia (parte la caccia perché questo è prassi), chiedi l’amicizia a chiunque e fai una serie di post interessanti che stai scrivendo un romanzo. Fin qui niente di anormale. In poco meno di qualche giorno sei bombardat* di mille richieste, messaggi e commenti, ha scaldato la massa incuriosito chiunque e quindi è ora di sganciare la bomba… l’estratto super hot. Qui non mi pronuncio, non per quieto vivere ma perché davvero non c’è nulla che si può dire… spero che alle spalle abbia un bravo editor.

L’estratto della discordia, perché tutto nasce proprio da queste poche righe di pura poesia erotica, fa storcere il naso ai più (si anche a me) e così ha inizio un escalation di post su svariate bacheche anche da parte di altri autor* con botta e risposta. Commenti da parte di lettori che il più delle volte parlano di invidia, di andare avanti senza curarsi di nessuno. Volete sapere come la penso? Ecco servito il bum di vendite.

Ora non so quanto voluto o non voluto perché non posso giudicare in quanto non conosco la persona, ma è pura opinione solo in base a quello che ho letto, ma per me vince a mani basse. Ha saputo vendere la sua storia ancora in stesura, tanto di capello.

Altra storia altro post, altro aspirant* scrittor* che purtroppo avrebbe voluto seguire le orme ma purtroppo non ha avuto la stessa risonanza nell’etere. Mi spiace usare la polemica per fare marketing è un’arte subdola e sottile, il più delle volte si ritorce contro.

Cosa ho imparato in questi giorni? Che ho sbagliato tutto nella vita e la sagra della polemica social aiuta sempre e comunque, mentre chi sceglie altre strade di solito rimane con un pelo in mano che non tira un bel niente. 😀

Passo e chiudo, alla prossima!

Ovviamente lasciatemi un commento, dite la vostra come volete tanto con me neanche la polemica funziona XD

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Pubblicazione gratis… si, no, forse, ci penserò!

Ohhh questo argomento mi piace parecchio, non che gli altri mi fossero indigesti, semplicemente perché io ho iniziato scrivendo fanfiction e quindi con pubblicazione gratis. (Ovvio che sono gratis mica si può guadagnare su personaggi e storie che non appartengono, assolutamente no.)

Forse non tutti sanno, anche se credo che invece tutti sanno, che esistono un sacco di portali dove poter pubblicare i vostri racconti o romanzi gratis. Piattaforme che vi mettono comunque a servizio una bella quantità di storie di ogni tipo, praticamente avete solo l’imbarazzo della scelta. Io pubblico ancora fanfiction, storie e romanzi su queste piattaforme e devo dire che è sempre un bel punto d’incontro con il lettore.

Vi chiederete, ma se non lo fate lo dico lo stesso, com’è possibile che pubblichi romanzi, anche con CE, e ancora stai su piattaforme come Wattpad? La risposta è semplice: sono ancora una signora nessuno che deve farsi conoscere, seconda cosa amo scrivere le fanfiction e non per ultimo spesso anche se una storia sembra buona, quando a bocciarla è una CE e la tua editor allora perché non farla leggere al lettore così com’è? “Così com’è” ovvero senza essere stata betata (beta reader… persone che leggono e ti correggono il tuo lavoro gratis) o editata (editor persona competente che paghi per avere un lavoro pulito sotto la forma grammaticale e non solo)

Non è una buona pubblicità al cento per cento, l’errore fatale di grammatica è dietro l’angolo, ma è un modo per farmi conoscere e devo dire che comunque qualche soddisfazione la porta. Quindi per me è un si, la pubblicazione su piattaforme gratis è un ottimo modo per imparare, conoscere il lettore, farsi conoscere e come dico sempre (almeno che non siete fortunati) dovete lavorarci su ma un risultato lo si ottiene.

Vi lascio una frase tratta dal mio romanzo free, su wattpad, Lacrime d’Arpa e il link nel caso vi venga voglia di leggerlo 😉

https://www.wattpad.com/748888206-lacrime-d%27arpa-note-tra-le-dune-di-sabbia-prologo

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate su questo argomento, anzi se tra voi c’è qualcuno che pubblica potete anche inserire le vostre opere sarò felicissima di leggere. ^^

Alla prossima!

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Pubblicare… ma quando?

Ohh argomento spinoso stile spam ma che comunque mi sento di affrontare.

Parliamoci chiaro non esiste un momento perfetto in cui far uscire il tuo libro, certo una novella natalizia non la si pubblica in piena estate (ma forse potrebbe essere anche fattibile), anche perché le uscite sono fittissime sia per quanto riguarda le CE che il Self. Spesso lo tesso giorno escono tanti di quei libri da farti perdere, vero che puoi distinguerti per la storia o impattare con una cover da urlo ma sarai sempre una in mezzo a una marea (il più delle volte molto conosciut*)

Come dice il discorso è similare perché pubblicare con una CE ti da modo di avere un giorno, qualche giorno prima, una fitta pubblicità (anche di blog e recezioni in anteprima) che passato il Santo passata la festa (come si dice dalle mie parti) ovvero poi si parte con le pubblicazioni che verranno dopo di te. Io non sono una che si intende di marketing ma effettivamente se chi viene dopo di me è un autor* atteso ma chi mi si fila? Pochi, pochissimi ma soprattutto finisci presto nel dimenticatoi perché il lettore non parlerà del tuo libro (non acquisto o letto). Potrebbe sembrare un accusa alla gestione da parte delle CE… assolutamente no perché l’agenda editoriale è fitta e funziona così, crudele come cosa ma purtroppo bisogna stare alle regole del mercato.

Stessa cosa per quanto riguarda il Self, se non peggio! Perché almeno se alle spalle una CE, credetemi soprattutto nel MM è fondamentale, hai pubblicità pronta devi poi essere tu a mettere in luce una strada avviata mentre con il Self devi armarti di pazienza. Non è detto che i blog accetteranno di recensirvi o segnalare la vostra uscita, dovete mettervi nei gruppi a pubblicizzare l’uscita con la speranza di essere notati e poi c’è sempre il discorso delle tante uscite.

Troppa concorrenza. Troppo affollamento giornaliero, mensile, annuale. Troppo sconosciut*. Troppo incapac* a vendersi… la lista è lunga ma davvero avrei di cose da dire, però sembrerebbe una lunga inutile lamentela cosa che detesto. Quindi alla fine prima di pubblicare fate un bel giro per arrivare a trovare un giorno abbastanza “libero”, evitate di uscire con nomi importanti o libri attesi ma soprattutto non abbattetevi per le poche vendite. Vero che la prima cosa a cui si pensa: il mio libro fa schifo, ma molte volte bisogna solo trovare qualcuno che ha voglia di conoscere il nostro lavoro e magari parlarne sui social per farlo conoscere 🙂

Bene siamo alla solita domanda finale: voi come scegliete un autor*?Cosa vi spinge ad acquistare un libro al posto di un altro?

Fatemi sentire la vostra voce che fa sempre piacere^^ alla prossima.

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Disegnare… insomma uno ci prova!

Lo so due articolo in poco tempo è troppo per me, a mi discolpa posso dirvi che da domani sarò impegnata otre con il lavoro la palestra e quindi meno tempo per aggiornare il blog. Ma non disperate (lo so che non vi disperate lasciatemelo credere) non farò mancare la mia presenza.

Oggi, dopo aver svuotato ancora un po’ il conto in banca, per rilassarmi in vista del lunedì ho preso la matita e mi sono messa a disegnare. Ovviamente stiamo parlando di una dilettante allo sbaraglio, anche peggio direi, quindi non aspettatevi dei capolavori però ho scoperto che mi rilassa e quindi frega niente del risultato.

Proprio di questo voglio provare a parlare oggi del provare anche quando non è nelle nostre corde. Spesso ci poniamo limiti semplicemente per paura di essere poi presi per i fondelli ma sapete una frega niente, mica mi pogo come un maestro di belle arti che tutto sa e tutto capisce quindi via la paura e vai di matita.

Vi dirò questo pensiero è arrivato quando ho iniziato a scrivere Il Ponte delle Danze Macabre, quel romanzo ha in sé tutto quello che detesto nei libri e che spesso mi ha fatto storcere il naso però mi sono detta: posso scriverlo. Alla fine ci sono riuscita e ammetto che quando vedo una stellina come valutazione alzo le spalle, non si può piacere a tutti così faccio con il disegno. Non mi aspetto che qualcuno mi dica: sei bravissima perché non lo fai a pagamento. Disegnare è uno sfogo quando scrivere diventa difficile. Un antistress quando sono nervosa e inquieta, inoltre volete mettere fare spam con un disegno fatto da voi? Si, sempre tratto da personaggi che conosco perché andare di fantasia è complicato ancora per me ma sempre disegnato da me.^^^

Vi lascio il disegno fatto in questo weekand 🙂

Domanda finale: qual è il vostro antistress?

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Quanto conta lo spam ?

Spammo si. Spammo no. Spammo ni.

Si oggi voglio parlare del temutissimo nemico chiamato SPAM. Quella cosa fastidiosa che serve per vendere i tuoi libri e farti conoscere… quando ti va bene.

Diciamola tutta lo spam è fastidioso, altrimenti non avrebbero inventato caselle a posta dove farlo finire, ma vi assicuro che non lo è solo a riceverlo ma anche a farlo. Spesso mi sento proprio impacciata nel farlo perché non sai mai cosa scrivere per non essere ripetitiva. Si parla spesso, troppo, di come farsi pubblicità anzi ci sono proprio articolo su articoli che descrivono dettagliatamente come far vedere il tuo libro. Vi assicuro che anche provando a seguire le regole, ma proprio in modo meticoloso, non sono giunta a niente. Io e il Karma siamo proprio due nemici giurati, oppure ho scritto storie talmente pallose che meritano di non essere lette XD.

La parte esilarante di tutto lo spam con cui ho rotto le scatole al povero lettore, l’unico risultato utile è stato quando ho messo i miei libri gratis, un successone proprio l’unica volta in cui posso dire di aver avuto successo. Certo le cose a gratis fanno sempre gola ma non credo sia stato solo per quello, ci sarà stata sicuramente curiosità perché la promo è partita dopo poco la pubblicazione del Il Ponte delle Danze Macabre. Ma visto che le vendite del volume non sono salite c’è buona possibilità di non essere riuscita ad attirare il lettore. Si, perché mettere gratis un libro è una forma di spam non meno invasivo di mettere estratti, link, immagini, del proprio sito nei gruppi o sulla pagina Facebook e profili social, solo molto più subdolo alla fine il tuo romanzo è stato preso e prima o poi lo leggeranno.

Ma ovviamente non è tutto oro quello che luccica, anzi spesso nu ne manco il riflesso dell’acqua e sorge spontaneo: quanto funziona lo spam? Poco e niente, almeno per la sottoscritta parlo anche come lettrice, perché poi alla fine gira che ti rigira il libro è quello, le immagini quelle e non è che puoi mettere sempre estratti diversi quindi diventa automaticamente noioso sia per il lettore che per l’autore. Si, perché se qualche like arriva all’inizio dopo un po’ nu ti si fila nessuno. Altra pena alla pena che a questo punto preferisco scansarmi.

Quindi spam o non spam questo è il dilemma? Arrivando alla conclusione ho smesso di fare spam, anzi ho proprio messo una pietra sopra se non in rari casi in cui ci sono argomenti a cui mi piace rispondere ma per il resto ho detto basta. Insomma io i miei testi comunque li piazzo un po’ dovunque, soprattutto su IG, alla fine sono sempre presenti. Quindi ho deciso di fare un tipo di spam diverso magari ci vorrà più tempo per farmi conoscere ma preferisco così.

Ora la domanda a voi: vi piace lo spam? Lo trovate fastidioso? Avete mai acquistato un libro visto spammato in un gruppo?

Fatemi sentire la vostra voce che fa sempre piacere 🙂

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Fanfiction… la cura a ogni male!

Oggi mi è venuta voglia di parlarvi di una mia grande passione: anime/manga. Alzi la mano chi non ha mai letto un manga o visto un anime, io appartengo alla generazione di Bim Bum Bam e OdeonTv quando dovevi aspettare secoli per una nuova puntata (se ti andava bene che non cancellavano la programmazione). La generazione dei Cavalieri dello Zodiaco, Sailorn Moon, Slam Dunk, Inuyasha… MTV i doppiaggi migliori in italiano, Evangelion e I cieli di Escaflwone, ma così giusto per citarne due altrimenti potrei andare avanti per ore.

Certo spesso mi dico che meno Pollyanna e più Sexy&thecity mi avrebbero fatto crescere con meno la sindrome della crocerossina ma tonto alla mia età ormai ho preso il pensionamento per abbracciare un più diplomatico: non c’è nessuno stronzo che vuole cambiare. Ma togliendo questa parentesi sono felicissima di essere cresciuta a merendine e anime/cartoni animati la parte più bella della mia infanzia che praticamente ancora vive.

Ora vi chiederete come mai ho tirato fuori questo argomento, semplicemente perché scrivere fanfiction è sempre stato un tocca sana per me (anche leggerle, in rete ci sono delle storie meravigliose). Come ho già detto ultimamente scrivere mi risulta difficile, forse perché le illusioni sono crollate e ora devo fare i conti con le macerie. Un conto che si sta rilevando più salato di quello che pensassi con la conseguenza che orami non ho più il desiderio di dar vita ai miei personaggi, ma scrivere le fanfiction è tutta un’altra storia. Così, magicamente, senza fatica ieri ho ripreso la trama della mia: Uniti dal Destino, fafiction yaoi su Slam Dunk incentrata principalmente su Sakuragi e Rukawa.

Ammetto che sono felicissima di questa ripresa perché è stato proprio scrivendo fanfiction su Thorin, personaggio di Tolkien dello Hobbit, che ho pensato di poter pubblicare una storia. Light two twin souls è il libro che ho dedicato a questo splendido personaggio e a tutto quello che è riuscito a far uscire fuori da me.

Avete anche voi un manga/anime su cui vi piace leggere Fanfiction?

Andiamo non siate timidi e fatemi sapere quali sono, magari mi consigliate anche qualche bella storia da leggere.

Ahhh ultimamente mi sono data molto agli Shounen Ai, praticamente ho divorato tutti quelli con i sottotitoli in italiano e per ora il mio preferito è… Super Lovers, dal mese prossimo inizio anche il manga non vedo l’ora di avere i primi volumi tra le mani. Vi lascio alcuni disegni che ho fatto, si ci provo a disegnare come tante cose che faccio ma anche qui ho poche speranze XD

https://www.instagram.com/p/CSRlofSMjA4/

https://it-it.facebook.com/anninarpage/videos/2825860511077262/

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Ho scritto… ho provato a scrivere Annina sulla sabbia!

Eccomi qui!

Purtroppo per me mi sto godendo gli ultimi giorni di ferie. Il solo pensiero di tornare a lavoro mi atterrisce, non sono psicologicamente tarata per ricominciare con la solita vita… soprattutto con la palestra chiusa 🙁

Ma nella vita se deve faticà quindi basta lamentele! Tanto comunque mi tocca quindi non serve.

Quest’anno sono tornata al mare, dopo il mio inno d’amore per la distesa d’acqua salata (Profumo di Stella) ho come avuto un rigetto per l’elemento che più amo al mondo. Invece finalmente sono tornata a nuotare, ad ascoltare le onde e a riempirmi i polmoni con l’odore penetrante di salsedine.

Forse potrei attribuire questo mio ritorno al fatto che non voglio stare a casa, perché stare a casa vuol dire accedere il pc e stare per ore a guardare il foglio bianco. Così mi sono detta: il mare mi ha ispirato il mio primo romanzo, tornare da lui e amarlo come una volta forse potrebbe farmi tornare l’ispirazione.

Ho provato a scrivere lo pseudonimo sotto cui pubblico i romanzi ma come potete vedere da foto non mi è riuscito neanche quello. Come se ogni cosa relativa alla scrittura stesse lentamente svanendo senza che possa fare nulla, proprio come il vento che tirava sulla spiaggia non mi permetteva di scrivere sulla sabbia. Ecco mi sono sentita così impotente che a un certo punto ho cancellato io il vano tentativo.

Le sconfitte, come le vittorie, vanno accettare per poi ripartire di nuovo senza il timore di fallire ancora una volta ma credo di aver come raggiunto un limite… una sorta di raccolta punti che una volta terminata porti a casa il regalo ed è finita lì. Ecco la mia raccolta pubblicazioni forse è finita e per quanto mi sia sforzata non sono riuscita a prendere quello che volevo. Chissà se alla fine di questo periodo così strano, non ho mai avuto un blocco di scrittura così lungo, ritroverò la voglia di farlo in fondo devo solo scacciare la mia paura del foglio bianco… forse dovrei usare uno sfondo colorato per mettermi meno ansia.^^

Capita anche a voi di sentirvi mai come quelle schede di raccolte punti dove attaccare i bollini?

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Sfiga 1.0… meglio 2.0… ma che dico? Sfiga versione illimitata

Buona sera 🙂

Eccomi pimpante come un bradipo stanco costretto a camminare sotto il sole rovente per tutta la giornata, non dovrei lamentarmi per come vanno le cose al giorno d’oggi anzi dovrei gioire per questa relazione di odio/amore con il mio lavoro. Nella mia vita è tutto un camminare sulla linea sottile che divide l’amore dall’odio forse perché è talmente un labile confine che non riesco a distinguerlo
Stasera faccio una premessa, nel senso una bella postilla non nuoce mai alla salute e non fa perdere il divertimento. Questo non è un blog tipo: mi piango addosso, esilarante, sfigato (anche se io lo sono) ma solo una finestra per chi ha voglia di ascoltare i miei sfoghi e pensieri. Anche se ancora non so per quale motivo dobbiate sorbirvi la mia piatta vita, ma il mondo virtuale è bello anche per questo
Bene direi che posso iniziare con un nuovo posto: volevo mirare alla Luna ma ho preso in pieno un asteroide.
Un titolo più appropriato per il mio blog non potevo trovarlo, preciso che la luna un pochettino sono riuscita a toccarla ma atterrarci sopra e a scrivere a lettere cubitali il mio nome è tutta un’altra storia. Si potrebbe dire che sono sfigata… lo sono… lo sono e anche a percentuale abbastanza elevata, perché la sfiga con me è bella fetente: prima mi illude poi mi attacca quando le difese sono abbassare. Potrei raccontarne tanti episodi, ho un memorandum da paura sull’argomento ma preferisco non aprirlo, non è che una può andare fiera di certi insuccessi.
Un tempo credevo che la mia “sfiga” fosse una sorta di punizione, il così chiamato “Karma”, avete presente quando il destino vuole punirvi delle vostre malefatte? Ecco io ero fermamente convinta che stessi scontando le malefatte dell’infanzia, adolescenza, gioventù ma alla fine ho semplicemente compreso che alcune persone sono più attrattive di altre ne bene tanto nel male. Pensateci un attimo, ci sono persone che con il minimo sforzo riescono a raggiungere obbiettivi che altre, nonostante tutto l’impegno, non riusciranno neanche a sfiorare. Queste persone forse riescono ad attirare a sé la fortuna, magari è un pensiero banale ma io la storia che se dai il massimo gli obbiettivi li raggiungi non ci credo più.
Sapete quante volte ho dato il massimo? Non parlo solo in ambito di “scrittrice” ma in generale, nella vita ho sempre dato il meglio di me (che poi veniva preso per il peggio ma so dettagli) eppure alla mia veneranda età mi ritrovo con poco e niente tra le mani, mentre fisico e anima hanno risentito di tutti i miei sforzi e ora non collaborano più. Un pensiero orribile, se ci riflettete un attimo, perché poi arriva un impoverimento di sensazioni, emozioni, sentimenti e voglia di fare. Qualcuno potrebbe dire: è la vita, ti sei fatta solo le ossa. Belli fatti i le ossa me le sento spezzate e non solo metaforicamente parlando, perché davvero a una certa devo pensare che la sfiga mi si è attaccata addosso come carta moschicida.
Ora avete compreso perché ho intitolato questo “articolo”: Sfiga 1.0… meglio 2.0… ma che dico? Sfiga versione illimitata. Io le versioni, salvo nuovi aggiornamenti, le ho provate tutte e ormai posso vantarmi di possedere a honorem quella illimitata.
Voi a che versione di sfiga vi siete fermat*? Non fatemi sentire la sola “sfigata” parlatemi un po’ delle vostre disavventure.
PS: se avete voglia di leggere di un mio personaggio, sfigato per segno zodiacale, vi propongo:

Sotto il segno di….

https://www.amazon.it/Sotto-segno-Annina-R-ebook/dp/B07N2YHZ8P

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Scontro frontale con il 2021

Buona sera, almeno si spera che sia tale!

Ho deciso di dare un nuovo volto al mio blog, che ho trascurato un po’ a causa dei mille impegni. Purtroppo capita di avere la testa altrove, di voler fare tremila cose e alla fine di non concludere nulla… ecco il bello che io qualcosa ho concluso ma alla fine mi sono trovata in uno scontro frontale con un asteroide.

Ammetto che il 2020 non mi è pesato tanto, sarà che i mesi di chiusura, a causa pandemia, sono stati pochi mente il 2021 è stato l’anno del casa/lavoro senza nessuna distrazione…. solo la mia amata scrittura e la mia nuova passione il disegno. Ho scritto tanto in questi sette mesi chiusa dentro, il mio posteriore segna ancora alla perfezione il fondo della sedia (sia casa che lavoro) come a ricordarmi le ore passate al pc a buttare giù le mille idee che mi passavano nella mente. Ma alla fine, come dice il titolo del blog, la Luna non l’ho toccata neanche di striscio perché un asteroide mi ha colpito in pieno facendomi precipitare a terra e la caduta stavolta è stata bella pesante.

Chiariamo, non ho nessuna presunzione di essere l’autrice dell’anno so benissimo che devo lavorare sodo se voglio vedere risultati però… però… però… mi sembra sempre di restare nello stesso punto. Presente quando andate dal meccanico e lui preme sull’acceleratore al massimo senza che macchina si sposti di un millimetro? Ecco io mi sento proprio così: ho premuto sull’acceleratore senza arrivare da nessuna parte.

Ho scritto quattro romanzi e in ognuno c’è una parte di me, imperfetta come me, e alcune sensazioni che mi si sono incollate addosso come una seconda pelle eppure per ognuna ho ricevuto poco riscontro. Qui non parlo di vendita, perché alcuni sono stati messi in promo gratis, ma parlo proprio di un riscontro di farmi conoscere al pubblico.

Oggi, dopo la planata a terra con spiaccicamento frontale, ho capito che forse dovevo dar retta al mio deretano quando gridava: alzati da questa sedia e cammina, che poi non solo rimpiangerai il culo piatto ma anche il resto. Ecco cosa ho imparato da questo giro di boa del 2021 che come sempre nella vita a decidere tutto è… il posteriore.

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Endgame Omid Scobie… ma meno male che è finita?

Ragazz* come state?

La mia vita è diventata frenetica e stare dietro due prossime pubblicazioni non è facile, metteteci anche che leggo il tempo per stare qui è poco. Ma oggi ho deciso di incominciare una nuova rubrica: libri da cestino, ovviamente non parlerò di libri famosi che non mi sono piaciuti.

Siccome sono in modalità “amore per la monarchia inglese” e siccome ho un abbonamento regalato su Mondatori per audio libro, non ho resistito. Peccato non aver preso la versione olandese,

Non sono particolarmente fan di Hanry e Meghan, mi perdonerete ma essendo napoletana per me vale il detto “chi chiagne fotte a chi ride” quindi a una certa direi anche basta.

Il libro non fa altro che ripetere i mille articoli venuti fuori con l’avvento della nuova Walli Simpson (senza la classe della compianta duchessa di Windsor) fino all’altro ieri?

Sono usciti molti libri sull’onda dello scandalo della scissione dei due sopracitati dalla monarchia, ognuno crede di sapere la sua e dire la sua ma alla fine è solo un riprendere parole, scandali, vociare. l’amico, dell’amico, dell’amica, della nonna, della mamma… insomma mai uno che dica: Re Carlo mi ha detto! Cavolo un libro così lo so scrivere anch’io.

Tutto nasce da loro ma la vera lite per me è tra fratelli, ho paura che Hanry, con l’arrivo del terzo nipote, si sia sentito un pochino come la principessa Margharet ai tempi: sempre più fuori dal suo ruolo. Poteva anche solo pensare che i figli dei Galles hanno dai 10anni in giù per capire che c’era tempo per arrivare nel gradino più basso a lui assegnato. Ha sposato una donna che conosceva da 6mesi, ma davvero? Come poteva impiantare un’americana nella cultura inglese, nella monarchia, senza prima “formarla”?

Lo so è brutto da dire ma purtroppo è così che deve funzionare in quella famiglia, ci vuole scuola e tanta forza di volontà.

Lei la forza la tiene. Ha aspettato William per 10anni. I tabloid l’hanno definita in ogni modo. I paparazzi l’hanno seguita ovunque tanto che dovettero dire di smetterla memori di quello che è successo a Diana. Si è presa dell’arrivista. Della sfaticata. Bulimica. Che faceva figli per non lavorare. Insomma non si è mai piegata, tanto di capello.

Quindi l’attacco di Omid verso di lei a me fa solo ridere.

La cosa più interessante nel libro è quel mistero che aleggiava da anni, poi smentito da Henry, dei razzisti. Chi era il famigerato Royal senior che aveva osato chiedere della pelle di Archie?

Non uno ma due. Guarda caso l’odiata Kate e Re Carlo, quello che più mi fa ridere è che viene accusato Carlo dopo che questi ha asserito: la mia amata nuora.

Ora questo libro almeno una verità la dice: li vedo in conversazione a chiedersi come sarà il bambino, perché è una domanda che ci facciamo tutti soprattutto quando i genitori sono di nazionalità mista.

Dice la verità perché se questi nomi erano fatti in lettere private tra Re Carlo e Meghan, vuol dire che sono state letti da Omid. Ora Carlo non aveva nessun interesse a finché questa storia venisse fuori, ma forse Meghan interessava?

Fatemi sapere la vostra opinione

Alla prossima!!

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